In prossimità di Halloween pareva giusto resuscitare i morti.

OK… Da dove cominciamo a raccontare la partita? Onestamente sono successe talmente tante cose brutte che non so nemmeno io da dove iniziare. Proviamoci.

THE GAME

Dopo una settimana di ipotesi varie, alla fine Belichick decide di ridare in mano lo scettro del gioco a Mac Jones, dopo 3 settimane di inattività. Era da aspettarsi che il ragazzo fosse un po’ arrugginito, ma lo spettacolo messo in mostra nei tre drive che ha giocato è stato davvero di basso livello. Mai tranquillo nella tasca, mai sicuro delle proprie letture, paranoico a causa della pressione attorno che lo porta spesso a scappare e a guadagnare yard correndo. Che, per carità, fanno sempre comodo, ma non è e non deve essere quello il suo modo di giocare.

Chicago Bears 33-14 New England Patriots: Mac Jones benched in first half  as Patriots suffer heavy defeat at home to Bears | NFL News | Sky Sports

Il tutto si traduce in 3 completi su 6 tentativi per 13 yds e un Intercetto bruttobruttobrutto come dicevano a mai dire gol. Oltre a 3 corse per 24 yds. A quel punto, Belichick decide che ha visto abbastanza e inserisce Zappe, che pronti via sembra partire da dove aveva finito, due drive 3 completi, una settantina di yard, un TD pass. Bene così? No, perché da qui in poi anche lui si affloscia e non torna ai livelli ai quali aveva iniziato – da segnalare i tanti passaggi deviati sulla Linea di scrimmage (uno dei quali finirà intercettato).

Ora, parliamo dell’elefante nella stanza: chi deve essere il QB dei Patriots da qui in poi? Belichick ha detto che la sostituzione di Jones era prevista e che il piano partita era di usare entrambi i QB, che Jones sarebbe dovuto rientrare nel secondo tempo ma la partita si era messa male per cui non è rientrato. Vero? Falso? Conta poco, al momento.

Quello che conta è che, a oggi, i Patriots non sembrano avere una soluzione affidabile al 100% dietro (o sotto) le chiappone di David Andrews.

Partiamo dal presupposto che Belichick, come disse anche di Newton all’epoca, schiererà il QB che gli dà maggiori chance di ottenere il risultato migliore possibile. Al momento Jones non sembra esserlo, secondo me. Letture pre-snap sbagliate lo portano spesso a giocare “ad Handicap” e a dover rincorrere le letture post-snap. Oltre a questo, è impreciso nel posizionamento della palla e spesso sparacchia dove/come non dovrebbe (vedi l’intercetto di ieri, una palla oscena verso la sideline che era alta, lunga e lenta, praticamente un regalo). Oltre a ciò, ieri è sembrato davvero in balìa della pressione avversaria, mai tranquillo nella tasca, sempre alla ricerca di una via di fuga piuttosto che con gli occhi a fondocampo.

Zappe, dal canto suo, nonostante la prova sia sostanzialmente stata incolore, ha mostrato alcune cose davvero interessanti. Innanzitutto, nei due drive da indemoniato che ha condotto appena entrato, ha mostrato la tranquillità che Jones al momento non ha. Oltretutto, mi è parso evidente che le letture pre-snap fossero corrette e lo portassero a scaricare la palla velocemente, con precisione e verso “l’uomo giusto” (tipo il primo completo su Stevenson, che può sembrare banale ma non lo è per velocità di esecuzione). Anche dopo ha tirato fuori dal cilindro alcuni lanci davvero eccellenti, anche in finestre molto ristrette, lanciando un paio di siluri a medio raggio con un “ball placement” perfetto (ne ricordo uno su Parker in slant con l’uomo addosso con la palla messa nell’unica finestrella che permetteva a Parker di riceverla senza che il difensore potesse toccarla e senza che l’altro difensore che accorreva potesse stenderlo in malo modo). Il problema principale sono stati i lanci deviati in linea. Purtroppo Zappe è basso per essere un QB e deve trovare una soluzione a questo problema – non insormontabile, dato che i vari Murray o Brees per fare due esempi in NFL ci giocano eccome.

Ecco, per riassumer, al momento le prestazioni ma soprattutto le giocate singole mi fanno pensare che sia Zappe il QB con più upside. Questa non è sicuramente una bocciatura finale e definitiva per Jones che, come ha detto lui stesso ai giornalisti dopo la partita, dovrà far vedere in practice di meritare di nuovo l’onore di toccacciare il sedere di Andrews. Una cosa è certa: l’alternanza continua tra i due è assolutamente da evitare. Va operata una scelta il prima possibile e con quella rimanere a meno di cataclismi.

THE BEST

Bears thump Patriots for first road win of season · The42

Matt Judon è un demonio. Davvero l’unico ieri sera a cercare di tenere dritta una partita che dritta non lo è stata dal minuo 1 al minuto 60. 4 tackle, 2.5 sack, 2 Tackle for loss, 1 passaggio deviato e 3 QB hits. Più passa il tempo e più Matt Judon si rivela uno dei migliori acquisti dei Patriots dai tempi di Moss e Welker.

THE DONKEY

La difesa. Bene Judon, malissimo tutto il resto. Stante il fatto che la squadra ha giocato tutta male, dal QB al Punter, la difesa ieri è stata tritata da Fields e soci. Male sulle corse dei Running Back, che però sono il punto forte della offense di Chicago. Malissimo, quasi indegna, sul contain di un QB come Fields che non è una novità che sappia usare le gambe per uscire da situazioni incasinate. In totale, 243 yds di corsa concesse: DUECENTOQUARANTRE. Una media di 5.4yds/corsa. Più due TD.

Tutto qui? No, assolutamente. Anche sui passaggi la difesa ha ampiamente dormito, lenta a leggere e reagire. Ogni volta che Fields metteva palla per aria o aveva un uomo completamente uncovered, o iniziava a correre. In ogni caso erano guadagni abbastanza garantiti.

THE TURNING POINT

Non c’è stato un vero e proprio turning point perchè la partita non è mai sembrata davvero alla portata di New England. Se devo prò scegliere un momento “killer” per i Patriots è il fumble tra Zappe e Meyers a fine primo tempo. Sotto 17-14, con 1.30 circa da giocare per finire il primo tempo, poteva essere un drive molto importante. Un fumble di quel tipo, su un hand-off eseguito in maniera oscena (principalmente da Meyers che è sembrato andare a prendere la palla con si prende una pagnotta) ha portato Chicago a infilare altri tre punti. Il fatto che Chicago avesse anche il primo possesso del secondo tempo rende l’errore ancora peggiore.

Insomma, una partita da dimenticare.

We’re on to New York (sponda Jets).

A settimana prossima!

Marco Santagostino@PatriotReign

Written by francescoc

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