He came, he saw, he conquered.

La pioggia ha bagnato Buffalo per tutta la mattinata nel pre-gara, per poi dare l’illusione di essere cessata, e riprendere dopo il fischio d’inizio della gara; con un campo bagnato c’erano tutti i presupposti per una gara piena di errori, combattuta e decisa da episodi sporadici. Invece Tom Brady ha il ghiaccio nelle vene, si dimostra calmo, deciso e chirurgico, e mette in campo una prestazione sensazionale.

La facilità con la quale Brady fa a fettine la difesa dei Bills è disarmante, e se pensiamo al fatto che le sue stats (22 completi su 33 lanci) non sono stratosferiche, i suoi 2 touchdowns nel primo quarto, che diventeranno poi 4 nel complessivo del match, dipingono un quadro esatto di quello che è stato fatto dal #12, ovvero far sembrare facile il ruolo di quarterback e mettere su 315 yards come ridere, in quello che forse, dentro la division, è il campo più ostico per le trasferte dei ragazzi di coach Belichick.

Vedere Brady giocare (ancora) a questi livelli, mi ha fatto anche capire meglio quanto questo team sia stato completo, per sapere andare 3-1 in assenza proprio del prodotto di Michigan, e apprezzare meglio anche il lavoro fatto dalla coppia Garoppolo/Brissett, anche se è ingeneroso il paragone tra quanto fatto nelle prime 4 e quanto fatto nelle 4 gare successive con Brady :

Possiamo dire che quindi è stato interessante e piacevole vedere il nostro team messo alla prova dalla sua assenza, ma diciamo anche che è meraviglioso godere ancora del G.O.A.T. a questi livelli, quasi 40 anni ed il fuoco negli occhi di chi vuole convincere il mondo di saper giocare a football.

 

Cambiando gli addendi, il risultato non cambia.

Andare a Buffalo e mettere in scena una prestazione come quella prodotta dai ragazzi era un compito davvero ostico, ma l’occasione era davvero troppo ghiotta, coi Bills, unica vera minaccia nella division, che sul record di 4-3 volevano mantenersi a contatto, ma che ora crollano sul 4-4 e con una schedule davanti per niente agevole. Se vogliamo però trovare un neo in questa prova corale possiamo parlare della secondaria difensiva.

Non ne voglio parlare tanto per qualche errore grossolano o altro, quanto per il fatto che è un reparto dove c’è ancora molta sperimentazione e sembriamo essere lontani da una “quadra”; se Butler sembra essere il chiaro n.1 e ieri ha legittimato la sua posizione con un ottima gara, lo spot n.2 di pertinenza di Logan Ryan sembra essere in bilico, tant’è che ieri al suo posto ha esordito da titolare Rowe, che però ha messo insieme una partita con più ombre che luci, molte flags concesse a ricevitori che erano seconde o terze linee visti i numerosi infortuni in casa Bills, anche se alcune penalità sono state letteralmente campate in aria come questa :

Ci sono diversi aspetti controversi su questa azione, dove per prima cosa Rowe svolge un ottimo lavoro nel mettersi davanti a Woods, guardare sempre il pallone (cosa che generalmente gli arbitri apprezzano) ed è abile a smanacciare il pallone, ma la cosa forse più evidente e grave dal punto di vista arbitrale è il non essersi resi conto che è lo stesso Woods a commettere pass-interference trattenendo per il polso destro il difensore. Questa flag inesistente ha tenuto in piedi il drive offensivo dei Bills che poi andranno a segnare con una delle 3 corse che sono valse 3 touchdowns per i padroni di casa.

Sono quindi 3 segnature su 3 corse, di conseguenza si può apprezzare come la secondaria non abbia concesso passaggi in endzone, ed anche su qualche azione di corsa avremmo qualcosa da ridire, perché bravo Tyrod Taylor a correre eh…, ma correre in QUESTO modo è un pochino più facile :

Insomma, non siamo soliti lamentarci degli arbitri ma quando ci sono una serie di penalità o date per errore o non date, è innegabile che vadano sottolineate; la continua assenza (non relativa a problemi fisici) di Cyrus Jones è una sconfitta, perché la prima scelta di un draft deve giocare, e se viene bocciato anche solo per problemi comportamentali, è una sconfitta per lo staff e per l’equilibrio del nostro team.

Oggi spenderei due minuti per parlare di Devin McCourty, capitano difensivo che ieri ha giocato una delle partite più belle che io gli abbia mai visto fare, sempre presente nei raddoppi e nel fermare gli avversari dopo la catch, ma ancora più importante sui 3 passaggi verso di lui, gli avversari collezionano 0 completi, e in un paio di casi è lo stesso D-Mac a togliere l’ovale dalla traiettoria.

Di seguito la chart dei passaggi su ogni difensore ieri (il bistrattato Ryan concede 1 completo da 12 yards su 4 lanci):

 

69 and counting…

Ieri noi abbiamo assistito alla storia, perché il record di 68 touchdowns che era detenuto dallo storico ricevitore Stanley Morgan, viene superato da Rob Gronkowski, che a soli 27 anni è ora il n.1 nei touchdown segnati in maglia Patriots e la sua carriera sembra (infortuni permettendo) potergli regalare ancora tanti altri “Gronk-Spike”. Proprio Gronk dirà ai microfoni nel dopo partita che lo stesso Morgan lo ha chiamato per congratularsi per il record.

 

Homecoming in style.

Quando in estate abbiamo firmato Chris Hogan, sui social e le pagine di tutto il mondo si sono sprecati i soprannomi, il più famoso è ovviamente “7-Eleven” come la famosa catena di supermercati perché “always open“, insomma c’era molto hype ma probabilmente la stragrande maggioranza dei tifosi non lo conoscevano così bene e potevano nutrire qualche dubbio sulla acquisizione anche perché a livello di ricevitori non siamo mai molto fortunati, ma dopo otto settimane di NFL possiamo dire di averci azzeccato.  Hogan anche ieri (4 ricezioni per 91 yards ed 1 TD) ha dimostrato quanto a fondo sia entrato nel nostro playbook, ed è ora come ora una delle armi preferite di Brady.

Ieri durante il match è successa una cosa particolare : avevamo un 3 down a ridosso della loro goal line, e lo staff ha fatto uscire Edelman, allora ho guardato subito chi c’era in campo, e ho notato Amendola / Gronk / Bennett e appunto, Hogan; questo non vuole dire che Edelman stia perdendo di importanza o altro, ma provate a immaginare se voi nelle scorse stagioni avete mai visto uscire Edelman in queste situazioni di gioco, io dico di no anzi era un elemento imprescindibile, invece ora avere un Hogan che gioca così ti permette di centellinare l’utilizzo di tutti i ricevitori.

Hogan, nell’immagine che segue, subito dopo aver raccolto l’ovale per il suo touchdown (un lancio da 50 yards di Brady che sembra aver recuperato anche un lancio sul profondo degno del livello espresso nella stagione 2007); notare ci siano quasi 2 metri tra lui e il difensore più vicino, che tra l’altro ormai è rassegnato e pensa già ad arrabbiarsi coi compagni. “Always open” dicevamo..appunto.

 

Testa a Seattle

Ora la pausa, per recuperare idee e infortunati, anche se quest’anno non c’è grande movimento in infermeria ma non si sa mai, e ci sono da monitorare i movimenti relativi a Vollmer e Lewis, con tempo extra per studiare i rivali dei Seahawks, che verranno a Foxboro per vendicare il Super Bowl di un paio d’anni fa proprio dopo il nostro bye week. In AFC dietro di noi ci insegue il trio della AFC West con Broncos e Raiders sul 6-2 ed i Chiefs sul 5-2, problema che per le prime due si risolveranno tra loro dovendosi scontrare ad Oakland, mentre Kansas City ospiterà i Jaguars all’Arrowhead.

_ Francesco Cugusi

Written by francescoc

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