Ultimo test prima dell’esordio stagionale.

Nonostante numerosissime assenze di “quelli veri”, che come di consueto siedono mentre chi lotta per un posticino a roster, in qualsiasi roster, fa a botte in campo, non sono mancati i numerosi elementi di interesse in quella che ormai è una abitudine, ovvero Giants vs Patriots in week 4 di preseason.

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Demaryus Thomas, protagonista assoluto del match / 98.5 The Sports Hub

Hanno infatti visto il campo, per buona parte del primo tempo, Demaryus Thomas e Josh Gordon, ed è stato importante, ed altrettanto rassicurante, vederli in forma e capaci di contribuire nelle fasi offensive; buona la gara di Gordon, che viene cercato 6 volte da Stidham, con 2 ricezioni per 30 yards, numeri discreti figli soprattutto dell’imprecisione e della fretta del rookie, con Brady sarebbero stati di tutt’altra caratura, mentre Thomas invece chiuderà con 7 ricezioni su 8 targets per 87 yards e 2 touchdowns.

” .. non ho risparmiato niente, ho deciso di scendere in campo e dare tutto, se mi faccio male pazienza ho pensato.. ed invece mi sentivo in forma, posso dire che mi sono sentito meglio stasera rispetto a prima di farmi male, quando ho giocato a Houston..” queste le parole di Thomas a fine gara.

Appare anche Julian Edelman, ma lo fa solo per un paio di snap; dopo una ricezione infatti, cade sulla mano che gli ha dato fastidio nelle ultime settimane, si toglie il guanto ed esce subito dal campo. Non sembra grave, ma sarebbe stato inutile rischiare oltre, anche se era importante iniziare a fare “bagnare i piedi” nel ritmo partita anche ai veterani. Non c’è stato spazio per il rookie Harry purtroppo, anche se il giocatore era regolarmente a bordo campo ed a disposizione.

La gara di Stidham ha vissuto di alti e bassi, i numeri non sono male (18 completi su 28 lanci per 225 yards, 2 TD 1 INT), a cui vanno aggiunte le 7 volte in cui ha deciso di correre guadagnando 7.1 yards di media a corsa, ma spesso mi è sembrato frettoloso, e in alcuni casi ha dimostrato di non riuscire ad avere la “pocket presence” che in altri momenti abbiamo potuto ammirare; l’intercetto ne è un esempio, col giovane QB che vede arrivare la pressione di un pass rusher avversario, lo evita, ma poi se lo scorda, tardando di molto il lancio, ed al momento di lasciare partire il pallone viene urtato, col pallone che va a palombella nelle mani di un avversario per l’intercetto. Avrebbe prima di tutto dovuto continuare a preoccuparsi della pass rush, ed in secondo luogo deve velocizzare il rilascio dell’ovale. La sua “throwing motion” infatti, seppur molto elegante, è troppo lenta, in NFL non hai il tempo di sviluppare un lancio in quel modo, ci dovrà lavorare.

Sulla linea offensiva non c’è molto da dire, se non che inanzitutto si capisce perchè siano arrivati due elementi via trade nel giro di 24 ore, e poi a malincuore bisogna riportare l’infortunio del rookie Froholdt, che già era sceso in campo con un vistoso tutore sulla spalla destra, e dopo una giocata (screen pass) ha faticato a rialzarsi tenendosi il braccio destro. Sembra l’indiziato n.1 per prendersi la cosiddetta “Foxboro flu”, ovvero passare la stagione da rookie in IR.

Mi è piaciuto abbastanza invece Tyree St.Louis, giovane prodotto di Miami che ha giocato tackle destro, e credo anche qualche snap da guardia; ottima mole, buone mani e discreta rapidità di gambe, potrebbe, a sorpresa, insidiare qualcuno per uno spot a roster.

 

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Scooby Wright III e Keion Crossen / Pats Pulpit

Per quanto riguarda la difesa, reparto che ha messo in campo alcune seconde linee e molte terze linee, ci sono stati giocatori sicuramente capaci di mettersi in mostra, uno su tutti Scooby Wright, se non altro perchè è con noi veramente da 1 giorno o 2, ma è apparso completamente a suo agio nel ruolo di outside linebacker; concluderà addirittura la partita con 2 sacks a registro, niente male.

Partita da protagonista invece per il cornerback Crossen, che come avevamo accennato ieri su facebook, si affacciava alla gara della verità in una sorta di duello virtuale con Duke Dawson; Si può facilmente intuire la mole di lavoro del giovane Crossen dalle sue stats (10 tackles ed 1 intercetto) scanditi lungo l’arco di una partita fatta di alti e bassi. Se conferma le ottime doti che hanno fatto di lui un astro nascente dello special team, ovvero la rapidità di movimento laterale e la tecnica praticamente perfetta di tackle soprattutto in campo aperto, cosa per nulla scontata per un defensive back anzi, quando c’è da fare il cornerback “puro” paga di inesperienza.

Moltissimi lunghi completi infatti sono arrivati dal suo lato, compreso un touchdown dove mette in evidenza una serie di falle : cerca troppo presto il pallone, perdendo l’uomo, concede troppo terreno al ricevitore ed è incapace di ostruire le traiettorie della traccia; si mette sicuramente più in mostra di Duke Dawson però (anche lui con 1 intercetto) ora resta da vedere cosa funzionerà di più agli occhi dei coaches, se avere un tape pieno di belle giocate ma anche di errori (Crossen) oppure un tape con pochi errori ma anche pochissimi contributi (Dawson).

 

UP

 

  • My man Gunner-O : 2 ricezioni su 2 targets per 35 yards, ma anche un tackle in difesa; purtroppo concede il touchdown della vittoria ai Giants giocando da cornerback, ma tutto sommato dopo una gara intera dove ha fatto praticamente qualsiasi ruolo (anche la safety) ci può stare. Ormai appare decisamente davanti a Braxton Berrios nelle gerarchie, e continua ad essere una sicurezza sui ritorni. Gioca alla morte ogni snap, un esempio nel video che segue :

  • Calvin Munson/ David Parry : li linebacker di cui avevamo parlato bene già la scorsa settimana, sfoggia il green dot sul casco, investitura ufficiosa di regista difensivo. Ancora una volta molto preciso nei placcaggi (4) è un elemento interessante che in qualche modo terrei a disposizione. Non parlo mai invece di David Parry, veterano defensive tackle, che dopo un paio di stagioni ai Colts, Saints e Vikings, è arrivato a Foxborough con tanto da dimostrare; una buona preseason lo ha messo in luce consentendogli anche di sopravvivere al più quotato Mike Pennel jr.
  • Jakob Johnson : continua la preseason scoppiettante dell’import tedesco, che ieri notte si mette in mostra anche da outside linebacker.
  • Joejuan Williams : il rookie tuttofare ieri gioca anche (e bene) da free safety, ruolo che lui dirà non aver più ricoperto dai tempi della high school. 1 tackle ed 1 passaggio deflettato, poca roba, ma i numeri non dicono tutto; il suo fisico imponente si fa sentire quando buta giù gli avversari in campo aperto, e si inizia ad intravedere il potenziale che ha fatto premere il grilletto al Draft al nostro staff.

DOWN

  • Malik Gant : il mio pupillo finalmente vede il campo, era uno dei più attesi almeno da me; bene, si prende un bruttissimo touchdown in faccia, e sul finire del match verrà portato fuori in barella dal campo. Ciao Malik, scusa sei stato colpito dal mio pendolino magico.
  • Dan Skipper : aveva l’occasione di dimostrare a Belichick che i suoi nuovi acquisti erano superflui, invece dimostra ancora una volta di non essere sul piano del livello richiesto in NFL.
  • Duke Dawson : credo che la brevissima carriera del “Gator” sia giunta al termine, almeno in maglia Patriots.
  • Nick Brossette : lo inserisco qui per la sua sfortuna; è arrivato in un anno dove abbiamo un reparto di runningbacks veramente di altissimo livello, credo che 3 o 4 anni fa avrebbe fatto il roster senza tanti problemi.
  • Bryan Hoyer : non leggerei molto dietro alla assenza di snaps in queste ultime di preseason, anche se quando capitò a Ryan Mallett in favore del nuovo arrivato Jimmy G, due giorni dopo l’ultima gara di preseason Mallett fu tagliato.

MVP

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Thomas merita l’MVP del match / USA Today

I numeri li abbiamo già detti in apertura, ma più che i numeri a me ha colpito la classe con la quale ha aggredito e battuto regolarmente i cornerbacks (di riserva va detto) dei Giants; non è assolutamente più in grado di lasciare nessuno sul posto, non sarà la velocità infatti la sua arma, ma ha una tecnica sopraffina nel crearsi lo spazio necessario per ricevere anche con l’uomo addosso, e se l’onnipotente lassù volesse concedergli una stagione injury-free ne vedremo delle belle.

Francesco Cugusi@PatriotReign

Written by francescoc

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