Da qualche anno a questa parte c’è una scomoda e antipatica tradizione che vuole i nostri Patriots perdere malamente una partita nelle prime settimane di stagione regolare; Nel 2010 in week 2 andammo a perdere malamente a New York contro i Jets per 14 a 28, l’anno dopo, la prima sconfitta arrivò in week 3 a Buffalo, nel 2012 partimmo addirittura 1-2 con la brutta prestazione casalinga contro i Cardinals e la sconfitta in trasferta di misura contro i Ravens. Ma ancora, se non vi basta, andiamo al 2013 dove in week 5 i Bengals ci distrussero lasciandoci a soli 6 punti segnati (e Brady era in campo); nel 2014, stagione che si chiuse con il trofeo nella vetrina di Kraft, partimmo in maniera imbarazzante perdendo la prima contro Miami e poi una delle sconfitte più celebri, quella di week 4 all’Arrowhead di Kansas City dove i Chiefs vincendo per 41-14 ci fecero sembrare una squadra debole. Questa statistica ricorrente, oltre a evidenziare come siamo soliti spegnere il cervello  almeno per una domenica ad inizio stagione, ci mostra anche un altro dato ovvero che di solito le partite dove non ci presentiamo nemmeno avvengono, per fortuna, ad inizio stagione, e di solito non incidono sull’esito dell’intero anno NFL. Ma che cosa hanno in comune tutte queste sconfitte con quella contro Buffalo ?

Poco o niente, e vi spiego il perché.

 

Diamo a Cesare quel che è di Cesare.

Sarebbe ingiusto, troppo facile, dire che non ci siamo semplicemente presentati, che era la nostra giornata NO mentre a Buffalo è andato tutto bene e liquidare il tutto come una domenica andata storta; Rex Ryan ed il suo coaching staff muoiono per affrontare Belichick, questo è il loro Super Bowl, e lo hanno preparato come tale. Indipendentemente da chi avrebbe giocato QB per noi, loro sarebbero arrivati col coltello tra i denti, e sapere che la nostra offense sarebbe stata orfana di Brady non li ha di certo impietositi, anzi li ha messi nella condizione di fiutare il nostro sangue da posizione ancora più vantaggiosa. Nella diretta del pre-partita avevo detto la mia su come il game contro di loro sarebbe stato ben più difficile rispetto a quello contro Houston, Ryan è il coach che ha affrontato più volte Belichick, battendolo anche in un match di playoffs, e volente o no alla fine è il coach che ha avuto modo di mettere da parte più esperienza di tutti nell’affrontarci e ci sta che ogni tanto abbia la meglio. La loro difesa ha concesso poco giocando incollata ai nostri e hanno messo a ferro e fuoco la linea come farebbe chiunque che si trova ad affrontare un rookie sapendo che non avendo sostituti non avremmo potuto toglierlo dal campo.

Ma dare ad ognuno il giusto merito e la giusta misura, vuole anche dire imparare a vedere le situazioni per quelle che sono senza avere reazioni esagerate sotto ogni punto di vista.

Innanzitutto vi chiedo uno sforzo di immaginazione : provate a pensare a come vi siete sentiti questa estate quando è stato reso noto che Brady avrebbe dovuto scontare la squalifica; ognuno di noi ha visto nero, sul web sono iniziati i lavori di matematica su che cosa avrebbe dovuto fare Brady una volta rientrato per portare i nostri ai playoffs partendo da un record di 0-4. Per molti la nostra stagione era finita, io stesso ho ammesso che giocare 4 gare senza Qb titolare, ovvero un quarto di calendario, sarebbe stato troppo anche per noi. E invece un pò di numeri per capire meglio :

  • il record col quale consegnamo la squadra a Brady è di 3-1; siamo primi nella division e l’infermeria è piuttosto sgombra (anche se va valutato l’infortunio di Bolden)
  • In un match dove la offense non l’ha mai vista, la nostra difesa (che ha giocato abbastanza male per i nostri standard) ha concesso SOLO 16 punti, SOLO 1 touchdown, e se concedessimo 16 punti tutte le partite finiremmo la stagione come 1st ranked defense nella NFL. A mente fredda dati alla mano non suona poi così male eh?
  • Abbiamo perso una partita giocando con il nostro terzo QB, un rookie che ad oggi dovrebbe solo preoccuparsi di studiare il playbook e portare da bere a Brady, e che ha giocato con 9 dita senza il pollice della mano destra.

Su un record di 3-1, giocando senza Brady, un Garoppolo a metà, senza Gronkowski (ha quasi solo bloccato), senza Dion Lewis, con un roster piuttosto sano ed una difesa che quando gioca male concede 1 solo TD, ci avremmo messo tutti la firma, tutti i tifosi dal primo all’ultimo ne sono certo. Forse è brutto arrivarci così al 3-1, finendo a 0 punti in casa contro Buffalo, se avessimo perso la prima magari di un possesso ad Arizona, cambiava magari il modo e l’avversario ma cosa cambiava a livello statistico e di ranking? niente.

Inoltre non bisogna sottovalutare l’importanza fondamentale di una brutta sconfitta ad inizio stagione; ci ricordiamo tutti le parole di Belichick, quando dopo la sconfitta tremenda subita contro i Chiefs, disse che si era reso conto di che bel gruppo, unito e coeso, fosse quello, che ha reagito a quella sconfitta con un roboante successo in casa contro i Bengals. Gare come questa, dove non ha funzionato davvero nulla nemmeno il kicker (spero a questo punto che Gostkowski non diventi un problema), forniscono al coaching staff infinito materiale sul quale lavorare, lo fanno ad inizio stagione con nulla di compromesso, e danno tempo ai coaches di sistemare tutto quello su cui credono ci sia da lavorare.

 

Un paio di chiavi del match

Mi sto esercitando, al fine di migliorare il modo di scrivere ed implementare gli articoli per renderli sempre più interessanti, ad utilizzare software di registrazione schermo per potervi portare esempi video legati a ciò che dico ed iniziamo questa settimana con un paio di esempi abbastanza semplici :

1- una delle prime giocate del match; Legarette Blount prova una corsa sul lato forte della linea, dove a bloccare, alla destra del tackle Cannon, ci sono i due TE’s Gronkowski e Bennett (questa formazione si chiama “12”, 1 rb e 2 te). Mentre essi svolgono un lavoro quasi perfetto, Cannon subisce l’atletismo del linebacker di Buffalo che come vedete dal fermo immagine in cui stoppo il video, guadagna immediatamente il lato esterno ed impedisce a Blount di passare largo, costringendolo ad esitare e rientrare tra tackle e guardia, quando ormai è troppo tardi ed anche il blitzer in arrivo dal lato cieco è già penetrato e atterra il nostro runner.

2- secondo video ; qui sottolineo l’inesperienza di Brissett. Il giovane rookie, è andato nel pallone domenica dopo aver visto che la offense non girava, forse anche condizionato dal suo infortunio al pollice destro. In questo esempio, si vede come perda lucidità facilmente; la tasca tiene abbastanza bene, il tempo per lanciare c’è anche se la difesa a zona dei Bills non libera targets, ma non appena il linebacker tocca appena la schiena del nostro qb, questo parte all’impazzata perdendo totalmente la capacità di ragionare. Vedete infatti che come il difensore tocca con due o tre dita il numero 7 della Jersey di Brissett, lui parte subito per una corsa in bocca ai difensori. Inutile dire come un veterano possa gestire meglio queste situazioni ed in generale una gara che non va come dovrebbe.

 

Overdose di goduria

Se volete poi un opinione completamente personale e spassionata, e chi ha seguito la diretta live sulla nostra pagina Facebook si ricorderà che avevo detto fosse una mia paura, temevo che i ragazzi, dopo aver fatto incetta di complimenti e vittorie, si potessero rilassare, giocando come “tanto dalla prossima torna Brady” e molte cose viste in campo lo hanno confermato. Siamo una delle squadre migliori nel placcare eppure la difesa non riusciva a tirare giù gli avversari, il nostro kicker è uno dei migliori di sempre eppure ha sbagliato malamente un calcio piuttosto comune per i suoi standard, tutti elementi che han mostrato gambe molli, poca convinzione, quasi come a dire che “abbiamo già fatto tanto a vincere 3 partite”.

Non esiste che una azione come quella che vedete qui sotto nel tweet di Rich Hill, si trasformi in un guadagno di 8 yards dopo aver praticamente atterrato Taylor per perdita di terreno.

Altra giocata da prendere con le pinze; qui Brissett non è riuscito a completare su Amendola e la chiamata sembra perfetta visto che il numero 80 era completamente libero. Brady questa palla non la sbaglia mai.

Un pò mi dispiace perché una settimana lunga dopo il thursday night era quello che ci voleva per preparare al meglio un match casalingo, ma tutte le voci di un Bill Belichick coach dell’anno, il greatest ever, un team che qualsiasi quarterback voglia schierare domina, una difesa che lascia a zero i Texans e tanto altro, hanno forse inebriato la nostra fame e la nostra voglia di vincere.

Fame e voglia di vincere sono due componenti che sono sicuro non mancheranno al rientrante Brady, ma devono essere ben presenti e salde nella testa di TUTTI i giocatori visto che dopo Cleveland (trasferta tutt’altro che scontata), ci aspetta la gara casalinga contro i Bengals, e poi due trasferte molto molto ostiche con Steelers e Bills, posso tranquillamente vedere almeno una sconfitta dentro questi 3 match-up.

Vi saluto lasciando il triste e difficile lavoro di trovare addirittura 3 top e “solo” 3 flop al buon Marco “Santa” che non invidio per nulla.

I TOP E FLOP DI MARCO “SANTA”

Trovare del positivo in una prestazione del genere è francamente difficile. Decisamente una prestazione imbarazzante. Ma qualcosa, qualcuno, si salva.

+ JACOBY BRISSETT, QB

Giocare con un dito lussato, che (almeno così si legge) probabilmente dovrà essere operato, non è certo facile per un veterano, figuriamoci per un rookie alla seconda da starter. Brisset chiude con un onesto 17/27 per 205 yds, senza TD ma soprattutto senza INT. Fino al terzo quarto aveva giocato benone, poi è affondato insieme agli altri. Rimane comunque un QB Rookie, preso al terzo giro e quindi da sviluppare. Bene così, secondo me.

+ MARTELLUS BENNET, TE

5 ricezione per 109 yds. Il Martellone si carica sulle spalle l’attacco ed è l’unico che ci prova davvero. Purtroppo l’assistenza da parte dei compagni è praticamente nulla. Ma la prospettiva di un “quartetto d’archi” Brady-Edelman-Gronk-Bennett… la definirei succulenta.

– LA OFFENSIVE LINE

Inguardabili davvero. Dopo aver tenuto a bada una delle DL migliori della Lega contro i Texans, vengono surclassati da un’altra DL anch’essa davvero forte. Ma il problema vero sono le flag: un sacco di false start e holding, in pratica abbiamo regalato yards su yards su yards agli avversari. Ovvio che poi attaccare diventa più difficile che scalare il Mortirolo in monopattino. Sono sicuro si tratti solo di un inciampo, la fiducia in Scarnecchia è pressoché infinita. Certo non vorrei essere nei nostri OL quando questa settimanaverrano distrutti in film room e practice field da BB e Dante Scarnecchia.

– SECONDARIA E LB

Qui non si salva davvero NESSUNO. Coperture mancate, tackle sbagliati, flag, veramente una prestazione da 3 in pagella. Orribili. McCoy, per quanto forte possa essere, corre allegro e felice nel nostro backfield difensivo mandandoci costantemente a farfalle. La nostra difesa è rimasta a letto domenica, ma sarà il caso che si sveglino e anche in fretta. Logan Ryan continua ad essere un’enorme delusione quest’anno. E se non si sveglia saranno problemi grossi.

– LA DEFENSIVE LINE

Nessun sack, nessuna pressione sul QB, i RB che correvano indisturbati, contain su Taylor persi praticamente sempre. Bocciatissimi anche loro. Domanda: perche rilasciare Hughes e togliersi una rotazione in più sull’interno della linea contro uno come McCoy?

– CYRUS JONES, KICK RETURNER

Penso che dopo quella vaccata colossale sul Kickoff di inizio partita, al giovane rookie non verrà permesso nemmeno di riportare il proprio casco in spogliatoio dopo l’allenamento. “Vado? Non vado? Sto? Corro?”. Queste indecisioni insieme ai precedenti fumble di stagione mi fanno pensare che non sia ancora pronto davvero per un ruolo da starter, seppur solo sui ritorni.

Written by francescoc

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