Il mio amore per questo giocatore ha radici profonde, profonde quasi come l’amore stesso per la squadra; in quasi tutti gli sport che amo o che ho amato in passato, sono sempre stato attratto dai giocatori che operano nell’ ombra, quelli a cui non viene riconosciuto il giusto credito, quelli in fondo alle classifiche per magliette vendute ai fans, insomma i lavoratori che mettono il gruppo davanti alla loro persona e si adoperano per un bene più grande, se proprio vogliamo essere teatrali.

La storia di Brandon Bolden come giocatore di football inizia a cementarsi al college, alla vecchia Miss come la chiamano Sandra Bullock e suo marito nel movie “the blind side”, la storia di Michael Oher, un altro ex membro di Ole Miss, franchigia storica del college football del Mississippi, ora in forza ai Titans dopo la carriera iniziata ai Ravens.

Nativo di Baton Rouge (LA), Bolden nelle prime 2 stagioni al college non è esattamente il giocatore che brilla in mezzo al mucchio e mette a referto statistiche da urlo, ma al suo terzo anno, ovvero nella stagione 2010, ha quella che si può definire una stagione “breakout”; su 163 tentativi di corsa, colleziona poco meno di 1000 yards per un totale di 14 touchdowns, con una media a portata di 6.0 yards e si incomincia a intravedere quello che potrebbe diventare un runningback NFL. A questo incredibile 2010 farà seguito un 2011 nettamente meno esplosivo che di fatto, farà crollare le valutazioni da parte degli scouts, ma questo non gli impedirà di presentarsi al Draft NFL fiducioso di trovare una casa tra le varie franchigie sempre in cerca di mani sicure per correre l’ovale tra le linee.

Il fardello che si portava appresso però era di fattore caratteriale; poche sono le squadre disposte a scommettere su un prospetto se già si conoscono elementi del loro passato non proprio candidi, e nel caso di Bolden qualche sospensione e qualche comportamento nervoso sul campo avevano fatto storcere il naso a molti osservatori, ma come ormai si conosce da secoli, se c’è un coach capace di raddrizzare un elemento sopra le righe forse il migliore è proprio Belichick.

Il sito ufficiale NFL.com nei suoi rankings pre-draft lo poneva come ipotetico 4th round, perchè gli veniva riconosciuto comunque di aver ben figurato contro teams di primo livello al college come per dirne una, LSU,  e di avere la capacità di rompere quasi sempre il primo se non addirittura il secondo placcaggio.

Qui la sua performance proprio contro LSU nella sua ultima stagione al college

Qui invece una breve introduzione da parte di FOX Sports su come si affacciava al Draft il prospetto

 

Il Draft 2012 però si conclude con un nulla di fatto per il giocatore che ora si affaccia alla vetrina dei prospetti non selezionati dove in breve tempo il club di Kraft gli propose un contratto.

La sua prima stagione in maglia Patriots è buona, ma deve fare i conti con un reparto giovane e ricco di talento dove ci sono nomi come Stevan Ridley, Shane Vereen e quello che all’epoca era il beniamino di casa ovvero Danny Woodhead. Il suo primo TD in NFL lo segna in week 3 contro i Ravens, mentre in week 4 sboccia contro i Buffalo Bills dove mette a referto 137 yards su 16 tentativi e segna il suo secondo TD in NFL.

Quello che paradossalmente gioca a sfavore di Bolden è l’essere un ottimo special teamer; Belichick, che pone l’accento sulla versatilità dei suoi giocatori, lo farà diventare un asso dello special team, dove nel ruolo da “gunner” diventa a tutti gli effetti uno dei migliori a roster, ma questo tenderà a portare via minutaggio al suo ruolo principale, complice nell’arco delle stagioni 2012, 2013 e 2014, la crscita di Ridley prima, e l’arrivo di nuovi compagni come LeGarrette Blount.

Nel brevissimo video che segue, un esempio dell’ottimo lavoro che svolge Bolden negli special teams.

L’azione che segue invece, è presa dal Championship vinto questa stagione passata contro i Colts; questa azione di ritorno di Julian Edelman, è stata possibile anche grazie a questa giocata di Bolden che, come si vede dal video che segue, dopo essere stato l’uomo più avanzato dello special team nello schema messo in campo dai Pats, si fa tutto il campo al contrario per andare a fermare un difensore e consentire il corretto svolgersi della azione che porterà il compagno a realizzare una delle giocate che hanno definitivamente ucciso la partita per gli avversari.

 

In questi anni Bolden, almeno all’esterno, non sembra avere mai dato modo al suo passato di ripresentarsi, mantenendo sempre un atteggiamento impeccabile, facendosi sempre trovare pronto per qualsiasi richiesta del coach e, soprattutto, rendendosi protagonista di un rendimento impeccabile, sia nel gioco dei ritorni sia in quelle poche occasioni a correre il pallone; questo gli è valso pochi mesi fa un rinnovo per 2 anni che lo porterà fino al termine della stagione 2016 in maglia rosso-bianco e blu.

dt.common.streams.StreamServer (1)

Quindi se io oggi devo identificare l’idea di cosa significhi la “Patriot Way“, ovvero il modus operandi che regna dalle parti di Foxbororugh, fatto di mentalità operaia, del mettere la squadra davanti al bene personale, non posso esimermi dall’impersonarlo in Brandon Bolden, e sperare che chissà, magari con l’incertezza che regna in questa estate nel reparto, possa sbocciare di nuovo e trovare il palcoscenico che gli spetta.

Written by francescoc

2 Comments

azazel

In effetti la gestione Belichick è piena di questi tipi di giocatori…una chance (come al solito) l’avrà di sicuro durante l’anno! Io son curioso di vedere Tyler Gaffney o James White, prima o poi, dici che sarò accontentato? 🙂

Ad ogni modo, bel pezzo, per nulla banale!

Reply
francescoc

Grazie mille del commento,per risponderti: tyler gaffney gli addetti ai lavori dicono che abbia fatto vedere ottime cose già durante lo scorso anno, perchè nonostante fosse in IR si è in realtà ripreso verso metà stagione, non è stato attivato perchè fisicamente era indietro ma a livello mentale si dice che lo staff sia molto contento di lui. White secondo me è il vincitore uscente dalla firma di Vereen coi Giants, han provato ad usarlo come runner tra i blocchi ma è troppo piccolo e non rompe i tackles, mentre secondo me un lavoro più da 3o down (ma lo può fare anche Bolden) potrebbe fare al caso suo. c’è anche la wildcard Dion Lewis in quel reparto (ex eagles e browns se non erro) che può dare fastidio perche ha esperienza

Reply

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *