Up up and away ..

Questa immagine rappresenta il momento magico dei nostri ed in particolare del reparto che è più migliorato e del quale sentiamo parlare più spesso, la nostra linea offensiva; contro i Jets è stata una passeggiata, forse non un test probante, che dice molto, ma è anche vero che arrivavamo dall’aver annientato i Broncos a Denver ed aver sconfitto in maniera convincente i Ravens, ed è stato raggiunto un livello chirurgico di esecuzione sul running game di livello eccelso, contro la front seven dei Jets che se c’è un reparto che si salva nei bianco-verdi è proprio quello.

Questa immagine simboleggia anche come, dietro all’ennesima prova da ricordare di Blount ( solo 20 portate per 50 yards ma 2 touchdowns), ci sia un gruppo fantastico di linemen che qualcuno osa anche etichettare (senza esagerare a mio avviso) come uno dei reparti migliori che abbia mai avuto Brady. Tutti al primo o secondo anno in NFL se escludiamo il veterano Solder, un gruppo atletico e veloce, rapido e potente, che assieme all’apporto del fuulback Develin, stanno creando i presupposti per un gioco di corse che i nostri avversari non possono più ignorare, migliore anche del 2014, l’anno del Super Bowl, atletismo, potenza e “hustle” che si notano anche da giocate come questa, dove Andrews (#60), in una azione che sembra conclusa, gioca fino al fischio di stop, cosa che ogni allenatore cerca spesso invano, di inculcare nella testa dei suoi.

Dion Lewis riprende dalla bella prova vista contro Denver e corre per circa 50 yards, mentre White ( 1 TD su ricezione) corre solamente 14 yards ma lo fa sull’unica portata della sua gara.

 

E poi c’è lui ..

Diciamo anche che i Jets hanno appeso al chiodo ogni speranza e mettiamoci pure che non sentissero tanto il clima “derby” anche se ci credo poco, ma non si può ignorare la prestazione di questo signore, che a 39 anni ha messo in campo una prestazione da 17 completi su 27, per 214 yards e 3 TD’s, giocando meno di 3 quarti, ipotecando secondo molti come lo stesso Bayless, il titolo di MVP.

Arrivato a 39 anni, grazie al costante allenamento per migliorare le sue doti di movimento, è arrivato anche a fare cose che a 20 anni non faceva, come queste :

 

Defense, defense, defense …

Ieri è stata anche l’ennesima prova, la terza o quarta consecutiva, della difesa che definire convincente è riduttivo. Nuovamente solo 3 punti concessi, con i due “signal caller” dei Jets che hanno messo insieme questi numeri.

Passing CP/AT YDS TD INT
R. Fitzpatrick 8/21 136 0 2
B. Petty 0/3 0 0 1

Ok non saranno due futuri hall of famers, ma per sottolineare quanto sia migliorata la difesa basta questo tweet :

Proprio Butler si guadagna la palma di migliore in campo a mio avviso, anche se mi fa molto piacere notare come uno degli ultimi arrivati che a me piace molto, Eric Rowe, abbia registrato un intercetto su una giocata davvero notevole.

Rispondono presente alla chiamata anche Elandon Roberts e Kyle Van Noy, che con Hightower a riposo per motivi precauzionali, (pioveva e non aveva senso rischiare il suo ginocchio ballerino su una superficie scivolosa), hanno fatto una signora partita, con lo stesso Roberts che si rende protagonista di un fumble creato, ricoperto poi dal solito #21.

Se qualcuno di voi avesse notato poi che il defensive tackle Malcom Brown non ha visto il campo fino al quarto finale, vi volevo tranquillizzare, visto che il motivo è puramente punitivo; il giovane si è presentato in ritardo ad un meeting del team ed è stato punito in questo modo. La cosa, soprattutto nella giornata di ieri, segna ancora una volta una linea di demarcazione tra il modus operandi di Belichick e gli altri coaches, visto che ho letto che alcuni defensive backs dei Vikings hanno deciso, in campo, di fregarsene allegramente delle indicazioni del loro coach e fare di testa loro ( Minnesota 25 Green Bay 38 ).

Collego a questo discorso anche delle dichiarazioni di Chad Johnson, conosciuto come “Ochocinco” nel suo breve periodo coi Pats, che intervistato qualche giorno fa proprio a riguardo di Belichick e dei Patriots ha dichiarato :

” … te ne accorgi subito appena entri nei loro uffici che li c’è qualcosa di diverso, il clime è al tempo stesso molto familiare ma anche molto rigoroso e rigido, e ti dirò non è nemmeno tanto Belichick ad incutere timore, infatti l’head coach spesso non deve nemmeno parlare, lì dentro è Brady a fare paura ..”  Continua “… ha vinto tutto, eppure è sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via, corregge tutti e ti mette sull’attenti, è proprio la mentalità che è diversa dagli altri posti e quando arriva direttamente da giocatori di quel calibro ti colpisce di più..”.

 

Conclusione

Inutile proseguire oltre in questo recap, il match è stato quello che è stato, un allenamento che ci è stato utile per consolidare delle dinamiche che serviranno nella corsa al trofeo n.51. La vittoria di Oakland ci costringe a battere i Dolphins per ottenere il fattore campo, anche se va detto che il terribile infortunio del povero quarterback Carr (gamba rotta) mette Oakland in una posizione davvero scomoda, con squadre come Steelers e Ravens che a questo punto anche entrando dalla porta di servizio potrebbero essere più temibili, ma loro dovrebbero passare da Foxborough e quella è un altra storia.

Tanti auguri di buone feste a tutti i lettori di Patriot Reign e ricordate di partecipare alla lotteria entro il 10 Gennaio 2017 !

_ Francesco

Written by francescoc

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