L’estate continua con il conto alla rovescia verso la stagione, siamo ormai a circa 15 domeniche dalla week 1 e ci sono ancora numerosi giocatori nel calderone della free agency che a mio avviso meritano un occhio di riguardo, soprattutto immaginandoceli dentro il nostro sistema di gioco; tralasciando i nomi più grossi e importanti, ho voluto dedicare attenzione a quei giocatori che al momento destano poco interesse tra i managers NFL ma che potrebbero rivelarsi a stagione in corso, delle validissime acquisizioni.

Runningbacks

  • Joique Bell

Va per i 30 anni il runningback che debuttò in NFL coi Philadelphia Eagles, per poi farsi conoscere al grande pubblico con 4 stagioni di discreto livello a Detroit; la sua situazione attuale non è rosea dopo non aver accettato un “pay-cut” dai Lions e subendo il taglio come conseguenza. Sono infatti i soli Bills ad aver dichiarato interesse per i giocatori, quei Bills che lo ospitarono al camp nel 2010 quando si affacciò alla lega da undrafted free agent venendo poi tagliato prima di week 1.

Tenendo conto proprio di tutti questi “bastoni tra le ruote” che sono stati messi al suo inizio di carriera, mi piace vedere come Bell alla fine sia un runner che si è riuscito ad inserire nel campionato e a fare sempre delle stagioni decorose, che culminano nel 2013 con una stagione che lo vede segnare 8 TD’s su corsa con 650 yards totali nell’anno. Ha anche un discreto rapporto con l’infermeria, avendo disputato tutte le partite nel 2012 e 2013, per poi giocarne 15 nel 2014 e 13 nel 2015. Le caratteristiche che amo di Bell sono lo scarso numero di fubles effettuati (appena 6 in 6 anni di carriera), la forza con la quale tende a rompere sempre il primo blocco che gli si presenta, e quel mix fisico di forza, velocità e lettura di gioco che lo rendono una versione minore del “beast mode” alla quale ci aveva abituati Marshawn Lynch, ed è proprio all’ex Seahawks che mi rifaccio se devo paragonare Bell a qualcuno, guardando per carità il bicchiere mezzo pieno e trascurandone qualche difetto.

Per noi potrebbe essere quel “every down back” che ti garantisce una buona resa con una spesa minima, e se devo fare qualche nome di Patriots passati per rendere l’idea di come potrebbe essere utilizzato dico Lawrence Maroney / Stevan Ridley.

  • Pierre Thomas

Per qualsiasi persona che segue la NFL da più di 2 o 3 anni, dire Pierre Thomas equivale a dire New Orleans Saints, visto che il runningback ha disputato ben 8 stagioni nei nero-oro, salvo approdare nei Redskins per la scorsa stagione, dove mette a referto solo 5 partite essendo rimasto “unsigned” per i primi 2 mesi di campionato, con qualche apparizione anche dall eparti di San Francisco. Gli stessi Redskins hanno dichiarato tramite Gruden, di tenere sotto controllo i movimenti di Thomas e ritenerlo ancora un elemento capace di produrre numeri in NFL, ormai a 31 anni. Somiglia molto ad un altro elemento che è arrivato ai Pats questa estate, ovvero Donald Brown dai Chargers; entrambi sono giocatori fisicamente piazzati e potenti ma non grossi, pur avendo la capacità di lottare e conquistare yards dopo il tackle.

L’arma in più di Thomas è quella di poter giocare anche in ricezione, e la stagione 2013 testimonia come anche i Saints se ne siano accorti, mettendo a tabellino 3 segnature in ricezione, con 77 catches per 513 yards totali nella season.

Thomas è un James White più fisico, un Brandon Bolden con mani migliori, un Donald Brown con corsa migliore, ricorda per fare un altro nome Darren Sproles degli Eagles, ma molto più fisicato. Potrebbe creare competizione al camp e magari rivelarsi un ottimo innesto dalla panchina, ma questo costerebbe il posto a qualcuno tra i sopracitati White/Bolden/Donald.

Wide Receivers

Parlare di questo ruolo è molto delicato, visto che da sempre è un reparto chiaccherato del nostro roster, dal draft non sembrano arrivare soluzioni importanti ma per la prima volta negli ultimi anni la free agency ci ha visto protagonisti nell’aggiungere carne al fuoco nelle vesti di elementi veterani come Chris Hogan e Nate Washington; sembra però mancare ancora un vero e proprio numero 1 all’interno della depth chart e qualche nome è ancora disponibile.

  • Marques Colston 

Rimaniamo in casa Saints per quella che è stata una vera e propria “steal” del draft 2006, dove all’ultimo round New Orleans pesca quello che diventerà il ricevitore chiave e braccio destro per l’attacco gestito da Drew Brees. In uscita dal college di Hofstra, Colston esordisce in NFL con una stagione da 70 ricezioni per 1000 yards abbondanti e 8 touchdowns, e si capisce già che il team ha fatto centro.

Il 2012 è stato l’ultima vera e propria stagione per Marques coi numeri ai quali ci aveva abituati, dove chiude con 10 segnature, mentre nei campionati successivi chiuderà rispettivamente con 5, 5 e 4 TD’s, sottolineando un calo, soprattutto fisico, che ha preoccupato il team tanto da non ri-firmarlo definendolo fisicamente inabile. E’ chiaro ed evidente ai più che la velocità che ha da sempre contraddistinto Colston sta andando spegnendosi, ma a 32 anni e dopo 10 stagioni in nero-oro, un cambio d’aria e di obbiettivi potrebbe giovare come una iniezione nuova linfa e nuovi scenari. Il rischio sarebbe concreto di avere un veterano con pochi grilli per la testa ma anche poca voglia di competere ancora ad altissimi livelli.

Colston è un Brandon LaFell che “ce l’ha fatta”, e forse ormai è tardi per immaginarsi quale rapporto sarebbe potuto nascere con Tom Brady, ma dei nomi ancora disponibili ( Anquan Boldin, Andre Johnson, Roddy White ) potrebbe essere quello più pronto ad inserirsi nel nostro sistema, ed il più giovane di questo gruppo visto che va per i 32 anni contro i 35 di media degli altri 3.

Offensive Line

Reparto che sicuramente presenta ancora molti punti interrogativi e questioni irrisolte, ma che sul mercato potrebbe regalare qualche acquisizione notevole, nonostante negli ultimi anni Belichick abbia preferito crearsela da solo tramite draft la sua linea offensiva.

  • Luis Vasquez

Vasquez arriva da una stagione non proprio esaltante sotto la guida di coach Kubiak ed il suo “zone scheme” offensivo, ma negli ultimi anni è stato sicuramente uno dei più quotati offensive linemen in circolazione; il suo triennio ai Broncos, assieme alla sua ultima stagione ai Chargers nel lontano 2012, registrano tutte lo stesso comune denominatore, ovvero 16 partite giocate, nessuna assenza in un ruolo dove invece la nostra infermeria tende a riempirsi con troppa facilità.

A questa sicurezza fisica aggiungeteci la tanto amata versatilità, che vede Vasquez ricoprire sia il ruolo di guardia che di tackle (prevalentemente destro) ed avete un candidato ideale per difendere il nostro numero 12 in cabina di regia. Uno dei possibili “contro” del cercare di portare Luis V. a Foxboro può essere il costo del giocatore, che per il cap abbastanza risicato che ci si presenta diventerebbe davvero pesante.

Linebackers

Nonostante questo sia uno dei reparti se non il reparto migliore del nostro roster, con i punti saldo Collins e Hightower, il nuovo arrivato McClellin e le numerose riserve di valore come Freeny, il vuoto lasciato in mezzo al campo dal veterano Jerod Mayo si farà sentire senza dubbio, ed aggiungere esperienza e versatilità in quella zona del campo non farebbe altro che bene.

  • Justin Durant

Justin Durant è un giocatore che a me non dispiace e lo seguo già da un pò; entra in NFL coi Jaguars nel 2007 ( 2nd round 48th overall ) e ci rimane fino al 2010, per poi passare per 2 stagioni a Detroit e altre 2 a Dallas, e concludere nel 2015 ad Atlanta. Dopo aver disputato 12 partite per i Falcons nel 2015 viene tagliato, in una manovra che libera per la franchigia della Georgia quasi 3 milioni di dollari. Sono 82 i tackles totali assieme a 3 passaggi difesi, le statistiche a registro nella passata stagione per lui.

Preciso nello scegliere l’angolo del contrasto, abile nel marcare anche i tight ends, offre una difesa “all-around” che dalla panchina, per dar respiro ai titolari, potrebbe rivelarsi l’arma in più soprattutto quando l’attacco avversario riesce ad intrattenere lunghi possessi.

Defensive Backs

Questo è sì un reparto dove abbiamo tanti giovani di valore con alcuni titolarissimi, ma è anche il reparto con meno esperienza dove calzerebbe a pennello il veterano di turno che purtroppo ci tocca ammettere fa sempre la differenza. Il genio difensivo di Bill Belichick che tutti gli amanti della NFL apprezzano, ha però sempre vinto anelli con elementi di primissimo valore in questo reparto, da Asante Samuel, Rodney Harrison, fino ad arrivare a Darelle Revis.

  • Chris Culliver

L’altalena di Pro e Contro che si alterna valutando questo giocatore è vertiginosa; l’ultima stagione l’ha disputata ai Redskins, giocando solo 6 gare a causa di un orribile infortunio che lo ha visto rompersi ACL ed MCL a Novembre col conseguente taglio da parte della franchigia di Washington, per nulla indolore visto che a Marzo aveva firmato un quadriennale. Al draft di quest’anno Washington spende un terzo round sul cornerback Kendall Fuller, e sembra quindi non essere interessata a riallacciare un rapporto con Culliver, che però dalla sua, ha 3 anni di esperienza ai 49ers in una delle difese più forti viste negli ultimi anni, ed è giovanissimo, solo 27 anni.

Quindi infortunio terribile ma dalla sua l’età e la voglia di tornare a combattere, con un ottimo fiuto per la palla ed un tackle esplosivo, anche se tende a concedere qualche metro di troppo per i miei gusti nella marcatura a uomo.

A roster il rookie Cyrus Jones ed il “sophomore” Darryl Roberts si contenderanno il ruolo nello slot, mentre ad insidiare le posizioni di CB1 (Butler) e CB2 (Ryan) si fa fatica ad individuare un degno sostituo, ed è qui che entrerebbe prepotentemente la candidatura di un elemento come Chris Culliver a patto che fisicamente il giocatore sia a posto.

  • Phillip Adams

Un vero e proprio “journey man” con la valigia sempre pronta, ogni anno mi stupisco di come non riesca a strappare un contratto lungo a nessuna franchigia. Dopo una stagione ai ‘niners ed una a Seattle, il meglio lo da nel biennio ad Oakland dal 2012 al 2014; solamente 1 match non disputato, dimostra di essere migliorato moltissimo e gioca costantemente con gli occhi sul pallone, cosa da non sottovalutare nella NFL di oggi dove per i poveri difensori perimetrali le flags volano per qualsiasi sciocchezza.

Il 2014 lo passa in gran parte ai Jets ed il 2015 ad Atlanta, ma sembra perdersi leggermente, e chi non si perderebbe un minimo cambiando casacca ogni anno aggiungo. Quest’anno le sue partite migliori, almeno a livello statistico, sono state contro Giants e Panthers, non esattamente due test elementari per qualsiasi cornerback, e a soli 27 anni io credo che il talento di Adams debba ancora esplodere, anche se per essere una scelta da settimo round ( 244 overall) ha già avuto una carriera più che degna.

Su di lui ci sono i Chiefs che lo hanno già sottoposto ad un workout, ed un periodo di prova a Foxboro sarebbe sicuramente accolto meglio di quello dello scorso anno di Bradley Fletcher, giocatore che arrivava da noi come quasi peggiore cornerback della lega e non ha fatto nulla per convincerci del contrario.

Difficile migliorare il nostro roster, ancora più difficile pensare di farlo con dei free agents che se sono ancora liberi ad oggi, vuol dire che non sono esattamente la crema della lega, però spesso un progetto che non ha funzionato o lo ha fatto solo in parte in qualche team, nel posto giusto può trasformarsi (Dion Lewis docet) e questo è un breve elenco di chi a mio avviso potrebbe dal punto di vista qualità/prezzo, rivelarsi un acquisto funzionale.

Written by francescoc

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