Il consueto commento a caldo a poche ore dal match.

Texans 27, Patriots 20: New England comeback falls short

Questo 2020 è un anno a tutti gli effetti strano. Lasciando stare ambiti ben più importanti della vita, in ambito Patriots è un anno che ci trova a navigare in acque mai esplorate prima per molti di noi. Ossia, una squadra assurdamente incostante, dalla quale ogni domenica non si sa cosa aspettarsi, capace di battere o quasi squadre come Ravens e Seattle, di giocarsela bene con i campioni in carica, di quasi perdere con i Jets e di tornare a casa con le pive nel sacco da Houston.

OFFENSE

Partiamo da Cam, a mio modo di vedere anche oggi responsabile in minima parte per la sconfitta. 26/40, 365 yds, 1 TD, 0 INT, 3 corse, 6 yds. Maledettamente lento nelle letture, non aiutato da play-action dallo sviluppo lunghissimo, l’effetto che si ha è l’esatto opposto di quello a cui eravamo abituati. Se con Brady la palla partiva al fulmicotone, con Cam l’attesa è lunga e spesso estenuante. Tutto sommato, a parte alcuni palloni seppelliti nei piedi dei ricevitori, la sua è una buona prova. L’unico difetto che trovo è la sua difficoltà nel percepire l’arrivo dei blitz, soprattutto di quelli dei CB o S che arrivano dal lato. In questo purtroppo non è aiutato dalla OL: le cinque guardie del corpo di Newton offrono una prestazione imbarazzante, a mio modo di vedere. Watt è una furia e domina ovunque si allinei, e non ingannino i soli due sack di squadra dei Texans: dei sei passaggi “deflettati” dai texani, quattro sono di Watt.

Ora, parte della responsabilità è sicuramente del QB che non si può permettere di incappare sempre nello stesso errore: ma allo stesso tempo, la OL, dominata in lungo e in larga, lascia che i difensori avversari possano mettere le mani sulle linee di passaggio. A ciò aggiungiamo le 8 QB Hits subite da Newton e capiamo bene che in pass protection ha funzionato poco o niente. Meglio, ma comunque niente di eccezionale, la performance in run blocking. Oltretutto delle 7 penalties subite, a memoria la maggior parte è stata proprio commessa dalla OL.

Nonostante tutto, risulta discreta la prova dei RB: Chiamati poco in causa, 24 corse totali, di cui 4 tra Byrd e Newton, i ragazzi di Coach Fears fanno il loro sporco lavoro – top del gruppo Harris con 11 portate per 43yds e 1 TD. Ovviamente il loro coinvolgimento risulta limitato dal game script che ci ha sempre visti inseguire. In bocca al lupo a Rex Burkhead, la cui stagione è verosimilmente finita.

Capitolo WR: Per una volta non mi sento di buttare la croce addosso ai nostri ricevitori. Grande prova di Damiere Byrd, 6 ricezioni per 132 yds e un TD splendido di 40yds con una catch davvero davvero difficile. Sembrano dare segni di vita sia Izzo (6rec, 64 yds) che Harry (5 rec, 41yds). Di Harry però mi è rimasta in mente una giocata in cui in una finta reverse dopo la finta corre fuori per ricevere, si vedere sfilare di fianco un difensore in blitz e…. niente, lo ignora, Non un chip, non un tentativo di blocco, nulla di nulla. Risultato: sack. La pochezza a livello di concentrazione di questo ragazzo lascia davvero sgomenti. Poco cercato Meyers, solo tre target però tutti ricevuti.

Postilla finale: io non so cosa abbia McDaniels, ma la banalità delle partite che sta chiamando è sconvolgente. Capisco funzionino le corse, ma giocare una corsa ogni primo down potrebbe non essere una scelta ottima. Ma l’apice dello (scusate) schifo è il playcalling sui terzi down. 3rd & long: screen sul RB. 3rd & short: toss, pitch, o comunque una qualsiasi corsa che arriva sulla LOS troppo lentamente. Così è difficile non risultare prevedibili e non risultare di aiuto alla difesa avversaria.

 

DEFENSE

Il vero tallone d’Achille della squadra, ieri, è stata la difesa. In particolare il primo tempo è risultato davvero osceno. Se è vero che sul TD di Watson non è stato fischiato un holding di dimensioni titaniche contro la linea dei Texans, è altrettanto vero che per tutto il primo tempo Watson ha fatto quel che ha voluto. Ore di tempo per lanciare (forse anche grazie a qualche holding non visto), ma soprattutto una incapacità totale della nostra difesa di chiudere su di lui quando riuscivamo ad arrivargli vicino o, peggio ancora, quando decideva di correre. La cosa assurda è che nonostante l’attacco dei Texans sia assolutamente monodimensionale, siamo riusciti a farci completamente massacrare sui passaggi.

Prova deludente di tutti i reparti. La DL non mette a segno nessun sack, solo 2 QB hits e in generale, come detto poc’anzi, non riesce mai a mettere le mani addosso a Watson anche quando gli arriva vicino. Non giudicabile la prova sulle corse, con i Texans che da quel punto di vista hanno veramente poco da dire.

Bentley e Hall fanno il compitino in mezzo alla difesa – 9 tackle e due assist in totale – mentre per gli outside LB vale il discorso fatto per la DL: impatto pressoché nullo sulla partita.

La vera delusione viene dalla secondaria, fatta letteralmente a fette da Watson al ritmo di 9,3yds/completo: 28/37, 344 yds, 2 TD e 0 int.

Secondaria che ha visto in campo praticamente tutti i suoi elementi, ma nessuno è stato in grado di piazzare la giocata. Davvero poco da dire, 9 incompleti in un match per il QB avversario e la sensazione che ad ogni azione ci fosse almeno un uomo con yards di separazione per permettere a Watson di completare il lancio. Dovrei rivedere la partita ma a giudicare dal numero di tackle effettuati Watson ha deciso di sfidare il rientrante Gilmore (6 tackle, 4 assist) rispetto a J.C. Jackson (un tackle, un assist). Il resto della secondaria ha subito la velocità di Fuller e Cooks, che insieme al TE Akins sono tutti andati sopra le 80 yds totali. E pensare che sia Cobb che Stills si sono accomodati in sideline poco dopo l’inizio del match…

Chiudiamo con una nota postiva: Nick Folk ormai è pronto ad insidiare il posto di Tucker come the best kicker ever… forse… ma forse anche no. Va però detto che il nostro Kicker sta vivendo uno stato di grazia dopo i patemi che ci ha fatto passare.

 

Stagione che, ormai, dovrebbe aver poco da dire in chiave playoff soprattutto guardando ai prossimi avversari. Ecco, appunto, domenica arriva Kyler Murray, praticamente un Deshaun Watson in Ketamina perenne. Prepariamoci…

Migliore in campo: Damiere Byrd

Peggiore in campo: Josh McDaniels

 

 

Marco Santagostino@PatriotReign

Written by francescoc

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