Brian Hoyer si appresta a ricoprire il ruolo di QB partente per l’immediato futuro.

Nella conferenza stampa di giovedì 29 Settembre, Bill Belichick ha risposto più volte alle solite, insistenti domande sullo stato di salute di Mac Jones dicendo di non essere un medico, e che il giovane quarterback è considerato “day to day”. La cosa sembrerebbe più fumo negli occhi per i coaches dei Packers che altro, perchè ricordiamo tutti il modo in cui Jones ha da subito dato segnali preoccupanti sia in campo sia dopo essere stato portato fuori.

Il giocatore non poteva posare il peso sul piede sinistro, anche se lo stesso Jones pare abbia detto ad alcuni compagni, secondo l’NFL reporter Mike Giardi, di non volersi dare per vinto ancora in vista del match di domenica a Green Bay, e che col riposo ed i trattamenti pensa di avere ancora una possibilità.

Altre fonti vicino al team ci disegnano una situazione delicata, con alcuni giocatori che avrebbero dichiarato “Mac non sta molto bene, speriamo che tutti decidano di prendere precauzioni e fare la cosa giusta” e sembra che, al contrario di quanto sostenuto dai primi report, sia il giocatore a voler a tutti i costi tornare in campo, mentre lo staff del team pare voler essere più cauto.

La natura dell’infortunio “high ankle sprain”, spesso richiede uno stop dal mese ai due mesi, se non un operazione chirurgica che molti giocatori si rifiutano di fare perchè antiquata come tecniche e perchè potenzialmente dannosa a lungo termine.

Quindi ora che fare?

Un sabato mattina di due anni fa, Hoyer riceve una telefonata, era Belichick a dirgli che il giorno dopo, avrebbe dovuto affrontare i Chiefs, in Kansas City, poichè il titolare, Cam Newton, aveva contratto il COVID 19; In un turbine di preoccupazione per la sua salute, essendo stato a contatto con Cam, e di agitazione per il delicato compito di tenere testa a Mahomes 24 ore dopo, Hoyer viene dunque catapultato nella posizione di titolare con, attorno a se, una offense a dir poco onesta, forse anche meno, per il match di week 4 (sembre la stessa maledettissima week 4).

La partita, per cercare di contenere la diffusione del virus, venne poi spostata al martedì, match dove Hoyer giocò male, completando 15 passaggi su 24 per 130 yards, un intercetto ed un fumble, ed essere sostituito poi nella ripresa da Stidham. Era l’undicesima sconfitta consecutiva per Hoyer da starter, in uno stretch di sei anni di football giocato.

Se togliamo un Julian Edelman a cui tutti vogliamo un bene dell’anima, ma che forse stava trascinandosi nella sua ultima stagione tra i Pro, Hoyer era circondato da armi del calibro di N’Keal Harry, Gunner Olszewski, Damiere Byrd, Isaiah Zuber e Ryan Izzo. Non esattamente gli Harlem Globetrotters.

Le dinamiche questa volta sono un poco diverse : New England era anni che non metteva al tabellino prestazioni così importanti di singoli ricevitori, e lo ha fatto con Nelson Agholor contro Pittsburgh, e con Devante Parker che ha avuto veramente un epifania contro i Baltimore Ravens.

A questo naturalmente si aggiunge quello che dovrebbe essere il ritorno in campo di Jakobi Meyers, di fatto WR n.1 per il nostro sistema, con lo scalpitante Kendrick Bourne ed il crescente Lil’Jordan Humphrey.

Non parliamo del miglioramento esponenziale che ha avuto il reparto tight end, che passa da Izzo alla coppia Henry-Smith. Inutile sprecare tempo scrivendo del solito running game.

Ma quindi abbiamo una chance?

Non lo so onestamente, sono io stesso molto combattuto.

La difesa a uomo in passato ha messo in difficoltà il passing game dei Packers, ed il reparto esterni che oggi schiera Green Bay è innegabilmente più “umano” rispetto a quello che portavano negli anni con Adams, anche se Cobb pare essere come il vino e sembra vivere una seconda giovinezza.

Ma se noi abbiamo un record di 1-2 che con qualche attenzione in più (ed errore in meno) poteva essere 2-1 o addirittura 3-0, il record dei Packers (2-1) è altrettanto figlio di alti e bassi che convincono poco.

Aprono il campionato perdendo il divisionale coi Vikings per 7-23, poi vincono per 23-10 con Chicago che, ad oggi, sembra essere uno dei team più in difficoltà di tutta la NFL, e strappano una vittoria risicata per 14-12 contro dei Buccaneers che in attacco credo abbiano schierato anche i tre figli di Brady. Lo fanno con un gioco di corse convincente, ma quasi mai con un passing game che faccia gridare ai vecchi fasti dei giallo-verdi.

La loro è una difesa che concede a Minnesota in week 1 190 yards di corsa, con Cook e Mattison che chiudono con 4.5 yards di media a portata a testa. Certo, c’è stato il MONSTER game di Justin Jefferson (9 ricezioni, 184 yards e 2 TD) e per Green Bay nessun WR ha superato le 50 yards (primo Dillon, il runner ex Boston College con 46 yards su ricezione).

Credo realisticamente che l’infortunio di Mac Jones sia serio e che dovrebbe costringerlo fuori per qualche settimana, in un momento della stagione delicato perchè davanti a noi si apre il filotto “facile” che avrebbe dovuto permetterci di inanellare le vittorie utili ad una corsa playoffs; dopo i Packers infatti, avremo i Lions a Foxborough, per poi andare a Cleveland contro i Browns di Brissett, tornare in casa per giocare coi Bears, andare a New York sponda Jets, e chiudere in casa coi Colts prima del bye.

Questo stretch di partite fa rabbia ed aumenta la delusione perchè con Hoyer sono tutte partite difficili mentre con Jones potevi avere l’arroganza di darne per vinte due o tre, ma siamo sicuri?

Come abbiamo ampiamente discusso in altre sedi, Jones quest’anno ha alternato lampi che ci hanno fatto dire “sì, è quello giusto” ad altre giocate degne del peggior Mark Sanchez. In questo momento storico della sua crescita e della nostra stagione Brian Hoyer a mio modestissimo avviso NON è l’enorme downgrade che uno si potrebbe immaginare.

Inanzitutto come detto in precedenza, ha attorno un attacco quantomeno capace di produrre, ha avuto del tempo per prepararsi a questo match con calma, ed arriva da una preseason dove è apparso padrone del sistema ed ha fatto alcune cose molto buone.

Probabilmente non avrà i lampi delle giocate di cui Mac Jones si è dimostrato capace, ma forse non avrà nemmeno i breakdown mentali che sta avendo il giovane prodotto di Alabama. Belichick decide di andare con lui e non col giovane Zappe perchè è ancora presto, perchè in week 4 con un record di 1-2 nulla è perduto, e perchè ritiene che il quasi 37enne sia finalmente in grado di traghettare la squadra in un momento della schedule più affabile di altri.

Servirà anche una difesa che fino ad oggi ha fatto bene. Servirà essere perfetti negli special team. Servirà un pochino di fortuna. Servirà tanto…forse troppo, ma è ancora presto per fare il funerale a questa squadra.

Francesco Cugusi@PatriotReign

Written by francescoc

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *