Homecoming

Trasferta dal sapore di casa per due prodotti della west coast come Tom Brady, nato a San Mateo, California, e Julian Edelman, nativo di Redwood. I due anche in estate amano tornare nella baia per allenarsi e sono sicuramente a loro agio in questa zona degli Stati Uniti, e forse è proprio questo il motivo per il quale Brady, per lunghi tratti di gioco ieri, si è incaponito a voler a tutti i costri cercare di servire solo JE11, mancando spesso lanci di qualche yard, ma soprattutto compagni più liberi e disponibili rispetto allo stesso Jules, ma questo è un argomento che approfondiremo più avanti magari nel nostro film review.

Brady

Brady

Edelman

Partita da vincere, obbligatoriamente, coi ‘Niners che arrivano da un record di 1-8, dopo aver demolito i Rams in week 1 per 28 a 0 ed aver poi sempre perso, anche se la sconfitta di misura per 23 a 20 dei ragazzi di Chip Kelly ad Arizona nella settimana precedente aveva lasciato tracce di una crescita convincente, con un attacco che finalmente iniziava a girare, anche perchè rispetto a Gabbert, Kaepernick aggiungeva la minaccia delle corse sulle option o sui giochi rotti che lo starter di inizio stagione non poteva permettersi. I Patriots dal canto loro avevano qualche “question mark” da risolvere, con le assenze pesanti quali quelle di Rob Gronkowski e Chris Hogan, e la scelta tecnica di lasciare a casa Jabaal Sheard, che pare essere in fase discendente della sua carriera, con un rendimento incostante che lo ha portato a giocare solo 16 snaps contro Seattle per poi non salire nemmeno sull’aereo per San Francisco.

Il rendimento di Brady comunque rimane di altissimo livello, (24 completi su 40, 280 yards, 4 TD’s e 0 picks),  con qualche giocata spettacolare che vedremo più avanti, e fa venire i brividi vedere che ha più o meno i numeri della perfect season del 2007 :

Cerbero

si forma un trio offensivo importante

si forma un trio offensivo importante

Questa figura mitologica, feroce che dispone di tre teste, è una metafora a mio avviso perfetta per descrivere quello che da questa gara potrà essere di fatto il nostro “rushing attack” formato da Blount/Lewis/White; nel match di ieri Blount ha corso molto bene, purtroppo chiudendo senza segnature ma anche in chiare ed evidenti situazioni di corsa la linea ha retto bene e LGB è sembrato a tratti “unstoppable“, concludendo con 124 yards su 19 portate, di cui una addirittura da 44 yards, mentre al rientro Dion Lewis ottiene solo 5 portate per 23 yards, ma è sui passaggi che i due nanetti terribili si scatenano, con James White che prosegue la sua stagione positiva con 6 catches per 63 yards ed 1 touchdown. Sarà interessantissimo da qui in avanti osservare questo trio e vedere come McDaniels deciderà di bilanciare gli snaps tra i due, con Blount a prendere a testate costantemente la difesa avversaria.

E’ inutile continuare a ripetere, o forse no, che questo successo sulle corse è figlio di un ritorno importante come quello del fullback James Develin, l’aver trovato un equilibrio nella linea offensiva che ieri ha concesso molto tempo a Brady in quasi tutto il match anche per lanciare, con i giovani che salgono in cattedra come Thuney e Shaq Mason, che io stesso indicai in uno dei miei primissimi pezzi come potenziale “gemma” di quel draft, ed infine la sorpresa Cannon che ancora una volta è stato uno dei migliori tackle della giornata NFL.

La difesa torna a somigliare ad una difesa

Finalmente il campo sta offrendo qualche risposta alle annose questioni sulle cessioni di Chandler Jones, sul riposo forzato di Sheard e la cessione di Collins, e queste risposte potrebbero fare capo ad un nuovo innesto, Kyle Van Noy; mentre Mingo fa ancora molta fatica a trovare spazio se non sporadicamente nello special team, Van Noy si è subito messo in mostra all’esordio contro una linea offensiva che non è così male come sembra, soprattutto perchè dispone ancora di un elemento eccezionale come il tackle Joe Staley, e registra 3 tackles, 1 tackle con perdita di terreno ed 1 sack, in una giornata dove i Pats mettono insieme 5 sacks totali per la prima volta in stagione. Chiariamoci, Van Noy NON PUO’ essere la alternativa a 3 ex titolari, ma è chiaramente il motivo per il quale Belichick ha deciso di poter fare a meno di Collins, peccato invece che il tutto suoni quasi come una bocciatura per Mingo; sono convinto che se Mingo si fosse inserito a dovere, non saremmo nemmeno andati a prendere Van Noy.

Come evidenzia ProFootballFocus (e qui molti storceranno il naso ma dovete prendervela coi metodi di valutazione della testata americana) proprio la difesa si è messa in luce e dei sette giocatori migliori in nella gara tra le due squadre, ci sono per la maggior parte leaders difensivi dei Patriots :

E dopo la partita di ieri è importante sottolineare come siamo tornati ad essere la terza difesa in NFL per punti concessi, questo non ci fa assolutamente dire che la nostra difesa non debba migliorare, ma evidentemente in giro per la lega non ci sono molti reparti a cui dobbiamo invidiare qualcosa.

Nella casella “ricezioni” dei 49ers sui primi 4 spot ci sono 2 tight ends ed 1 runningback, questo è sintomatico di come, anche in una giornata dove i cornerbacks hanno finalmente giocato bene, non siano sparite le falle che caratterizzano questo reparto, il non riuscire con costanza a marcare le “wheel” dei backs in uscita dalla linea di scrimmage, ed i tight ends in campo aperto, e qui mi duole dirlo ma il rookie Roberts ha davvero ancora molto da imparare. In tutta questa situazione dispiace che Jabaal Sheard stia uscendo dai radar dello staff, anche se a mio avviso non è tutta una sua responsabilità ; io mi sono fatto la mia idea, ovvero che il suo “panchinamento” sia per un 60% motivato dal suo rendimento di basso livello e per un buon 40% motivato dal fatto che lo staff, in vista della prossima free agency, preferisca dare spazio a giovani (un esempio Geneo Grissom o lo stesso Trey Flowers) piuttosto che dipendere troppo da un veterano che probabilmente non verrà riscattato. Queste ovviamente sono tutte congetture mie.

 

Malcom “no drops” Mitchell

Ricezioni : 4 / yards : 98 / touchdown 1

Prima marcatura in carriera per il rookie da Georgia; uno dei “ritorni” della trade di Chandler Jones, che aveva ben fatto in pre-season, ora è finalmente sbocciato. Riceve tutti i palloni che Brady gli lancia, (anche un quinto che viene considerato incompleto perchè poggia un piede fuori dal campo) e segna il suo primo TD in carriera in NFL.

Che Belichick abbia finalmente speso una scelta su un ricevitore che si riveli vincente? Troppo presto per dirlo, ma il fatto che ieri mancassero due come Gronk e Hogan era un campanello d’allarme per tutti gli attaccanti che dovevano fare quel qualcosa in più per tappare quei due grossi buchi e ci ha pensato il giovane Mitchell, che fino a ieri era stato utilizzato in run blocking con risultati comunque altrettanto eccellenti.

Prima con la scelta di Taylor Price, poi con quella di Aaron Dobson, sono anni che i Pats cercano quel ricevitore “X” che sembrava solo all’apparenza poter essere Dobson, ma Mitchell ha qualcosa in più, soprattutto a livello mentale, e a fine gara sia Brady sia Belichick hanno lodato il ragazzino, e sappiamo quanto conti entrare nel “circle of trust” del nostro golden boy. Da monitorare il suo coinvolgimento da quando rientrerà Hogan, ma per quanto visto da inizio anni c’è da essere fiduciosi.

 

Conclusione

Era obbligatorio vincere e lo abbiamo fatto, soprattutto considerando che Miami ha messo in fila 5 vittorie consecutive ed è ora sul 6W 4L, mentre Tampa Bay ci ha fatto un enorme favore battendo e rallentando i Chiefs, con un occhio vigile a cosa faranno stanotte Houston ed Oakland. Rimanendo in tema di corsa alla testa della AFC, la prossima settimana è di un importanza colossale, con noi che affrontiamo la trasferta sempre delicata in casa dei Jets, mentre Denver ospita Kansas City con l’occasione che si mettano i bastoni tra le ruote a vicenda, e Oakland che ospita i Panthers bisognosi come non mai di vincere.

 

_ Francesco Cugusi

 

 

Written by francescoc

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *