Ci sono campi sui quali è sempre difficile e ostico andare a giocarsela, indipendentemente dallo stato di forma della squadra di appartenenza, sembra quasi che ci sia un aura attorno allo stadio e dal momento che metti piede all’interno sembri perdere le tue certezze; uno di questi è sicuramente l’Heinz field, situato in uptown Pittsburgh, sul bordo del fiume Allegheny che taglia la città in diversi punti. Non importa che manchi Roethlisberger, non importa che la loro linea difensiva fosse a corto di un elemento fondamentale come Cameron Heyward e non importa nemmeno che Bell non potesse contare su Deangelo Williams per dividere le portate e la fatica (e le botte prese), qualsiasi siano i ragazzi a scendere in campo col casco giallo-nero sai bene che te la faranno sudare.

Eppure la partenza è di quelle che nemmeno nei sogni più sereni ti aspetteresti; un sanguinoso fumble di Chris Hogan lascia presagire il peggio in avvio, ma non è altro che un sipario che si alza per lo spettacolo del duello tra Antonio Brown e Malcolm Butler, dove quest’ultimo si aggiudica il primo round con un intercetto tanto spettacolare quanto necessario per tenere i caldissimi tifosi di casa a bada.

James White continua a confermarsi all’interno del nostro attacco come pedina fondamentale e apre le danze col primo touchdown del match, seguito nel secondo quarto dal suo compagno di reparto, Blount, che firmerà il “raddoppio” ospite, dando inizio a quello che sarà un match più che positivo contro la sua ex squadra che lo vedrà correre per 24 portate totalizzando 127 yards e 2 segnature. Una delle cose più interessanti e confortanti però arriva nel post- gara dalla bocca dello stesso Blount che ai giornalisti dice :

” è fantastico giocare qui, ottimi allenatori, compagni di primo livello, e la linea…la linea ha giocato alla grande, ci sono state alcune azioni nelle quali non venivo nemmeno sfiorato fino al tackle della secondaria..”

.. e questo non può che far piacere a noi tutti che magari guardando la partita dalla TV non possiamo avere un chiaro esempio di come, in campo, certi reparti lavorino.

Brady continua a giocare a livelli alti, preciso e oculato, guadagna la bellezza di 3 primi down correndo, che il sempre lucido coach Belichick commenta così all’intervallo: ” significa che dobbiamo migliorare nel selezionare le nostre opzioni ” e, soprattutto nella ripresa, riesce a coinvolgere Rob Gronkowski, che con il suo touchdown numero 68 raggiunge l’ex Patriot Stanley Morgan come record di TD in maglia Patriots, e quando un giornalista glielo fa notare, lui risponde ammiccante dicendo : ” il prossimo sarà il 69 se mi capisci…” .. non cambiare mai Gronk!

Nel tweet che segue l’immagine del touchdown numero 68 per il nostro #87 :

Bend but don’t break

Bend but don’t break, un termine che chi segue le partite dei Patriots avrà sentito ripetere numerose volte quando si parla della nostra difesa, e significa “piegarsi ma non spezzarsi” ed è proprio questo il trend principale che sembra ormai dobbiamo aspettarci quest’anno da questo reparto. Non siamo strutturati, ed è così da anni, per essere una “shut down defense” come lo sono stati inevece la Legion of Boom di Seattle 2 o 3 anni fa per intenderci, o come lo furono i 49ers di ormai una manciata di stagioni passaste, e ieri sera, a complicare il tutto, c’erano le assenze dei tackles Vincent Valentine e Woodrow Hamilton, che non hanno permesso a Branch e Brown di rifiatare quanto avrebbero avuto bisogno, ed il risultato che ne è scaturito è stata una nostra pass rush quasi inesistente.

La partita strepitosa di Malcolm Butler contro Brown mi ha fatto venire in mente il match contro i Giants dello scorso anno, dove concesse 1 solo big play ma poi giocò in maniera impeccabile il resto del match; anche ieri sera, dopo l’intercetto, ha concesso a Brown in un paio di occasioni di ricevere per guadagni elevati, ma per il resto della gara è stato un ombra sulla jersey del ricevitore #1 nella lega. Il principale motivo però dei tanti completi di Landry Jones, e lo torno a dire, è il tempo eccessivo concessogli all’interno della tasca, che gli ha permesso spesso di trovare ricevitori anche in situazioni difficili.

Ma se ci pieghiamo, magari in mezzo al campo, non ci spezziamo facilmente, come testimonia questo tweet di Rich Hill, che evidenzia come siamo i terzi in NFL per media punti concessi (vedrete nella tabella che, oltretutto, siamo gli unici ad aver giocato 7 gare):

Anche ieri infatti, se andiamo a vedere è stato concesso 1 solo touchdown, e nonostante le assenze in D-line, mi ha fatto piacere vedere che il gameplan strutturato per fermare Le’Veon Bell ha funzionato molto bene; la stella di casa corre per 81 yards su 21 portate, senza touchdowns, e anzi è bravo a recuperare un pallone dopo un suo fumble creato da Alan Branch, aspetto che può far ben sperare in ottica della trasferta coi Bills dove un McCoy non al meglio sarà comunque la solita spina nel fianco.

L’uomo che non ti aspetti

Snobbato da molti (anche da Google che mi permette di trovare solamente questa foto e anche abbastanza datata) Marcus Cannon NON sta facendo parlare di se, il che per un offensive lineman è l’ideale, visto che sono come i portieri di calcio, se ne parla solo quando sbagliano. Nelle consuete valutazioni post gara Pro Football Focus include infatti Cannon nei migliori 5 di giornata:

Top offensive performances

TE Rob Gronkowski, 89.1

QB Tom Brady, 85.9

OT Marcus Cannon, 84.2

FB James Devlin, 80.2

G Joe Thuney, 78.7

Quello che un anno fa era il reparto che non ci faceva dormire la notte, oggi è uno dei più saldi, perchè si è trovato bene o male un quintetto che se vogliamo possiamo definire titolare, col rookie Thuney in risalto, Solder che sta giocando ai suoi livelli, Andrews che non fa sentire la mancanza di Stork (anzi) e Shaq Mason che se è vero che ha ancora bisogno di migliorare in pass-protection, è anche vero che sulle corse è un animale nel senso migliore del termine.

Ma ad inizio stagione il ruolo di tackle destro sembrava il punto debole, con Vollmer infortunato e l’alternanza di Cannon e Fleming che aveva prodotto quasi sempre pasticci; nel ruolo di starter Cannon sta giocando molto bene, in queste prime 7 gare è stato uno dei più positivi, anche se ci sono voci che ci vedrebbero interessati ad una trade per il veterano Joe Thomas, tackle dei Cleveland Browns. Con un record di 0-7 Cleveland non ha ovviamente nulla da chiedere a questa stagione, e potrebbe approfittarne per accumulare scelte o giovani futuribili liberandosi di qualche contratto pesante in ottica di ricostruzione. Posto che è e rimane un rumor, da tempo Belichick ha espresso stima per Thomas e viceversa, e non dobbiamo certo stare a ripeterci su come ci sia un flusso sempre vivo tra i telefoni di Foxborough e quelli di Cleveland, certo è che Thomas aggiungerebbe davvero valore ed esperienza ad un reparto che già sta andando meglio del previsto.

Conclusione

Vittoria importante, perchè questi Steelers fanno paura, e quando avranno modo di recuperare gli infortunati rischiamo di vederceli davanti ai playoffs e ogni tipo di vantaggio possibile, come appunto averli battuti a casa loro, conta molto. Vittoria importante anche perchè i Dolphins, che proprio una settimana fa a sorpresa battevano Pittsburgh, si sono ripetuti battendo i lanciatissimi Bills, permettendoci di aumentare il vantaggio nella division a 2 gare.

La prossima settimana sarà week 8 e quindi si conclude il secondo quarto di stagione, lo facciamo in casa dei Bills dove dobbiamo vendicare il torto subìto in casa, per andare al bye week in maniera serena e in posizione di comando più saldamente possibile. Con Miami al bye, ed i Jets che affrontano i Browns, dobbiamo puntare un occhio più in generale alla corsa in AFC, dove i Raiders (secondi in conference col record di 5-2) volano su un campo non impossibile come quello dei Buccaneers, Houston (4-2) ospita Detroit, i Chiefs (4-2) vanno ad Indianapolis ed i Denver Broncos (4-2) ospiteranno i Chargers.

 

_ Francesco Cugusi

Written by francescoc

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