Siamo tornati alla normalità, ci sono volute quattro settimane di regular season ma finalmente anche la PatsNation può esultare per il ritorno della “formazione tipo”. Un caso, quello del deflategate, che possiamo archiviare definitivamente sicuri del fatto che negli anni, non mancheranno i “tifosi” avversari a ricordarcelo, e noi potremo sempre ricordare loro il bel 3-1 senza il nostro #12.

La trasferta era di quelle insidiose, contro dei Browns che a detta di molti non meriterebbero il record di 0-4 col quale invece si presentano, davanti al pubblico amico, per affrontare i Patriots per la prima volta con la offense completa. Dal canto nostro New England era chiamata a rispondere alla brutta figura subita contro i Bills, dove un Brissett infortunato ha fatto il possibile per stare a galla ma senza successo. A proposito di Brissett, il rookie quarterback è stato messo in IR con designazione di ritorno dopo week 8 e sarà operato al pollice, questo la dice lunga su quanto di fatto il suo infortunio fosse grave e su quanto abbia stretto i denti per dedicarsi alla nostra causa, un gesto che credo non passerà inosservato agli occhi dello staff.

Ha risposto alla chiamata anche la nostra difesa che è scesa in campo con un altro ritorno dei capi saldi, Rob Ninkovich, oscurato dal ritorno di Brady ma non meno importante, soprattutto visti i problemini fisici di colui che lo ha sostituito, Shea McClellin; i Browns entravano nel match col running game numero 1 della NFL, avendo messo a referto una media di 149.3 yards per partita e 5.7 per portata, contro i Patriots il loro tabellino recita 22 portate per 27 yards.

Un altro elemento che si è messo in luce in maniera molto positiva è Elandon Roberts, rookie uscito da questo draft al sesto round con la scelta numero 214 da Houston. Roberts completa 7 tackles di cui 6 in solitario e si rende protagonista di una prova che permette a Patricia di utilizzare Hightower col contagocce e di dimenticarsi del buon Freeny. In alcune situazioni Roberts ha saputo sfruttare il suo atletismo anche in marcatura a uomo sui tight end ed è ottimo sapere di poter contare su un difensore giovane e atletico all’interno del proprio corpo di linebackers.

il ritorno del Re

” mi sono sentito molto arrugginito…posso sicuramente fare molto meglio di così..”

Queste le parole di un posato Tom Brady dopo il match che lo ha visto dominare la forte ma giovane difesa di casa. Lo sappiamo anche noi che si può sempre fare meglio, soprattutto avendo lui in cabina di regia, ma la sua prova di ieri, se consideriamo che sulle spalle aveva solamente 50 snaps scarsi in preseason, è stata convincente per larga parte del match;

Passing CP/AT YDS TD INT
T. Brady 28/40 406 3 0

Queste sono stats che avrebbero potuto essere anche più severe per i malcapitati Browns, che soccombono davanti ai precisi fendenti di un quarterback che mette impietosamente in risalto la differenza tra questo reparto ed il reparto di casa, dove si sono succeduti un Kessler nemmeno malaccio, che trova anche un touchdown, ma che uscirà durante la gara per un infortunio di cui tendo ad attribuirgli gran parte della colpa, e un Whitehurst incolpevole. Siamo a ridosso della loro endzone, e Kessler opta per un passaggio laterale all’indietro effettuato frettolosamente, senza nemmeno aver chiamato la protezione contro Dont’à Hightower; ovviamente l’ex ‘Bama intravede un corridoio vuoto, ci si fionda immediatamente ed atterra il rookie, che in tutta fretta effettua un lacio dentro la sua endzone, safety da 2 punti e giocatore in spogliatoio, e l’inesperienza del rookie si palesa in tutto il suo splendore, la stessa inesperienza e frettolosa reazione che aveva portato una settimana fa Brissett a correre in campo aperto in mezzo ai linebackers di Buffalo e perdere il pallone dopo un violento contrasto.

Il ritorno di Brady infatti non va letto in termini di che cosa può e sa fare lui, ma va interpretato nei termini di cosa comunica e trasmette all’intero team. Guardate già solo per fare un esempio, la tabella di ricezioni dopo il match di ieri :

Receiving REC YDS TD LG
C. Hogan 4 114 0 63
R. Gronkowski 5 109 0 37
M. Bennett 6 67 3 37T
J. White 4 63 0 36
J. Edelman 5 35 0 12
D. Amendola 2 11 0 7
M. Mitchell 2 7 0 5

Tutto il reparto ricevitori è stato chiamato in causa ed il playbook si è aperto in maniera esponenziale, a culminare con uno di quelli che sono sicuro figurerà nei Top di Marco, Martellus Bennett. L’ex Bears infatti, dopo la sua prima gara da 3 touchdowns in carriera, esprime così la sua gioia su twitter:

Focus su una delle giocate chiave

Uno degli argomenti più piacevoli che possiamo estrapolare dal match di ieri è vedere come Chris Hogan, free agent arrivato in estate ex Bills, sia non solo inserito ottimamente nel sistema offensivo, ma goda già della completa fiducia da parte di Brady, e la giocata che segue, una delle più memorabili di ieri, lo testimonia.

Iniziamo da una cosa fondamentale per comprendere appieno come si è svolto questo drive; nella giocata che precede quella in oggetto, i Patriots avevano appena completato una corsa di Blount sul lato sinistro “off-tackle” guadagnando un paio di yards, e legittimando il loro gioco di corse. Ora veniamo alla giocata in esame:

1- Iniziamo con lo schieramento: noi siamo in personale “11”, ovvero un back, in questo caso Blount in I formation, ed un tight end, Gronk, schierato come extra blocker a sinistra, e i 3 ricevitori, Edelman a fianco di Gronk sul lato forte, Amendola e Hogan a dividersi il lato debole del campo. Cleveland risponde con 2 safeties sul profondo evidenziate in giallo, e 3 defensive backs a uomo sui ricevitori.

screenshot_2016-10-10-09-48-45

2- Dallo snap esce una “play action” ovvero una finta di corsa (alla quale Cleveland abbocca grazie al fatto che Blount poco prima aveva completato una corsa validando il nostro running game) e la safety dal lato forte chiude dal lato di Blount per fermare quella che crede sia una corsa; Edelman e Amendola corrono due tracce che si incrociano dietro i linebackers e Hogan corre una “post”, traccia verticale che poi vira verso il goal post (i pali gialli).

20161010_094728-1

3- A questo punto la frittata è fatta; il lato lasciato libero dalla safety che ha abboccato alla corsa è prateria libera per il taglio di Hogan che prosegue la traccia fino al superare anche la seconda safety, mentre vedete come il resto della difesa di Cleveland sia perfettamente schierata in marcatura sugli altri receivers, con Amendola che “pulisce” la zona per l’arrivo di Hogan.

20161010_094738-1

4- Hogan a questo punto è nella terra di nessuno e la safety che dovrebbe essere lì è piuttosto lontana, la lettura e la precisione di Brady fanno il resto; vi ricordo come in una situazione analoga in week 4 contro Buffalo il buon Brissett lanciò una traccia identica con Amendola tutto solo, alta di circa 3 metri sulla testa del n.80.

20161010_094748-1

Difesa nuovamente positiva

Il reparto difensivo è tornato finalmente a mettere in campo una prova più che dignitosa, annullando quella che era la principale arma dell’attacco di casa, ovverso le corse, come abbiamo detto in apertura; ma c’è stato un segmento del match che mi ha davvero colpito e lasciato estasiato:

Siamo a circa 9 minuti restanti nel terzo quarto, Cleveland avanza col pallone e si appresta a giocare un primo down in territorio avversario; opta per una corsa, ma il rookie Roberts di cui abbiamo parlato prima entra velocemente nel backfield avversario e ferma Crowell per una perdita di 2 yards, secondo e 12. Nell’azione successiva è il “sophomore” Brown a penetrare e atterrare Whitehurst con un sack, facendo arretrare ancora la posizione di Cleveland sul campo. Questo li porterà a giocarsi un 3 e 21 dove un lancio non controllato da un ricevitore regalerà il primo intercetto stagionale a Chung. Questa porzione di match è stata perfettamente giocata dalla nostra difesa e si spera sia lo standard per le gare a venire.

Il ritorno a Foxboro di Tom Brady vedrà l’arrivo dei Cincinnati Bengals, che due anni fa furono le vittime sacrificali di quel “On To Cincinnati” che ancora riecheggia nelle media rooms del Gillette stadium; i Bengals arrivano con un record di 2-3 dopo la sconfitta di ieri contro i Cowboys del duo Prescott/Elliott e dovranno a tutti i costi cercare una vittoria e non sarà un match facile anzi, forse uno dei più complicati che avremo in casa quest’anno. Decima in yards offensive totali e quinta in passing yards, è una squadra che sa muovere il pallone e proprio la nostra difesa sarà chiamata ad una prova di forza.

 

Per i “Top e flop” di Marco Santa vi rimando a domani, abbiamo deciso di scindere le due rubriche per permettere una migliore fruizione dei contenuti.

 

_ Francesco

Written by francescoc

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *