Il record di 1-3 ed un calendario ostico fanno presagire un altro anno di stenti, eppure questa è una stagione che ricorderemo.

Era da anni che non provavo un eccitazione simile seguendo una stagione dei Patriots, il record e lo spettacolo visto in campo fa pensare diversamente, e forse voi che state leggendo mi prenderete per pazzo, ma era da tempo che non avevo un misto di sensazioni e “fame” di Patriots football come adesso, e provo a “contagiarvi” (che bel termine da usare ultimamente eh?) spiegandovene i motivi.

Arrivando da 20 anni di dominio, è chiaro che queste mie parole possano suonare come una provocazione, stridere a contatto con la realtà come un unghia che graffia una lavagna; il concetto, però, è quello di andare oltre, riuscire a vedere il disegno che si sta delineando sulla tavola che rappresenta il futuro dei Patriots, o almeno quello che voglio vedere io, da inguaribile romantico e sognatore.

Positività che non nasce per caso dal nulla, nè tantomeno è tratto insito nella mia condizione, ma che nasce dal sapere di poter contare e fare il tifo su un coaching staff che a capo ha forse il coach di maggiore successo che la NFL abbia mai avuto modo di ammirare, e lo abbiamo visto anche in questa ultima domenica, dove la decisione di calciare quel maledetto field goal ha oscurato completamente un altro aspetto, passato colpevolmente in sordina, ovvero quello del gameplan difensivo preparato in maniera eccezionale, che ha tenuto Brady a zero touchdown e ad un rating che difficilmente in carriera abbiamo visto accostato a Tom.

Bill Belichick uses pencil as toothpick during Patriots-Buccaneers

Con un coaching staff dunque di livello, fermo restando che so bene che i giudizi su McDaniels spesso sono diversi e molto accesi, si può partire per provare a costruire un nuovo futuro per i nostri ragazzi, ma manca una pedina fondamentale, anzi mancava, il quarteback.

Era chiaro che Cam Newton non avrebbe potuto rappresentare il futuro dei Patriots, ed anche se si sono visti sprazzi rari di bel gioco, e si è visto cosa può portare un QB di quel tipo alla nostra offense, si è deciso di tornare sul tradizionale, trend che in realtà si sposa con quello che stiamo vedendo anche nel resto della NFL, dove i nuovi interpreti migliori del ruolo sono i vari Burrow, Lawrence, Herbert, gente che fa tutto bene, ma che evita volentieri di sporcarsi la divisa correndo.

Questo chiaramente trascende da fenomeni più unici che rari come Lamar Jackson o Patrick Mahomes, ma difficilmente ci si può basare cercando di trovare qualcosa che somigli a tutto questo.

Dopo 1 solo anno di purgatorio quindi, i Patriots sono all’inizio di un progetto che sembra già dare i suoi frutti.

I più cinici diranno che si poteva andare tranquillamente 1-3 anche con Cam, o che addirittura si sarebbe giocato meglio (ci va del coraggio!), ma c’è una differenza enorme tra questa squadra e quella dello scorso anno, inanzitutto in termini puramente di talento, e giustamente anche visto quello che si è speso, e poi perchè nel ruolo più delicato ed importante, Mac Jones, nonostante la sua giovane età, sembra essere “quello giusto”.

“We’re not worried about the kid,” … “He’s in here early. He stays late… We expect him to lead.”

“He’s one of the guys now,” ….. “We don’t see him as a rookie.”

Queste le parole di Devin McCourty, safety veterana che per oltre 10 anni ha condiviso il campo e lo spogliatoio con Brady e che quindi sa cosa voglia dire avere un quarterback di un certo tipo.

Mi soffermerei sull’ultima frase .. “noi non lo vediamo come un rookie, è uno di noi ormai..”, frase che fa il pari con quanto detto dal centro David Andrews che si è detto colpito dalla calma e dalla leadership mostrata da Mac Jones, e che non sembra un rookie.

Che cosa ci stanno dicendo i numeri su Mac Jones e perchè quindi essere così positivi?

Inanzitutto i numeri ci stanno dicendo che Mac Jones è costantemente sotto pressione, subisce una marea di sacks e viene colpito spesso, e questo, se da un lato testimonia le difficoltà che deve superare per completare un passaggio rendendo ogni sua azione meritevole di encomio, al tempo stesso sottolinea come ci sia ancora da lavorare soprattutto per lui nel leggere le difese NFL e nel settare correttamente le protezioni.

Lui stesso dopo il match coi Buccaneers ha dichiarato : “La linea ha giocato bene, anzi molto bene direi…sono io che devo migliorare molto nelle chiamate pre snap”.

Però i numeri ci dicono anche altro.

NAME SEASON TM GP CMP ATT PCT YDS AVG YDS/G TD TD% INT INT% SCK SCKY RATE
Mac Jones Mac Jones 2021 NENE 4 112 160 70.0 1,012 6.3 253.0 4 2.5 4 2.5 10 84 84.7

Ci dicono infatti che Big Mac dopo quattro partite giocate con le mani addosso ha un rating medio di 84.7 ed una percentuale di completi del 70.0, per capirci, questi sono i numeri di Brady nella sua prima stagione in carriera.

NAME SEASON TM GP CMP ATT PCT YDS AVG YDS/G TD TD% INT INT% SCK SCKY RATE
Tom Brady Tom Brady 2001 NENE 15 264 413 63.9 2,843 6.9 189.5 18 4.4 12 2.9 41 216 86.5

Spicca ovviamente la percentuale del 63.9 contro il 70.0 di Mac, ma il mio non vuole essere assolutamente un tentativo di paragonare i due, o di dire che Mac sia il nuovo Brady; anche perchè quella stagione, come ricordiamo tutti, svoltò immediatamente in week 5 con la vittoria all’overtime su San Diego, in cui Brady segnò 2 TD’s senza picks, e poi la cavalcata fino al Super Bowl conquistato coi Rams.

Non mi aspetto nulla di tutto questo.

Voglio solo mettere in prospettiva quello a cui stiamo assistendo, legandomi a quanto ho letto su twitter da parte di un utente che non ricordo, che ha scritto “io non voglio vedere il nuovo Tom, io voglio vedere Mac” ed è esattamente ciò che penso, soprattutto dopo una settimana in cui parole come “match del secolo”, “Brady vs Belichick” ecc.. hanno non solo minato la sua calma e sicurezza nella preparazione del match, ma hanno anche snobbato lui come quarterback, togliendolo da una qualsiasi equazione di questo match, come se il suo apporto non avrebbe mai potuto in alcun modo alterare le sorti della partita.

Ed invece, coi suoi pregi ed i suoi naturali difetti da rookie, ha rubato la scena, messo a referto stats che fanno impallidire quelle di Brady di domenica, ed è sembrato il quarterback migliore in campo, raccogliendo i complimenti dei milioni di appassionati davanti alla TV.

Siamo la squadra 1-3 più finta della storia, e col tempo sapremo anche dimostrarlo, ora forse è presto, ora, come dicemmo prima dell’inizio di stagione, è tempo di avere pazienza e godersi quella che, tra qualche anno, spero ricorderemo tutti come la prima stagione NFL di Mac Jones, dove iniziò il nuovo corso dei mai domi New England Patriots.

Francesco Cugusi@PatriotReign

Written by francescoc

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