Come da tradizione, analizziamo la stagione dei nostri ruolo per ruolo, reparto per reparto.

Con una lunga offseason davanti a noi, lunga ma che serve tutta fino all’ultimo giorno per ridare forma e anima ad un roster che esce coi cerotti da questa stagione così strana e difficile, possiamo iniziare a guardarci indietro ed analizzare a mente fredda come si sono comportati i nostri, reparto per reparto.

 

 

OFFENSE

 

Will Jarrett Stidham start for the Patriots? Bill Belichick, Cam Newton mum on QB situation

 

  • Quarterbacks

Cam Newton : 6

Ammesso e non concesso che l’esperimento Newton si chiuda qui, rimarrà sempre un elemento a cui penserò con piacere e con un sorriso, perchè è veramente difficile analizzare in maniera gelida le scarse prestazioni sul campo, separandole da quanto sia stato invece personaggio esemplare in spogliatoio ed in tutto l’ambiente. Non a caso infatti, Newton nel 2020 un trofeo lo ha portato a casa ; i Patriots infatti lo hanno premiato con il “Ron Hobson Good Guy Award”, premio che la società consegna al giocatore che più di tutti si è mostrato accomodante, gentile e disponibile coi media.

Universalmente riconosciuto come vero leader di questo spogliatoio, ha ricoperto il ruolo forse più difficile nel football degli ultimi 20 anni, ovvero il dopo-Brady; erano scarpe non scomode da indossare, di più, ed il buon Cam lo ha fatto sempre col sorriso sulle labbra, è sempre stato il critico più acerrimo verso se stesso, ed ha sempre cercato di spendersi in elogi e consigli verso i suoi compagni di reparto.

Purtroppo però questo non si è tradotto in risultati sul campo. Con un QB rating di 47.4 si piazza 30esimo nella lega, 8 TD’s lanciati (33esimo) e 10 intercetti, a cui aggiungiamo una percentuale di completi del 65.8%, che stranamente è la seconda migliore della sua carriera, dopo il 67.9% registrato nel 2018.

Newton ha dalla sua tutti gli alibi che vuole, essendo arrivato ai Patriots solo a fine Luglio, con un team che non è stato costruito su di lui e per lui, ma che anzi ha dovuto adattarsi in fretta e furia modificando il playbook in corsa. Non ha potuto usufruire della preziosissima preseason, ed ha “goduto” di un parco ricevitori tra wr’s e tight ends davvero di livello modesto, cadendo anche, come se non bastasse, vittima del Covid nel suo momento migliore coi Pats. Questo però è un business spietato, e forse il New England è uno degli ambienti più spietati, perchè ci si aspetta l’eccellenza e non c’è spazio per le scuse. Il problema grosso di Newton è stato mostrare grosse lacune a livello tecnico che non sono attribuibili a chi gli sta intorno ma solo a lui stesso, come la difficoltà e la lentezza nel leggere il gioco, e la tecnica di lancio piuttosto “originale” che spesso ha condizionato anche alcuni lanci elementari.

Paradossalmente ha funzionato tutto il resto, cioè tutta la parte cucita su di lui fatta di zone read, read option, e corse disegnate, coi Patriots che si posizionano in top 5 in tutta la lega per corse. Semplicemente però, non basta.

 

Jarrett Stidham : 5

Il voto che do a Stidham è basato sulle sensazioni, impossibile giudicare il giovane QB parlando di campo. Appare in sole 5 partite, e lo fa spesso nel cosiddetto “garbage time”, chiudendo con una percentuale di completi esattamente del 50% (22 completi su 44 passaggi) con 2 TD’s e 3 intercetti. Se possiamo guardare il bicchiere mezzo pieno dicendo che un intercetto è quasi tutto colpa di Edelman (a Kansas City), e che in linea di massima ha spesso provato a rimontare e perciò forzato la palla downfield, il bicchiere mezzo vuoto ci dice che uno dei due tochdowns è arrivato a Los Angeles contro dei Chargers che non ci hanno davvero capito una mazza.

Numeri che non giustificano il 5 forse, ma che mi sento di dargli perchè evidentemente è mancato tutto il resto. E’ mancata la voglia di combattere per il suo ruolo dopo che il team, attraverso il Draft, aveva operato chiaramente con l’idea di far giocare lui.

Si è forse fatto abbattere dalla firma di Newton, pare non abbia lottato ed ha iniziato il training camp malino, con 7 intercetti in pochi giorni. L’aver sentito Belichick e McDaniels ripetere, soprattutto nelle ultime settimane, che sanno cosa hanno in Stidham e che hanno visto “tutto quello che volevano vedere” (cit) mi spaventa di più di quei 3 intercetti a tabellino.

In NFL purtroppo avere il braccione non basta, saper correre non basta, avere il six pack non basta, ci vogliono i coglioni di ghiaccio, quelli che per 20 anni abbiamo potuto ammirare in Tom Brady, quelli che differenziano un giocatore che magari per miracolo si gioca 1 Super Bowl da quello che invece ne giocano 9 e ne vincono 6. Servono i coglioni di uno che sotto 28-3 al Super Bowl non si perda d’animo e trasmetta sicurezza, servono i coglioni di uno che gioca i playoffs con un taglio sulla mano che lancia e 12 punti di sutura che si aprono dopo il primo snap. Ecco queste, sono le cose che il coaching staff può aver visto (e capito) tranquillamente anche in allenamento senza aver bisogno di verificarle in partita.

Il fatto di non averlo nemmeno messo in campo nelle ultime due uscite, con Buffalo e Jets, dove sostanzialmente giocavamo per la gloria, dice molto di più, forse tutto.

 

Brian Hoyer : 3

Hoyer potrebbe pensare di cavarsela coi più classici dei S.V. (senza voto ndr) ma invece no. Un veterano che ha così tanti anni di purgatorio e di panchine sulle spalle, l’eterno secondo sempre dietro a qualcuno, dietro a Brady per svariate volte in carriera, finalmente ha una chance, e se non fosse arrivato Newton tutto lascia presagire che sarebbe partito lui al posto di Stidham visto che nelle prime weeks era lui il QB2.

Ha finalmente l’occasione della vita, giocare in un campo come quello dei Chiefs, contro Mahomes, e lo fa con una delle sue peggiori prestazioni in carriera, con errori grossolani, facendo un fumble, subendo un sack che nemmeno alla Junior Varsity, lanciando 1 intercetto, e dimostrandosi semplicemente sovrastato dalla realtà dell’essere, o meglio del non poter essere, un quarterback partente.

 

New England Patriots running back Damien Harris' talent shines through
  • Running backs 

Sony Michel : 7

Perso in una stagione molto particolare, con alcuni infortuni che gli hanno permesso di giocare solo 9 gare, con tutte le difficoltà di questa offense e l’esplosione di Damien Harris che lo ha oscurato, Michel è autore di un salto di qualità che a mio modo di vedere lascia ben sperare per il futuro.

E’ apparso più incisivo e potente nell’impattare sui placcaggi avversari, beneficia certo di una linea che apre ottimi varchi, ma quando in campo aperto è parso più agile e preciso nei tagli, in generale un runner più completo. Torna ad essere RB 1 a fine stagione con l’impossibilità a scendere in campo di Harris e lo fa molto bene; chiuderà la stagione con una media di 5.7 yards per portata, decisamente la più alta della sua carriera (4.5 nel 2018 e 3.7 nel 2019) e lo fa avendo corso molto molto meno ( i suoi rushing attempts sono stati 209 nel 2018 e 247 nel 2019 mentre solo 79 nel 2020) e quindi il suo aumento di produzione va a maggior ragione evidenziato ed apprezzato.

Riceve anche 7 palloni su 9 targets, per 114 yards totali ed 1 touchdown, il primo in carriera su ricezione, con 16.3 yards di media a ricezione; non possiamo sapere cosa direbbero i suoi numeri senza infortuni e con una stagione completa alle spalle, ma quello che ho visto mi è piaicuto molto ed è sicuramente uno di quelli maggiormente cresciuti dallo scorso anno.

 

Damien Harris : 8

Bill Belichick ha sempre detto che i rookies hanno l’eslposione maggiore tra primo e secondo anno, ed Harris ne è la dimostrazione perfetta.

Diventa il running back titolare e tutto lascia pensare che lo sarà anche per il 2021; corre a 5 yards di media a portata, appena meno di Michel, ma lo fa su snaps dove la difesa quasi sempre si aspetta una sua corsa e questo rende la sua media notevole.

Potente, corre come se fosse grosso il doppio di quello che è, registra solo 2 touchdowns su corsa, mentre sul passing game non è quasi mai coinvolto, ma è l’unico dei nostri runner che nell’arco di 1 metro quadro sa come lasciare sul posto un linebacker. Il ruolo da starter è suo e se lo è preso dopo un anno da rookie fermo ai box per infortunio. Impressionante.

 

Rex Burkhead : 7

Non ne parla nessuno, ma la nostra offense ha subito un durissimo colpo quando, dopo sole 10 partite, Rex Burkhead ha dovuto sedersi in infermeria per il resto dell’anno.

Era quello che nel nostro attacco sapeva fare il cosiddetto “change of pace” ovvero il cambio di ritmo che poteva prendere alla sprovvista gli avversari; è infatti quello nel reparto che ha prodotto di più, pensate 6 touchdowns totali (3 su corsa e 3 su passaggio) e la mia paura è quella che, vista l’abbondanza nel reparto, lo si lascerà andare, ma lo staff lo ama, i compagni lo amano, perciò nonostante la stagione non completata si merita un bel voto e si meriterebbe anche molta più riconoscenza.

 

James White : 5

White è uno di quelli su cui l’ombra degli alibi aleggia in maniera importante.

Io personalmente avevo completamente ciccato le previsioni su di lui, pensavo potesse diventare per Cam quello che era CMC (Christian McCaffrey) ed invece è un uomo fuori dal gioco; 3 touchdowns totali per lui, due su corsa ed uno su ricezione, alcuni match saltati per la tragedia familiare che lo ha colpito, ma in generale mai come quest’anno è apparso un pesce fuor d’acqua, considerando invece come fu il fulcro della offense guidata da Brady.

Rimane chiaramente un giocatore valido e fondamentale, ma dovrà ritrovarsi.

 

Jakob Johnson : 7

Questo ragazzone in un estate si è visto divenire fullback titolare più per decisione del fato che dello staff; si ritira infatti James Develin ed il nuovo arrivato, Dan Vitale, decide di fare opt out.

A quel punto Belichick gli affida il ruolo di fullbak titolare, ruolo chiave per il nostro running game dove forse in NFL siamo rimasti gli unici ad usarlo, e lo ricopre con mestiere e decisione. Chiuderà l’anno anche con un TD su pass, ma è la sua costante dedizione e voglia di prendersi i Nose Tackle in faccia, o linebackers in campo aperto, a farne un elemento imprescendibile. Tanto lavoro sotto traccia che non si vede, non è un ruolo sexy, ma senza di lui saremmo spacciati ed è un giocatore che ha fatto un salto ENORME.

Se il nostro running game primeggia nella lega un buon 40% del merito è suo.

 

J.J. Taylor : 7

Continua la curiosa tendenza di Belichick di inserire un po a sorpresa un running back uscito dal nulla, questo esplode, e dopo di che se lo dimentica (lo dico citando il breakout game di Jonas Grady ad Indianapolis, per chi se lo ricorda).

Taylor è un trottolino che ha tutte le carte in regola per diventare un importante pezzo di rotazione nel nostro reparto; gioca poco (6 partite), ma lo fa sempre bene, con un paio di exploit notevoli come in week 1 contro Miami ( 4 portate per 28 yardsa e di conseguenza 7 yards di media !!!) corre 11 volte contro i Raiders, e poi contro Buffalo a fine stagione registra 6.33 di media con 38 yards su 6 corse. Sono molto curioso di vedere cosa lo aspetta nel futuro, perchè se come dice sempre Bill, i giocatori devono dimostrare cosa possono dare quando chiamati in causa, lui lo ha fatto alla grande.

 

Patriots' trade for Isaiah Ford highlights larger issue in team-building - New England Patriots Blog- ESPN
  • Wide Receivers / Tight ends

N’Keal Harry : 5

Siamo stati da sempre quelli tra i più permissivi ed attendisti verso Harry, riconoscendogli tutte le attenuanti del caso; una mezza stagione da rookie per infortunio, in quella che forse è stata l’edizione più antipatica e meno inclusiva di Tom Brady, e poi quest’anno andava trovato l’affiatamento con un nuovo quarterback, ma è davvero troppo poco quello visto dal ricevitore.

Una parte di responsabilità è sicuramente da attribuire ai coaches che non sono riusciti a coinvolgerlo di più nel gioco, e sappiamo come evidenziato in alcuni episodi del nostro film room che le occasioni ci sarebbero anche state ma Cam lo ha cercato poco. Il linguaggio del corpo ha sempre fatto trasparire un ragazzo compassato, passivo, che non lotta per la palla ma che anzi subisce la fisicità di gente grossa lla metà di lui.

A questo punto che il problema sia mentale? non lo possiamo sapere, quello che possiamo invece dire con certezza è che se lo staff avesse deciso di volergli concedere ancora la prossima season, sarà sicuramente l’ultima, quella della verità, prima di diventare una prima scelta buttata.

 

Jakoby Meyers : 8

“Non importa come arrivi a roster, l’importante è cosa fai con l’opportunità che ti viene data.”

Frase che si può cucire alla perfezione sul petto del giovane Meyers, che al contrario del suo collega di cui abbiamo appena parlato non ha il fisico, non ha l’hype della prima scelta ( e le relative aspettative ) ma ha tutto il resto. Capacità di rendere su ogni snap, capacità di smarcarsi, capacità di bruciare l’uomo, buone mani, ed una visione di gioco sopra la media data dal suo passato da quarterback, che spesso gli permette di farsi trovare libero in situazioni al limite.

Diventa il go-to guy soprattutto dopo l’infortunio di Edelman, e credo sia il primo ricevitore della storia del football americano a ricevere 729 yards senza nemmeno lo straccio di un touchdown! Anche se a onor del vero ne ha lanciati ben due.

La tavola sembra preparata per gustarsi le prese di Meyers negli anni a venire, e sembra continuare la favola degli undrafted receivers di successo, e perchè no magari Meyers sarà proprio il dopo Edelman.

 

Julian Edelman : s.v.

Non me la sento di dare un voto alla stagione del veterano, autore comunque di un exploit notevole, forse il match migliore quest’anno da parte di un nostro wr, la trasferta di Seattle dove registra 8 ricezioni per 179 yards, con un average per catch di 22 yards ( !!! ). Speriamo possa tornare in salute per regalarci e regalarsi una ultima stagione con la nostra casacca, e rendere il lavoro del nostro prossimo QB più facile.

 

Matthew Slater : 8

Annoverato tra i receivers è ovviamente una delle stelle più brillanti del nostro special team, e merita, come ormai una costante, un voto alto perchè grazie anche a lui il reparto si conferma uno dei più solidi.

 

Damiere Byrd : 7

Il prodotto di South Carolina era chiaramente arrivato in sordina a Foxborough visto che da un ricevitore alto 1 metro e 75 (per 81kg) difficilmente ti aspetti che ti svolti un attacco; era interessante però, perchè lo legava a Cam Newton un trascorso di 3 anni ai Carolina Panthers, e si andava ad inserire nel tassello di un attacco che vuole trovare il suo speedy-receiver, o “burner” come alcuni li chiamano.

Le tendenze NFL ci dicono che in ogni offense che si rispetti, e che funzioni in maniera ottimale, ci va un ricevitore del genere, mi viene in mente l’esempio più eclatante come Tyreke Hill dei Chiefs, oppure Hollywood Brown ai Ravens per dirne un altro, e Byrd idealmente avrebbe dovuto, almeno secondo me, rappresentare quel tipo di arma offensiva per i Pats.

Da noi ha vissuto la sua stagione migliore da quando è in NFL : 16 partite giocate (in precedenza il suo massimo erano state 11 ai Cardinals nel 2019) , con 47 ricezioni (career high) per 604 yards (career high) con 12 y/r (yards per reception di media) ed 1 touchdown.

Nell’anno negativo dei Patriots ma soprattutto della nostra offense, è passato in sordina ma in Byrd abbiamo trovato qualcosa che potenzialmente può impattare nell’immediato futuro il nostro attacco; diventerà free agent, ma tutto mi fa propendere per dire che andrebbe confermato e tenuto.

 

Gunner Olszewski : 7

Praticamente nulla la sua produzione in ricezione, si intravede verso fine anno con un touchdown ricevuto da Stidham, e poco altro.

E’ però negli special team che brilla come returner, e finirà addirittura al Pro Bowl come miglior punt returner stagionale in NFL. Si butta in mezzo ai nemici senza il minimo ritegno per la propria salute ed incolumità, un proiettile lanciato dalla nostra endzone verso il fuoco nemico, ed è stato vitale per noi trovare qualcuno che togliesse ad Edelman questa incombenza.

 

Donte Moncrief : s.v.

 

Devin Asiasi : 6

Un 6 di incoraggiamento perchè qualcosa di buono si è visto (chiude l’anno col suo primo touchdown tra i grandi), molto bravo in run blocking, aspetto sempre sottovalutato dai più quando si parla di tight end, e poi non posso che dare anche a lui gli alibi dell’essere un rookie in un ruolo complesso, in un attacco che non funziona.

Mettici poi gli infortuni ed il lutto che lo ha colpito, e quindi la cosa migliore è lavorare in maniera seria per ripresentarsi l’anno prossimo.

 

Dalton Keene : s.v.

Anche lui come Asiasi viene rimandato a settembre, anche se in quei pochi snap io ho visto il potenziale di quello che potrebbe diventare, e mi piace.

 

Ryan Izzo : 5

Numero 1 del reparto che si comporta benino all’inizio, salvo poi scomparire, complici gli infortuni.

Molto semplice, non è un tight end numero uno, ma come spesso mi trovo a ripetere, spesso non è colpa dei giocatori se vengono messi in un ruolo che non gli compete, ed evidentemente Izzo non può essere tight end 1.

 

PFF ranks Patriots' offensive line as fourth best of the 2020 season - Pats Pulpit

 

  • Offensive line

David Andrews : 7

Questo è forse il reparto migliore, sicuramente uno dei migliori, in questa sciagurata stagione, e non è per nulla scontato visto che l’addio di coach Scarnecchia pesava come un macigno, ma il tutto è passato anche dal ritorno del centro titolare.

In un mare di opt-out ed incertezze, il povero Andrews scalpitava come un bimbo dopo la stagione passata ai box per i problemi di coaguli nel sangue, proprio lui che rientra tra i casi limite riguardo al covid!

Lo fa giocando una buona stagione, non ottima per i suoi standard ma buona, dovendo riadattarsi ad un quarterback nuovo, schemi nuovi, compagni nuovi. Un gradito ritorno che ora si affaccia alla free agency ma rientra a mio avviso negli imperdibili che non possiamo far andare via.

 

Joe Thuney : 9

L’Iron Man della nostra O-Line, praticamente nessuna assenza da quando ha firmato il suo primo contratto coi Patriots, l’ultimo ad andarsene a stagione finita (no, letteralmente, c’è una sua foto seduto al centro del campo al Gillette tutto solo dopo il season finale contro i Jets.

Si affaccia alla free agency e merita tutti i soldi che andrà a prendere. Andrà, perchè temo che purtroppo sia fuori budget per noi, considerando tutti gli altri spot dove siamo scoperti. Ad inizio stagione fa anche il centro, e quando si rompe Isaiah Wynn è costretto a giocare in tandem con un left tackle sempre diverso, con Eluemunor ed il rookie Herron ad alternarsi.

Stagione difficoltosa per lui come per tutta la nostra offense, ma è una sicurezza in quello che è il reparto migliore del team.

 

Shaq Mason : 8

Mason è la sesta guardia per valutazione di PFF sull’intera lega, chiude l’anno con un grade di 85.4, e se è vero che in pass pro è solo discreto (60.5), in run block da il meglio di se, come è sempre stato, e chiude con un grade addirittura di 88.1, nell’élite della lega.

Fortunatamente lui è saldamente sotto contratto per ancora qualche anno, e si prospetta un fronte destro fenomenale qualora il rookie Onwenu rimanesse a tackle destro.

 

Michael Onwenu : 10

Eccoci appunto arrivati al rookie, al mio personale MVP della stagione.

C’è semplicemente qualcosa di magico per i Patriots quando si incrociano combinazioni astrali come sesto round e Michigan al Draft, ma va detto che il ruolo della offensive line è uno di quelli dove difficilmente sbagliamo nelle selezioni, e con Onwenu abbiamo fatto decisamente centro.

Chiude come tackle n.9 overall per PFF (in run block è addirittura il n.7), dopo che ricordiamo a Michigan giocò prevalentemente da guardia, e questo non è esattamente un particolare trascurabile, visto inoltre che giocava dal lato destro della OL. Una delle streak più lunghe tra i rookies nel non concedere sacks o pressioni, diventa elemento fondamentale che i coaches all’occorrenza possono ruotare anche in altri ruoli, e rende di fatto il ritorno di Marcus Cannon un surplus.

Se dovessimo effettivamente perdere Thuney, allora avrebbe senso recuperare Cannon e mettere magari Onwenu a guardia sinistra, ed anche solo il fatto che oggi, a neanche un anno di distanza dalla sua selezione, parliamo di lui come una sicurezza ovunque lo si schieri, la dice lunga sul ragazzone, e se siamo stati una delle top offenses sulle corse lo dobbiamo soprattutto a lui, al suo primo anno nella NFL. Fenomeno.

 

Isaiah Wynn : 6

Wynn aveva un grade di 82 per PFF fino a quando è stato in campo, salvo poi concludere le ultime settimane di regular season in IR, di nuovo.

Molto spesso in NFL, come dice sempre Belichick, non è tanto questione di talento ma di disponibilità, e se non puoi essere in campo con continuità puoi essere forte finchè vuoi, ma i coaches sceglieranno sempre uno meno bravo ma che gli garantisce di poter lavorare per 16 gare almeno.

Spero vivamente che questo non sia il caso di Wynn, che appare ad oggi tanto valido quanto fragile.

 

Justin Herron : 7

Il rookie di Wake Forest non ha ovviamente avuto un impatto paragonabile a quello di Onwenu, ma anche lui ha dimostrato di poter stare in campo, alternandosi a Eluemunor al bisogno.

Gioca più pass protection snaps che corse, chiude la stagione concedendo 5 sacks. Sembra poter migliorare ma è chiaro come sia un giocatore che deve necessariamente godere di una buona offseason che lo porti a livello di poter essere un giocatore “plug and play” per la nostra linea.

Il voto sarebbe anche troppo generoso ma ho voluto essere buono perchè, come ripeto forse per la milionesima volta, non è mai facile per un rookie arrivare in NFL e giocare subito, ed è ancora più difficile farlo con un QB problematico, per tutta una serie di motivi, alle spalle.

 

Jermaine Eluemunor : 5

419 snaps giocati, 3 sacks concessi ed 1 penalità.

Numeri tutt’altro che brutti, ma neanche buonissimi; la piccola curiosità è che credo sia l’unico nostro lineman ad avere un grade migliore in pass protection (70.3) rispetto al run blocking (63.4). Il 28 Agosto 2019 Eluemunor viene ceduto ai Patriots da Baltimore assieme ad un sesto round, per ricevere in cambio un quarto round, che ad oggi, a posteriori, sembra non essere stato ripagato.

James Ferentz : s.v.

Korey Cunningham : s.v.

Yodny Cajuste : 3

Non possiamo commentare la ennesima stagione persa da Cajuste, ma il voto pessimo glielo voglio dare ugualmente perchè, come dicevamo prima, un tratto fondamentale di un giocatore è l’essere disponibile, e su questo è gravemente insufficiente.

 

Francesco Cugusi@PatriotReign

Written by francescoc

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