Andiamo come da abitudine a riassumere la tre giorni di Cleveland e facciamo il punto sui nuovi arrivi.

Che questo Draft fosse, per usare un termine alla americana, “pivotal” lo sapevamo bene, siamo di fatto alla prima vera e propria offseason dal dopo Brady. Quella scorsa ha prodotto una sorpresa (l’esperimento Newton) nell’anno di esplosione del Covid, perciò tenderei a considerarla una stagione zero, di vera e propria transizione.

Questa invece, che inizia con il mercato 2021, è la prima vera offseason che ci dice cosa vogliono fare e chi vogliono essere i nostri Patriots; la free agency ha detto contenders, vediamo cosa ha detto il Draft.

 

Round 1 pick 15th overall = MAC JONES / QB / ALABAMA

Il Draft per noi tifosi dei Pats ha sempre significato delusioni, nottate in bianco passate inutilmente per accontentarsi di una trade spesso a scendere, ed un Belichick che non fa mai quello che la logica suggerirebbe.

Quest’anno invece, è avvenuto l’esatto opposto : i tifosi hanno iniziato a fantasticare, chi sognando di entrare in top 5 per uno tra Fileds e Lance, chi ipotizzando trade down per dare ulteriori armi e supporto a Cam Newton, chi sperava (o temeva) in un ritorno di fiamma di Jimmy Garoppolo…niente di tutto questo.

Bill fa la cosa più ovvia e pronosticabile, rispondendo a forse quella che è la need numero 1, utilizzando la nostra scelta, per prendere Jones, un prospetto che aveva PATRIOTS scritto in fronte da 4 mesi, un giocatore “safe” che non ha grosse incognite, che non appare come un esperimento, un progetto, ma che pare un “plug and play” per la nostra offense.

Come ogni giocatore uscito da ‘Bama la domanda è quanto il talento attorno abbia influito sul suo successo, ma se questo è vero per i quarterbacks, deve essere obbligatoriamente vero anche per ricevitori e runningbacks; “Mac Jones ha avuto successo perchè aveva i ricevitori di ‘Bama” vero, ma allora anche i WR di ‘Bama possono ringraziare di aver avuto Jones a piazzare caramelle come questa, che sono di una difficoltà enorme e che lui fa apparire semplicissime.

Non è un caso che Mac Jones abbia fatto registrare il record nel college football per percentuale di precisione (77%), anche se ovviamente in questo ha aiutato avere ricevitori capaci di creare costante separazione. Nella stagione 2020 lancia 4500 yards per 41 touchdowns e 4 picks, numeri notevolissimi, ed arriva in NFL da junior, saltando la sua stagione da senior.

Non mi soffermerei sulle fotografie di lui a petto nudo e sul “body shaming” di cui è vittima negli ultimi giorni, proprio noi Patriots dovremmo sapere quanto siano stupide ed inutili queste illazioni, anzi speriamo che si ripeta la storia e la carriera di un altro quarterback che si presentò col fisico sospetto.

Filosoficamente parlando, la scelta di Jones ci dice molte cose interessanti : i Patriots vogliono vincere col loro football, senza trasformarsi e senza essere a tutti i costi vittima di registi più moderni, ma si fidano delle loro idee e vogliono proseguire con un quarterback perfetto per loro, senza dover diventare perfetti per qualcun altro. I Patriots non volevano altri quarterbacks; Garoppolo era sul mercato, Darnold era sul mercato, Fields era prendibile (scelto con trade up dai Bears alla 11) perciò non fatevi ingannare, nessuno ci ha “fottuto il giocatore che volevamo”, semplicemente per noi era giusto prendere Mac Jones alla 15, punto, che sia stata una scelta corretta o meno lo dirà il campo.

E poi ci dice che anche noi, finalmente, a scanso di prestazioni mostruose da parte di Cam che onestamente viene difficile aspettarsi, potremo godere finalmente di quella situazione ideale nella quale puoi permetterti giocatori di ottimo livello sfruttando la finestra contrattuale di un QB col rookie contract.

Mac Jones non ha armi aggiuntive per fare male agli avversari, come le gambe di Lamar Jackson o il braccio di Patrick Mahomes, ma ha la testa di un ragazzo intelligente che impara veloce ed ha un buon braccio, e credo che più che essere lui perfetto per noi, siamo noi  il posto ideale per lui, dove crescere, imparare, e diventare (quando non si sa) un valido starter in un team che vuole competere.

E poi, il suo ingresso la notte del Draft ha già conquistato molti di noi, poi con la musica di Stone Cold Steve Austin è addirittura meglio!

 

Round 2 pick 38th overall = CHRISTIAN BARMORE / DT / ALABAMA

Ancora una volta Alabama, ancora una volta a pescare direttamente dalla focina di Nick Saban, per assicurarsi Barmore, un defensive tackle molto atletico e versatile, che andrà subito a ricoprire uno dei buchi lasciati da una pesante perdita, quella di Adam Butler.

Alcuni hanno fatto veramente fatica a prevedere le fortune di Barmore in questo Draft, chi lo dava al primo giro, chi al secondo, chi sostiene che sia il classico “boom or bust”, ed in una classe così poco interessante di interior linemen, Barmore era sicuramente il più interessante, se non altro per il suo potenziale. E’ un animale, nel senso più positivo del termine, gioca con una ferocia inaudita, è quasi sempre capace di guadagnare un vantaggio su chi lo sta bloccando, ed ha una naturale capacità innata di battere il raddoppio sfondando i blocchi combo.

Nel 2018 vive una stagione da “redshirt” anche vista la qualità di quella linea, ma nel 2019 inizia a trovare spazio, giocando 11 partite con 26 tackles totali di cui 6 for loss, e 2 sacks; migliora la sua produzione notevolmente nel 2020, con 37 tackles totali, 9.5 sacks e 3 forced fumbles.

Perchè è sceso fino al secondo round, vi starete chiedendo?

Perchè tende a giocare troppo in “freestyle”, spesso prendendosi libertà che sarebbe meglio non prendersi, quando gioca “2-gap”, ovvero come giocava da noi Vince Wilfork, cercando di impegnare 2 gaps contemporaneamente, e quindi due uomini, abbandona spesso troppo frettolosamente il suo assegnamento per cercare un placcaggio o di liberarsi, ed è un pochino discontinuo; ci sono infatti momenti della partita dove è letteralmente “on fire” e non lo può contenere nessuno, mentre in altre fasi tende ad estraniarsi dal gioco e diventa un non-fattore.

Sono piuttosto sicuro che questa scelta funzionerà, a meno che non ci si mettano di mezzo i cosiddetti “intangibles” imprevedibili in questa fase, come il carattere del ragazzo o eventuali colpi di testa, ed in quello confido nella raccomandazione di coach Saban.

In conclusione, Barmore è un elemento che può partire titolare dal giorno 1 e ricoprire diversi ruoli nella nostra difesa, e siccome abbiamo sacrificato 2 scelte al quarto round per prenderlo, Belichick sembra piuttosto investito nel voler mettere il ragazzo nella condizione migliore per diventare un playmaker.

 

Round 3 pick 96th overall = RONNIE PERKINS / EDGE / OKLAHOMA

Se vi chiedevate quale fosse la need principale agli occhi di Bill Belichick (dopo il QB) e credevate che fosse ovviamente il ricevitore, beh think again! E’ ormai evidente che la cosa che ha dato più fastidio e che non è stata proprio digerita dal coach nella scorsa stagione, è la prova del front seven difensivo, sia nell’incapacità totale di fermare le corse, sia nella scarsa capacità di creare pressione.

Lawrence Guy

Davon Godchaux

Henry Anderson

Sono i nomi arrivati in free agency per ancorare la linea di difesa.

Dont’a Hightower

Matthew Judon

Kyle Van Noy

Josh Uche

Chase Winovich

Anfernee Jennings

Ja’Waun Bentley

Sono i nomi dei linebackers che, tra ritorni e nuovi arrivi, formano già un gruppo di linebackers davvero di livello.

A questo elenco in due giorni abbiamo aggiunto Barmore al secondo round quando molti lo davano al primo, ed ora con la 96esima scelta overall siamo andati a prenderci Perkins, che in alcune board era al secondo giro, pensate che Matt Miller (@nfldraftscout) aveva Perkins addirittura come prospetto n.40 sulla sua board personale.

Perkins è un outside linebacker che può giocare anche defensive end, può giocare dal lato forte o dal lato debole, può giocare a due punti o a tre punti, vuol dire che può partire mano a terra o in piedi, esattamente replicando il mold tecnico dei suoi compagni Hightower e Judon, ma anche Uche e Winovich.

Un pochino undersized, si teme che in NFL patirà i tackles più fisici, e quale test migliore dico io, del farlo allenare tutti i giorni contro Trent Brown. Quello che intriga maggiormente del ragazzo, lo sentite anche dal video qui sopra, è il suo “get-off”, ovvero la partenza fulminea e immediata che ha allo snap del pallone. Pensate che contro Oklahoma state ha affrontato Teven Jenkins, tackle molto quotato scelto dai Bears al secondo round, ed ha registrato 5 tackles totali di cui 3 per perdita di terreno, e 2 sacks.

E’ un giocatore violento, un picchiatore, old school hard nosed football, e mi sento di dire che adesso il nostro front seven può veramente fare paura. Fino ad adesso, selezioni impeccabili.

 

Round 4 pick 120th overall = RHAMONDRE STEVENSON / RB / OKLAHOMA

Stevenson si aggiunge alla lista, che inizia ad essere interessante, delle picks che avevo personalmente pronosticato. Quest’anno ci sono andato anche vicino con lo spot (scelto alla 120, pronosticato alla 122).

Lo dico non tanto per darmi arie, quanto perchè non voglio tediarvi e ripetervi le stesse cose che ho scritto nel mock; perdiamo Burkhead e Sony va in scadenza, perciò visto come il gioco di corse sia diventato preponderante per noi, e visto che con un quarterback rookie è sempre meglio poter correre, selezionare un bel torello come Stevenson aiuta in tutta questa serie di aspetti.

Build fisico molto simile a LeGarrette Blount, non male come agilità nonostante il peso, anche se pare che da fine stagione abbia perso peso. Un aspetto molto interessante del gioco di Stevenson è la capacità di non farsi prendere, vi basti pensare che nella stagione 2020 ha avuto una percentuale di tackle mancati provocati del 36% (secondo nella totalità del college).

 

Round 5 pick 177th overall = CAMERON McGRONE / LB / MICHIGAN

Che draft sarebbe senza l’arrivo di un linebacker da Michigan?

E’ evidente ormai che esiste qualcosa nel sistema difensivo di Michigan che ha attratto Bill Belichick, dopo che due anni fa è arrivato Chase Winovich, lo scorso anno Josh Uche, e quest’anno McGrone. Sarà interessante vedere se questa cosa proseguirà, perchè nel febbraio scorso Brian Jean-Mary, linebackers coach dei Wolverines, ha lasciato l’università per andare a ricoprire il medesimo ruolo alla università di Tennessee; dopo essere stato contattato dai Jacksonville Jaguars che gli avrebbero offerto un ruolo nello staff NFL, anche se questo non dovrebbe intaccare i rapporti e la stima che il nostro staff ha per questa tradizione di football difensivo giallo-blu perchè alla fine coach Jean-Mary allenava da poco più di un anno nella difesa Wolverine.

Il Junior linebacker arriva al draft dopo aver giocato poco, anzi pochissimo, ma in quei pochi match disputati, ha ricoperto vari ruoli nel front seven dei Wolverines, fino a diventare un perno di quella difesa. Lo scorso novembre ha sofferto un brutto infortunio (ACL) e la sua tabella di recupero sembra ancora lontano dall’essersi compiuta, ma coach Belichick si è già espresso su questo: ” Sappiamo che probabilmente McGrone sarà con noi dal 2022, ma non c’è nessuna fretta “, e credo che questa sia una grande testimonianza di come viene visto il giovane giocatore, selezionato con pochi tapes da studiare e senza che possa contribuire da subito, ma che va a inserirsi in un ruolo dove lo scorso anno abbiamo faticato parecchio a trovare gente capace (inside linebacker).

Rispetto a Bentley, giusto per paragonarlo a chi in quel ruolo giocherà dal primo giorno, è decisamente più atletico, veloce soprattutto sideline to sideline, e potrebbe impattare immediatamente nella season d’esordio.

 

Round 6 pick 188th overall = JOSHUAH BLEDSOE / S / MISSOURI

Indovinate quale dei mille possibili traits deve aver convinto Belichick che Bledsoe fosse l’uomo giusto? Se avete immaginato che in passato abbia giocato quarterback…bingo! avete indovinato.

Credo anche di sapere quale sia il tape che più di altri li ha convinti, perchè la sua prova contro ‘Bama, nonostante la robusta vittoria della truppa di Mac Jones, ha messo in mostra tutto il suo talento; al minuto 0.28 del video qui di seguito vedere un pass break-up di una difficoltà enorme eseguito su un lancio altrimenti perfetto di Mac Jones.

Qui un altro rep interessante, contro Toney uno dei ricevitori più quotati dal secondo giorno di Draft; mi convince molto la sua cosiddetta “closing speed”, ovvero la capacità di accelerare e chiudere sull’uomo una volta capito che gli sta per arrivare il pallone, è uno degli aspetti del suo gioco che lo rendono davvero valido in fase di copertura.

Con Patrick Chung prossimo al ritiro, un McCourty che sicuramente non può fare come Dorian Grey e restare giovane col passare degli anni, un Dugger che si è rivelato sì una pick riuscita ma per un gioco diverso, la safety da copertura capace di essere un fattore sul passing game era quello di cui avevamo bisogno; ora non possiamo conoscere i suoi tempi di ambientamento ed adattamento alla nostra difesa, ma come need diciamo che andrà a coprire un tassello scoperto, anche se non sappiamo se nell’immediato.

 

Round 6 pick 197th overall = WILLIAM SHERMAN / OT / COLORADO

Aprendo le misure del ragazzone in uscita da Colorado leggiamo 1 metro e 93 centimetri per 140 kg, non male visto che dai suoi tapes salta subito agli occhi un atletismo che non ci aspetteremmo da questa montagna di carne e ossa.

Esperienza come tackle destro e anche come tackle sinistro, arriva per garantire copertura futura, visto che, come detto in luogo di mock draft, la linea d’attacco è tutto tranne che una sicurezza, talentuosissima si ma anche piena di incognite. Una curiosità, ha bloccato per Kyler Murray alla Allen high school in Texas, e chi lo sa che proprio in quell’occasione abbia dovuto, per forza di cose, migliorare la sua fluidità nei movimenti proprio per poter performare con un quarterback così mobile.

Speriamo, con Sherman, di proseguire una lunga storia di successo al sesto round con le selezioni “tardive” anche se sono sicuro che non ci sia fretta nel dargli un ruolo, visto che in NFL forse la sua stazza si sposa meglio col ruolo di guardia. Al contrario di alcuni suoi colleghi sopra citati ha giocato moltissimo e quasi sempre da titolare, ed offre esperienza e depth al nostro reparto.

 

Round 7 pick 242nd overall = TRE NIXON / WR / CENTRAL FLORIDA

Pochi, troppo pochi tifosi dei Patriots sanno chi è Ernie Adams, vero e proprio braccio destro, ma prima ancora migliore amico di Bill Belichick; Adams che in realtà mise un piede in NFL prima ancora di Belichick, e si prodigò per procurargli un lavoro, ma questa è una altra storia che lasciamo ad un altro momento.

Però ne abbiamo parlato perchè proprio quest’anno Ernie ha deciso di appendere i suoi pantaloni cachi e la sua biro blu al chiodo, e di tutta risposta Bill Belichick gli ha concesso l’onore di selezionare personalmente l’ultimo giocatore di questo draft.

Devo dire che dai video (trovate tutto online) si vede che non tentenna molto, e va subito a strappare il cartellino col nome di Tre Nixon dalla big board dei Pats.

Nixon è molto veloce, alcuni scouto lo categorizzano come un “burner” ovvero un giocatore molto veloce che fa della sua capacità di staccare l’uomo la sua arma principale; 16.9 yards per ricezione di media, nella stagione 2019 (nel 2020 non ha giocato) e 7 touchdowns, con 830 yards totali.

C’è l’impressione che i Patriots abbiano pochissimi receivers e che abbiano un disperato bisogno di aggiungerne, ma io non sono d’accordo. Dobbiamo iniziare a ragionare in termini di “pass catchers” e non di wide receivers, perchè alla fine si tratta di avere un giocatore che lancia il pallone ed uno che lo prende al volo. E’ evidente che l’idea di gioco sia quella di tornare ad avere una grossa fetta di playbook dedicata alle formazioni col doppio tight end, avendo deciso di acquisire sia Jonnu Smith sia l’ex Chargers Henry, ai quali si uniscono Devin Asiasi, Dalton Keene (formalmente un tight end ma che può funzionare anche da fullback che esce a ricevere) e lo stesso Jakob Johnson. A questo breve concetto aggiungiamo l’importanza che da sempre i Pats danno ai “receiving backs” come James White per dirne una.

Ecco che se partiamo da questo concetto e proviamo a svilupparlo in una ipotetica lineup per la domenica, forse forse tanto spazio per i ricevitori non c’è.

Le acquisizioni fatte nel ruolo infatti (Agholor, Bourne, Nixon) sono tutte acquisizioni che portano ai Pats gente veloce, che taglia il campo, ma non gente fisica da 1 vs 1 (per quello rimarrebbe il solo Harry) e pertanto se scegliamo di scendere in campo con 1 QB, 5 OL, 1 RB, 2 TE, i conti sono già fatti e di spot per i WR ne rimangono solo 2…. averne anche solo 4 ma affidabili potrebbe rivelarsi più che sufficiente per l’edizione 2021 dei Patriots.

 

Francesco Cugusi@PatriotReign

Written by francescoc

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