E’ passata la settimana degli OTA’s (organized team activities) non senza lasciare degli spunti molto interessanti agli occhi degli addetti ai lavori; Il roster dei Patriots sta andando a formarsi per la prossima stagione con moltissimi punti interrogativi in ruoli chiave del team e sarà un off-season particolarmente interessante questa per seguire tutte le battaglie per uno spot al roster che come si sa, sotto la guida di coach Belichick non è mai garantito a nessuno o quasi.

Iniziando a parlare dei rookies, va segnalato che Jordan Richards, safety selezionata al secondo giro da Stanford, non ha potuto ancora allenarsi con la squadra perchè non è ufficialmente terminato l’anno scolastico del proprio college e questo comporterebbe una violazione delle norme; sono invece apparsi ai microfoni dei media alcuni dei rookies che hanno rivelato aspetti interessanti; una delle curiosità principali nasce dalla attenzione, maniacale, verso anche quelle che sembrano piccole cose, come l’organizzazione dei degli stessi nei loro alloggi.

Tre’ Jackson, il prodotto dei Seminoles, offensive lineman, è in compagnia di Shaq Mason, di cui abbiamo parlato anche in un articolo precedente; la stessa sorte è capitata a due pari ruolo come Geneo Grissom e Trey Flowers. Questo fa sì, secondo le previsioni più rosee, che i ragazzi crescano aiutandosi reciprocamente nello studio del playbook, nell’analisi del medesimo ruolo e di cosa è richiesto dal coaching staff per quella determinata posizione, di modo da favorire una crescita parallela che punti sì a tenere viva la competizione ma soprattutto a lavorare insieme verso il medesimo scopo.

Un altro degli aspetti strategici particolari del team è la scelta di non utilizzare per ora numeri e nomi per distinguere i giocatori; questo è un aspetto sul quale Belichick ha sempre insistito, sostenendo che questo aiuti lo staff a valutare i giocatori in maniera più neutrale possibile, e la cosa è stata accentuata addirittura nelle ultime riprese dove sono stati rimossi anche i numerini dai pantaloncini.

Nonostante per il momento non ci siano infortuni da segnalare, la condizione di Jerod Mayo e di Dont’a Hightower non sembra convincere molto, visto che dopo la firma di Brandon Spikes di cui avrete già letto su questo blog, è arrivata anche l’acquisizione di un altro ex, il linebacker Dane Fletcher; Due soluzioni tra le migliori che i Pats potessero trovare per creare un “cuscino” ottimale in caso di assenza di Mayo e/o Hightower per l’inizio della stagione.

Spikes e Fletcher sono infatti dei veterani della difesa di Matt Patricia, conoscono il playbook e sanno come lavora la squadra, accorciando di molto o addirittura annullando l’eventuale periodo di ambientamento che altrimenti in qualsiasi firma di free agents bisogna preventivare.

FILE - In this Aug. 10, 2010, file photo, New England Patriots head coach Bill Belichick and New Orleans Saints head coach Sean Payton look on during a joint football practice in Foxborough, Mass. The Saints and Patriots meet Sunday, sharing mutual respect and some similarities, starting with top coaches who have forged close relationships with elite quarterbacks.  (AP Photo/Winslow Townson, File)

Un anticipo di quello che vedremo nelle joint practices tra i due teams.

Un altra news interessante è stata la conferma che come ogni anno i pats si alleneranno per un breve periodo in compagnia di un altro team, in questo caso i New Orleans Saints, per la settimana che precede la gara di pre-season tra i due teams; Drew Brees (qb) e Sean Payton (head coach) dei Saints hanno già commentato la cosa in maniera molto positiva sottolineando tutti i pro dell’allenarsi e misurarsi con giocatori che si conoscono meno.

Mike Reiss di ESPN, che segue il team da anni, ha sottolineato alcuni nomi di giocatori che si stanno mettendo in luce; nel reparto di cornerbacks, complice anche l’assenza di Malcolm Butler, a vedere più snaps di tutti è ovviamente Logan Ryan che sembra aver ricominciato a lavorare bene riprendendo da dove aveva lasciato, e alcuni su altre testate sottolineano come anche il veterano Dax Swanson, che nelle scorse stagioni ha lavorato nell’ombra dello special team, si sia messo in mostra ricevendo molti “reps”.

Aug 7, 2014; Landover, MD, USA; New England Patriots defensive back Daxton Swanson (35) warms up prior to the Patriots game against the Washington Redskins at FedEx Field. Mandatory Credit: Geoff Burke-USA TODAY Sports

Dax Swanson (35) durante un match della scorsa pre-season.

L’assenza di un altro pezzo grosso come Brandon LaFell, ha permesso a due come Dobson e Tyms di mettere in fila allenamenti di ottimo livello e di mostrare cose buone, e questo è sicuramente un ottimo segnale per chi come me, si aspetta dalla prossima stagione una “breakout season” per Dobson in particolare.

Brandon Spikes sembra non se ne sia mai andato, ed è stato capace da subito di prendere le redini in mezzo al campo in assenza di Mayo, mentre una menzione particolare va fatta alla guardia Caylin Hauptmann, che dopo essere passato dal roster dei seahawks 2 anni fa ed aver passato la scorsa stagione nella practice squad a Foxboro, sta approfittando del vuoto lasciato da Wendell (momentaneo) e Connolly per mettersi in luce.

Sembra tornato al 100% o quasi Tyler Gaffney, runningback da cui molti si aspettano buone cose dopo la scorsa stagione passata ai box per un grave infortunio.

Concludiamo con uno degli aspetti di maggiore interesse, il ruolo di quarterback.

Le ripetizioni degli esercizi sono state divise “50-50” tra Brady e Garoppolo, cosa mai successa negli ultimi anni ma sicuramente dettata dalle cause di forza maggiore, dove Garoppolo ha mostrato velocità di rilascio e buon braccio, tutti aspetti del suo gioco che già conoscevamo ma fa sempre bene rivederli.

L’appello di Brady verrà ascoltato il 23 Giugno, con eventuale prolungamento al 25, e solo allora si potrà iniziare ad avere più chiara la sua situazione e un eventuale riduzione della punizione, ma intanto Belichick ha deciso che i due si dividano il lavoro in egual modo e a mio parere può essere la soluzione più corretta.

Mentre Brady ha declinato l’invito ai microfoni preferendo ancora una volta il silenzio e la concentrazione sul campo, Belichick ha parlato alla stampa locale (ricordiamo che per regolamento i coaches sono tenuti ad un minimo di n.3 interviste durante gli OTA’s), ma come si può immaginare non ha fatto trasparire molto; qui alcune risposte salienti del transcript della sua intervista.

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Q: Are you preparing to start the season with Jimmy Garoppolo as the starter based on Tom Brady’s situation?

BB: We’re just going day by day right now. Everybody’s working hard trying to get better. That’s what we’re all doing.

 

Q: Do you still have that same excitement level when you get out on the football field?

BB: Yeah, I mean, I love football.

 

Q: Has deflategate taken away from the joy of winning the Super Bowl in any way?

BB: That was a long time ago. We’re on to next year. It’s 2015. You can forget about last year; that was last year.

 

Q: The camera above the field is something we haven’t seen before. What does that do for you?

BB: Oh, I don’t know.
Ficcante e di poche parole (ma buone) come al solito, la risposta più interessante è quella alla domanda sul drone; da quest’anno Belichick ha adottato la tattica di riprendere dall’alto con un drone gli allenamenti, e alla domanda su che cosa si aspetti di capire, migliorare, scoprire sul suo team tramite questa innovazione lui risponde “ mah, non lo so..”, idolo.

Non rimane che continuare a seguire il lavoro dei ragazzi sperano in un infermeria senza nuovi “acqusiti”.

Written by francescoc

5 Comments

roberto

Fuoriclasse assoluto il nostro HC ! 😀

Davvero interessante articolo, con un sacco di aspetti e soprattutto dettagli che fanno capire la cura maniacale di questo, imho, autentico genio!

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francescoc

Davvero Roberto .. infatti mi sono divertito come un pazzo a scriverlo perchè trovavo tutte queste perle molto soddisfacenti

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roberto

Ma dove le trovi? Vivi in america forse o hai un buon inglese e traduci tutto a manetta !?!?!
🙂

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francescoc

eh Roberto, se vivessi negli States avrei realizzato un sogno, ma purtroppo sono nato e cresciuto in Italia (purtroppo parlando di football ovviamente); io tendenzialmente seguo la squadra dalla stagione 2006 circa, e ho sempre avuto la passione di scrivere quindi seguo anche moltissime persone, giornalisti ecc e quindi ho tantissime fonti da cui attingere; io non scrivo MAI pezzi solamenta tradotti, cerco sempre di scrivere di sana pianta, certo riportando notizie e citando articoli, ma è già pieno di pagine che non fanno altro che prendere i link, tradurli (male) con google e ripostarli, io cerco nel mio piccolo di fornire sempre articoli di qualità 🙂

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roberto

grazie delle info! Magari prima o poi ci troveremo a vedere qualche match, se ripassano a wembley! 😀

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