Tutto quanto successo nel match inaugurale al Gillette Stadium

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Match che aveva tutte le carte in tavola per lasciare l’amaro in bocca ai tifosi di casa; per prima cosa la notoria partenza in sordina dei Patriots, che nelle ultime stagioni (vedi pesantissima debacle contro i Chiefs lo scorso anno) ci hanno abituati ad iniziare le stagioni a rallentatore, arrancando nelle prime settimane per poi raggiungere la migliore condizione attorno al thanksgiving.

Secondo aspetto, un organico di Houston davvero completo e temibile, soprattutto in difesa, con molti elementi al rientro (JJ Watt su tutti) che affrontavano un nostro attacco pieno di buchi, reparti corti ed incertezze.

Terzo aspetto, Deshaun Watson; al quarterback dei Texans lo scorso anno mancò poco per rubare la scena a Tom Brady (sempre a Foxborough) e a momenti riuscì a strappare la vittoria, se non fosse stato per una gemma lanciata da Brady verso uno dei tanti targets che ora indossano un altra divisa (Cooks). Non solo la capacità di usare le gambe e correre per scappare ai tackles, proprietà dei QB mobili che abbiamo sempre patito, ma anche un braccio molto potente ed una precisione che ci fecero strabuzzare gli occhi davanti ad un potenziale nuovo fenomeno.

Ma come sappiamo la NFL, soprattutto nelle prime settimane, è bastarda, imprecisa, e spesso beffarda, ed il match è andato al contrario rispetto alle previsioni dei più.

 

MVP : Tom Brady  (26/39 – 277yds – 3 TD – 1 int)

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Sul campo del Gillette ieri è andato in onda un altro record NFL, ovvero quello della disparità di età tra i due QB’s partenti; Tom Brady (41) contro Watson (22). A vedere giocare Brady tutti gli anni ci si abitua alla sua grandezza, alla sua dimensione e cifra, fino a quasi darla per scontato. Ma la partita di ieri, sempre presa con le pinze e sempre considerando che è solo la prima, ha mostrato un Brady con un laser al posto del braccio, la precisione a cui soprattutto negli ultimi due anni ci ha abituato (l’intercetto di Mathieu è avvenuto dopo che il lancio è stato deflettato da un lineman avversario) ed una capacità di muoversi dentro la tasca che non ci stuferemo mai di ammirare.

Il primo gesto lo compie ad inizio partita, trovando Gronkowski in double-coverage e mettendo l’ovale dove solo il numero 87 può arrivare :

La pochezza del nostro reparto ricevitori si fa sentire, ma Tom non ne fa mai un dramma e completa i suoi lanci su chiunque sia libero, e ne testimonia il fatto che James Develin registra 4 catches per 22 yards, inutile dire sia il suo record in carriera. Prova magistrale dunque di un Brady che sembra non risentire della offseason spesa in famiglia e con qualche allenamento in meno, ma anzi sembra pronto a riprendersi in mano l’NFL.

 

OFFENSE 

Partita a due facce quella del nostro attacco; nel primo tempo la ruota sembra girare dalla nostra parte, funziona quasi tutto, anche se il talento degli avversari si fa sentire, mentre nella ripresa metteremo a segno solo 6 punti su due calci da 3, in quello che è apparso come un grosso periodo “di gestione” dove si è corso molto e si è voluto rischiare poco.

Tra le note positive c’è sicuramente Philip Dorsett, uomo su cui (non è un mistero) in molti puntano qui nella redazione di PR; diventa il 69esimo target per un touchdown da parte di Brady in carriera, riceve 7 palloni per 66 yards (record in carriera anche per lui) e segna un touchdown correndo una traccia che negli anni scorsi era di proprietà di Amendola e la ricorderete nel championship contro i Jaguars.

Si tratta di due formazioni diverse, contro due squadre diverse, e di due schemi diversi, ma la cosa che accomuna le due chiamate è il concetto : entrare con verticalità sul profondo per affrontare la safety e a quel punto leggere la tendenza difensiva per poi aprirsi e cercare la ricezione correndo “IN” oppure “OUT” a seconda della posizione.

Il concetto di leggere la difesa e successivamente, in corsa, decidere come procedere fa parte del cosiddetto “READ” che da molta libertà ai ricevitori nel nostro playbook, ma al tempo stesso richiede enorme capacità e conoscenza di gioco d’insieme, motivo per cui molti ricevitori da noi fanno fatica ad integrarsi.

Anche la prova di Rob Gronkowski ( 7 recs per 123 yds ed 1 TD) è ottima, ma non mi sento di elogiarlo più del dovuto perchè in campo aperto servito magistralmente da Brady ha perso un pallone sanguinoso, che ha dato il via ad un domino di azioni e nel susseguirsi si è infortunato Jeremy Hill, che probabilmente perderemo per la stagione intera. Lungi da me dire che sia colpa di Gronk per questo infortunio, anzi tutt’altro è uno dei principali artefici della vittoria di ieri, però dai campioni ci si aspetta sempre il 110% e quel pallone non lo puoi perdere.

Menzione d’onore per Trent Brown, all’esordio coi Pats ma soprattutto all’esordio da left tackle, che si è preso in consegna un certo J.Clowney cancellandolo dalla partita.

Il buon Evan Lazar ci viene in aiuto con un contributo video, dove possiamo trarre un sunto della sfortunata giornata di Clowney, palleggiato tra Brown e Develin come fosse una palla di gomma :

La nota negativa è sicuramente Riley McCarron, a cui sono stati affidati i ritorni, sul finale di gara perde un pallone che tiene viva Houston. Non è pronto per il grande palcoscenico e si capisce come mai fosse stato tenuto solo in practice squad.

DEFENSE

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Sei punti concessi nell’intero primo tempo, mentre nella ripresa complice anche una offense che sta pochissimo in campo, Houston mette a segno 2 TD’s, ma l’impressione è quella che la nostra difesa abbia i numeri loro e che non ci avrebbero mai battuto. Il risultato che ci vede vincere solo di 7 punti a mio avviso è bugiardo, la nostra difesa ha dominato un attacco che lo scorso anno ci aveva fatto letteralmente impazzire, e salta subito all’occhio che il talento dell’organico è di un altro calibro.

Mettiamoci un Watson forse più cauto che in passato dopo l’infortunio, mettiamoci una loro linea offensiva che ProFootballFocus ritiene la peggiore della lega, mettiamoci tutto quello che volete ma una difesa Patriots così a tratti dominante non la si ricorda facilmente.

Partiamo dal fondo del campo, con la secondaria : Stephon Gilmore è autore di due penalità di holding pesanti, è vero, ma per tutto il match cancella un certo Hopkins. 8 tackles ed un intercetto per l’ex Bills, che aveva intercettato Watson già lo scorso anno. rowe fa un buon match, ma è un altro cornerback a mettersi in luce, Jonathan Jones, pesante, pesantissima assenza dello scorso Super Bowl. L’uomo marcato da Jones viene cercato 4 volte da Watson, risultato? 0 completi, ed un pass break-up di JJ. Lo slot è suo.

Venendo ai linebackers, si sta affermando sempre di più la posizione da titolare del rookie Bentley, che gioca una cinquantina di snaps, contro i circa 20 di Roberts, e la differenza tra i due si sente eccome, e lo si vede dalle yards prese in corsa da Miller quando vi era uno piuttosto che l’altro.

Bentley mette a segno 7 tackles ed è piuttosto eloquente quanto disse Bill Belichick su di lui, quando gli fu chiesto cosa gli piacesse del giovane prospetto qualsiasi cosa gli chiedi di fare la fa, ed un esempio di questo è nel prossimo tweet; vi ricordate la difficoltà che abbiamo sempre avuto a tenere i runningbacks in uscita dal backfield? ecco :

La coppia Trey Flowers-Deatrich Wise produce 3 sacks totali, ma fa effetto vedere un Keionta Davis tra i titolari (con Derek Rivers assente) e fa ancora più effetto vedere come stia bene dentro la nostra linea il giovane che saltò tutta la sua rookie season per infortunio.

Nel secondo tempo soprattutto, Houston comincia a correre con più convinzione (Lamar Miller chiuderà con 20 portate per 98 yards) ma non me ne preoccuperei troppo, non credo esista un problema per la difesa su corse per due motivi principali : 1- il nostro attacco, molto poco in campo, li ha lasciati molto esposti a periodi prolungati in game e siamo ad inizio stagione, 2- dovento stare molto attenti ai giochi “option” ed alle eventuali corse di Watson oppure altre combinazioni, i nostri linemen erano piuttosto frenati nell’entrare nei loro gaps, ma bensì è stata scelta una tattica più attendista per lasciar sviluppare la azione e poi successivamente reagire.

CONCLUSIONE

Come non dovevamo buttarci da un ponte per averne presi 40 in faccia dai Chiefs in week 1 2017 o come non eravamo finiti in week 1 2014 quando perdemmo 20-33 contro Miami, altrettanto non siamo senza falle dopo questa buona prova, è quindi giusto non fasciarsi la testa e non saltare a conclusioni affrettate, ma piuttosto prendere i buoni spunti da ciò che è stato, ovvero una bella partita con una difesa finalmente protagonista, nella speranza di sostituire la grave perdita di Jeremy Hill con un elemento altrettanto valido.

 

Ricordiamo a tutti che su www.thecuttingedge.it trovate la nuova puntata del podcast, oppure la trovate in alto a destra a fianco di questo articolo!

Francesco_Cugusi@PatriotReign

Written by francescoc

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