Roberto presenta il turno wildcard, ospiti al Gillette i Tennessee Titans.

Siamo ai playoff. Un passo avanti significa avvicinarsi al Paradiso, alla gloria eterna. Un passo indietro significa inferno e fine dei giochi. Sì, siamo dove dovremmo essere, ai playoff. No, non siamo certamente dove ci saremmo aspettati di essere, vale a dire, già al divisional, (e quindi con il bye in tasca) il 1° o 2° seed e il fattore campo dalla nostra. Almeno, l’idea di molti, se non di tutti, dopo 8 settimane di regular season era esattamente questa.

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D’altronde, dopo 8 settimane i fatti parlavano chiaro. Record immacolato, 8-0, difesa che si ergeva a numero uno della lega in tutte le voci di statistica. In una parola sola, alienante. E invece no, 4-4 nelle seconde 8 settimane. Dopo aver alzato bandiera bianca, in Novembre, a Baltimore, contro i Ravens, infatti siamo ripartiti, superando Eagles e Cowboys. E poi? E’ arrivato il mese di Dicembre (quando di solito, per noi, inizia il vero Football, quello con la F maiuscola) e per noi è risultato essere disastroso.

Battuti dai Texans, (tutt’altro che irresistibili) guidati da Watson e Hopkins. Battuti in casa, al Gillette, (al netto di un primo tempo orripilante da parte nostra) in maniera piuttosto contestata, complici un paio di sviste arbitrali piuttosto clamorose, (non chiamato un TD ad Harry, non fischiata DPI su Dorsett) dai Chiefs, con un gioco basilare, fatto di crossing routes, hitch e slant.

Il “brodino” Bengals (peggior squadra della lega) pareva aver riscaldato i nostri cuori, la buona prestazione contro Buffalo (che poi è risultata essere una vittoria decisiva, altrimenti salutavamo anche il titolo divisionale) aveva creato false speranze. Siamo tornati piedi a terra, in maniera piuttosto brusca, domenica. In Week 17, infatti, abbiamo totalmente regalato la vittoria ai Dolphins. Si, non erano i Dolphins di inizio stagione. Ma le scusanti finiscono qua. Abbiamo giocato al 25%. Svogliati, molli, senza cattiveria. A 24 secondi dal termine (VENTIQUATTRO), trasformandoci in Babbo Natale, abbiamo regalato la partita ai Dolphins, il seed #2 ed il bye ai Chiefs. E noi ci siamo “regalati” i playoff on the road.

Qualsiasi cosa accada, (a parte cataclismi piuttosto improbabili), per arrivare a Miami, il 2 Febbraio 2020, infatti, dovremo, battere Tennessee alle Wild Card, i Chiefs al Divisional e i Ravens in finale di conference. Nessuno mi toglie dalla testa che, giocatori e coaching staff, hanno sottovalutato la sfida. Un esempio lampante? La gestione dell’ovale prima dell’intervallo. 1:27 dal termine, tre time out e la decisione qual è stata? Quella di correre per far passare il tempo. Sul 17-17. COMPLETAMENTE INSENSATO.

E adesso?

Adesso non si scherza più. Non c’è più margine anche per un singolo, maledetto, dannatissimo errore. Go Big or Go Home. Win or go home. Interpretatela come vi pare.

Sabato sera, al Gillette, arrivano i Tennessee Titans. Record 9-7, stagione che ha preso il verso giusto dopo che in Week 6, Marcus Mariota è stato gentilmente fatto accomodare in sideline. Al suo posto, in cabina di regia, l’ottimo Ryan Tannehill. Si, lo stesso del Miami Miracle. In quel momento, il record era 2-4. Da lì in poi, 7 vittore, a fronte di 3 sconfitte. E playoff in tasca.

Andiamo ad analizzare i matchup.

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OFFENSE:

Nonostante la stagione non altisonante, il running game, nelle ultime settimane ha dato confortanti segnali di vita. La difesa 3-4 di Dean Pees (altro ex della sfida, oltre a Mike Vrabel), si è ben comportata contro le corse per tutta la stagione. Andiamo ad affrontare la 12esima difesa della lega su corsa (7a nel rapporto yards/portata). DaQuan Jones, Jurrell Casey e Jeffrey Simmons potrebbero essere un fattore determinante.

Brady si presenta ai playoff in uno stato di forma decisamente incerto. Le voci di un possibile infortunio al gomito, che lo tormentano da metà stagione, paiono trovar conferma nelle statistiche “messe su” questa stagione. Peggior stagione dal 2013 per quanto riguarda il rating (88), peggior stagione dal 2006 per i TD pass lanciati (24). Oltre all’infortunio, anche la poca fiducia che Brady ha nei WR. Escluso Edelman (100 ricezioni), il secondo wide receiver in lista è Dorsett, con 29. James White, RB, è a 72 ricezioni, ma i lanci sono stati screen, flat, insomma, più lanci in “sicurezza” che per ottenere guadagni “pesanti”. La secondaria dei Titans, a dispetto di grandi nomi (Butler, eroe del SB 49 non ci sarà) concede 255 yds a partita. Il talento però non manca. Adoree Jackson, Logan Ryan (altro ex non troppo rimpianto) come corner, Vaccaro e Byard come safety. Harold Landry (che avrei portato al Gillette, 2 anni fa assieme a Rashaan Evans), è il leader con 9 sacks.

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DEFENSE:

Occhio a Derrick Henry. Ha chiuso la stagione da rushing leader della lega con 1,540 yards, 16 touchdowns e oltre 5 yards per portata. Saltando week 16. Ha chiuso col botto nell’ultima di regular season contro Houston. 32 portate, 211 yds e 3 TDs.

Fermare lui, significa fermare il 50% dell’attacco dei Titans. E sulle corse siamo sempre andati bene, quindi lecito aspettarsi che Shelton, Guy e soci siano un fattore.

La nostra secondaria, invece, contro Miami si è presa una giornata di ferie. Specialmente Gilmore, che è stato battuto da un DeVante Parker in formato MVP (nella seconda parte di stagione). Ecco, sabato sera non dovremo prendere ferie.

Tannehill, dopo che si è preso il posto da titolare ha chiuso con un rating di 117.5 nelle ultime 10 partite. Utilizzando il rookie A.J. Brown (stagione davvero fenomenale (52 ricezioni, 1,051 yards e 8 TDs) e Corey Davis (43 ricezioni, 601 yards), l’ex Dolphin ha chiuso la stagione con 22 TDs e 6 intercetti, completando oltre il 70% dei passaggi. Mancherà Adam Humpries. Saranno presenti i tight ends, Jonnu Smith e Andrew Firkser e potrebbero essere un fattore.

La stagione potrebbe chiudersi qui. Una partita di playoff non è una battaglia, è LA battaglia. Dobbiamo solo fare una cosa. VINCERE.

Roberto Bigi@PatriotReign

Written by francescoc

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