Non sono solito cimentarmi in una preview di un match, è un lavoro sempre molto ostico, perchè è difficile per i coaches preparare un gameplan figuriamoci per un semplice appassionato provare ad immaginare cosa accadrà, e farlo in questa situazione è quasi proibitivo, perchè Chiefs e Patriots sono due teams che si affrontano molto di rado, e l’ultima volta la gara ha avuto un esito più unico che raro, con New England dominata dall’inizio alla fine del match. Ho riguardato quella gara, dall’inizio alla fine, giusto per farvi capire quanto mi è costato scrivere questo pezzo (rido).

un immagine simbolo di come andò quella gara.

Lo stesso Belichick ha dichiarato ai microfoni della radio locale di Boston  WEEI, che i Chiefs, non perdendo da 11 gare, non hanno molto materiale, molti tapes dai quali carpire eventuali falle o punti deboli, e ha poi sottolineato come la preparazione di questo match passi anche attraverso lo studio del match che, alla quarta settimana della scorsa regular season, ci aveva visto perdere per 14 a 41 in una maniera davvero rovinosa.

Le due squadre però sono cambiate in maniera esponenziale, non stiamo dicendo migliorate o peggiorate ma semplicemente sono due squadre diverse; Nei ranghi di Kanasa City all’epoca c’era un portento al momento infortunato, Jamaal Charles, che riuscì a farci male con 18 corse che gli valsero 92 yards ed 1 segnatura, ma la sorpresa fu vederlo dominare palla in aria, in un passing game che lo portò a ricevere 3 lanci, per un totale di sole 13 yards ma ben 2 touchdowns.

Rientrante da un infortunio, Charles fu l’incubo principale ma non ci sarà sabato.

In fase di ricezione il giocatore che ci fece più male, e che ci sarà anche questo sabato, è il tight end Travis Kelce con 8 ricezioni per 93 yards ed 1 TD, che risulta ad oggi la prima arma a disposizione di Alex Smith, considerando anche che il gioco dei wide receivers non è esattamente florido nella franchigia del Missouri; basti pensare che lo scorso anno fino alla settimana numero 10 o 11 non avevano nemmeno 1 TD segnato da un WR. Quest’anno la soluzione la hanno trovata nell’ex Philadelphia Eagles Jeremy Maclin, che ha fatto benissimo in stagione con 87 ricezioni in 15 partite e 8 touchdowns ma che ha sofferto nell’ultimo match, il primo di playoffs contro Houston, un terribile infortunio che molto probabilmente lo terrà fuori almeno per la gara di sabato.

Il sito Rotoworld, riporta come condizione per Maclin “extremely unlikely to play” anche perchè se decidesse di scendere in campo la percentuale di resa si aggirerebbe sul 5% non potendo di fatto muovere il piede in corsa.

Dopo Kelce in quella famigerata partita di più di un anno fa, ci fu Dwayne Bowe, con 5 ricezioni per 81 yards, che ad oggi milita nei Cleveland Browns. Insomma, 2 delle principali 3 armi che KC utilizzò per distruggerci non saranno presenti.

Per quanto riguarda noi, le difficoltà principali furono sulle corse, e credo che sabato la cosa non cambierà; Ridley concluse con 28 yards su 5 portate, Vereen 26 su 8 e White 3 portate per 21 yards. Paradossalmente fa strabuzzare gli occhi la partita mostruosa che ebbe LaFell, con sole 6 ricezioni che gli valsero però 119 yards ed 1 touchdown, con una ricezione da 44 yards, mentre riuscirono però a tenere a bada alla grande il Gronk, con sole 2 catches per 31 yards.

L’attacco bianco-rosso quindi potrebbe essere un punto non diciamo debole, ma un punto meno forte e meno esplosivo per i nostri avversari, dove dobbiamo a tutti i costi dominare e cercare di annientare le loro speranze; Alex Smith è uno dei cosiddetti “check down quarterback” dove “check down” sta per la giocata breve e sicura; non è di fatti un gioco spettacolare quello che mettono in campo offensivamente i Chiefs, e lo si è visto domenica scorsa dove, contro un Brian Hoyer in serata no con la N maiuscola che a forza di intercetti e fumbles non faceva altro che ridare il pallone a KC, questi non riuscirono comunque a mettere sul tabellone molti punti, andando all’intervallo con una marea di minutaggio di possesso, ma solo 13 punti, 7 segnati su un ritorno dal kick off iniziale, e altri 6 ottenuti tramite 2 field goals, a fronte di lunghi possessi che non hanno prodotto nulla di più. A ripensare alla prova davvero incolore dei Texans, viene da pensare che 30 punti siano pure pochi. Chiariamoci, la difesa di Houston ha fatto una signora gara dove ha potuto, ed è stata capace di limitare i danni, ma con Dont’a Hightower abile e arruolabile, assieme ai ritorni di Chandler Jones e ai rinvigoriti Ninkovich e Siliga, anche la nostra front 7 potrebbe dire la sua, dove ricordiamo avremo anche Hicks, il numero 72 defensive tackle che abbiamo ottenuto nella trade coi Saints per il TE Hoomanawanui, votata da molti media statunitensi come la mid-season trade funzionata meglio.

piacevole sorpresa l’addizione di Akiem Hicks in difesa.

La loro difesa fece passare una serata di inferno al povero Brady che concluse la gara completando 14 passaggi su 23 per 160 yards, 1 TD e ben 2 intercetti, e il merito fu della coppia Tamba Hali – Justin Houston, con rispettivamente 2 sacks il primo ed 1 sack il secondo. Loro purtroppo ci saranno, ma non sono al 100% (come nessuno a questo punto della stagione), lo stesso Houston è più volte uscito dal campo zoppicando contro i Texans e non sembra al meglio. E’ chiaro che quello è il duello che deciderà il match, la loro linea difensiva contro la nostra linea offensiva, e proteggere Brady sarà l’elemento chiave. Spesso però una pressione sul QB o addirittura un sack è frutto dell’ottima copertura della secondaria di difesa, che stando attaccata ai ricevitori e non lasciando spazio, permette al QB di tenere il pallone più a lungo e di conseguenza ai compagni in pass-rush di avere più tempo per cercare di sfondare la linea e in questo caso non c’è da dormire sonni tranquilli per quanto visto ultimamente.

Il recupero di Sebastan Vollmer, che ha avuto il lascia passare per giocare, è di vitale importanza in quanto il veterano è l’unico in grado di sostituire il left tackle Nate Solder assente ormai da settimane.

Uno degli spunti che salta subito all’occhio è l’assenza da parte nostra di un “power back” capace di rompere i blocchi, un Blount (assente allora come sabato prossimo) oppure uno Steven Jackson per capirci. Questa potrebbe essere un altra chiave di lettura, l’avere finalmente un bruise back capace di sfondare quando c’è da prendere quelle famosissime 2 o 3 yards per concludere un down, cosa che non puoi o meglio non potevi aspettarti nè da Ridley nè da Vereen o White.

Perchè possiamo vincere?

Perchè ho la netta sensazione che dalle ultime 3 o 4 gare di regular season la squadra abbia deciso di preservarsi per i playoffs, riconoscerndo che quanto di buono fatto ad inizio stagione fosse impossibile da replicare coi solo uomini disponibili, e sono anche convinto che un attacco con un Gronkowski sano, un Edelman diciamo anche solo all’80% (anche se Minitron ha dichiarato di voler giocare alla morte) un Amendola in buone condizioni e un running game nuovo di zecca (non so perchè ma ho l asensazione che ci ritroveremo Montee Ball tra gli attivi Sabato) potremmo dire la nostra anche contro la loro difesa, ma soprattutto perchè la nostra difesa, a mio avviso e non solo mio migliore di quella dello scorso anno, potrebbe annientare un attacco non esattamente esplosivo messo in campo da coach Reid.

Perchè possiamo perdere?

Correva l’anno 2009 o 2010 non ricordo con esattezza, iniziammo i playoffs col solito turno di riposo, un bye week dove dovevamo recuperare le forze per affrontare i Jets, salvo poi vedere una delle rare volte in cui Rex Ryan veniva a portarsi via una vittoria a Foxboro, niente di meno che nei playoffs. Questo per dire che la settimana di riposo, decisamente necessaria per i nostri, spesso distoglie la mente dall’attenzione agonistica e dalla memoria muscolare dello stare in campo. Capita a volte che siano più pronte e più agguerrite squadre che arrivano da un week end di gioco piuttosto che da uno di pausa.

Ma come ripeto quest’anno per noi era fondamentale rifiatare, soprattutto avendo avuto il turno di riposo molto presto in regular season.

 

Potrà succedere di tutto, ma finchè in panchina avremo Belichick e in campo Tom Brady, possiamo affrontare ogni match sapendo che non potremmo chiedere di meglio.

#OnToKansasCity

Written by francescoc

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *