I Patriots tornano In linea di galleggiamento, record di 4-4 dopo la vittoria contro i Chargers di Justin Herbert.

THE GAME

Partita molto equilibrata che rimane aperta fino alla fine.

Partono forte i Chargers, che nel primo drive del match sembrano mettere le cose in chiaro fin da subito:

75yds in 8 giocate, tra cui un passaggio su Allen per 41yds. Ekeler converte un 4th&goal dalla 1yd per il 7-0 dei padroni di casa.

Immediata la risposta della brigata Belichick, Drive un po’ più articolato ma, quasi come a voler davvero rispondere colpo su colpo come due pugili, Mac Jones ci regala il dolcetto di Halloween con una caramella per Agholor da 44yds. Il drive lo chiude Damien Harris. 7-7.

I due drive successivi sono anch’essi la fotocopia l’uno dell’altro, e portano le squadre al punt.

Palla di nuovo ai Chargers e, grazie forse all’unico vero errore di giornata della difesa dei Patriots, Justin “non ho mai corso piu di 10 yds a partita quest’anno” Jackson piazza la zampata da 75yds. Herbert trova poi Allen in endzone, per il 14-7 Chargers.

Da qui in poi i Patriots non riescono a produrre molto in attacco (vedremo dopo in maniera più approfondita) ma grazie alle ottime prestazioni della difesa che ferma ripetutamente l’attacco Los Angelino (piazzando anche il primo intercetto di giornata con Adrian Philips, il primo tempo si chiude 14-13 per i Chargers. Siamo in partita, ed è già buona così viste le (scaramantiche) aspettative.

Iniziamo il secondo tempo in attacco e il nostro primo drive è la ripetizione di quello che già altre volte ci è capitato quest’anno (Dallas, Tampa): Ottimo drive, ben costruito, nel quale a un certo punto troviamo il big play che potrebbe girare il match. Nello specifico, Harris si invola per 28yds fino alla endzone, ma l’azione viene “annullata” per un holding della linea offensiva. Poco dopo, fumble a ridosso della endzone avversaria e palla persa.

È ancora la difesa a tenerci in partita, prima costringendo i Chargers al punt e poi, dopo il nostro FG, fermandoli senza farli entrare in Endzone. Scambio di FG, e 17-16 Chargers.

Purtroppo il nostro attacco è costretto al 3&out e si mette male, 13.26 da giocare e palla ai Chargers. Ma è ancora la difesa, ed è ancora Arian Phillips, l’ex di giornata, a piazzare la zampata. Approfitta di un lancio davvero orribile di Herbert che non si capisce col proprio ricevitore, si avventa sul pallone e lo fa suo, portandolo indisturbato in Endzone. Jakobi Mayers finalmente riceve un pallone in endzone e converte da due punti. 24-17 Patriots.

Ed è sempre la difesa che ci tiene a galla, costringendo al 3&out Herbert e soci.

Mac Jones orchestra un grand drive mangiando un sacco di tempo al cronometro e ci porta in raggio da field goal, ridando palla ai Chargers sopra di 10 punti con 2 minuti abbondanti da giocare.

Herbert li porta fino in area di meta pescando Joshua Palmer nell’angolino basso della endzone ma non c’è più tempo perché il successivo onside kick è agguantato da Hunter Henry. Finisce 27-24 Patriots.

Patriots even record at 4-4 with victory over Chargers in Los Angeles

THE BEST

Sarebbe da fare un monumento alla difesa, tutta, nel suo insieme, per la prestazione magistrale offerta. La scelta per il mio personalissimo MVP era tra Adrian Phillips e Matt Judon, ma siccome del primo parleremo dopo, vado sul neo-arrivato ex-Ravens.

Judon è semplicemente una forza della natura. Praticamente a ogni down i QB avversari sanno che, dal suo lato, può arrivare il sack. Come dicono gli americani è relentless, non si ferma mai, ha un motore che gira sempre senza pause.

Se da un lato le sue stats di ieri non sono “esagerate” – un sack più mezzo in condivisione con Barmore – è proprio l’osservarlo giocare che mi ha fatto decidere di dargli l’MVP.

Anche perché a ben vedere, per fermarlo, le OL avversarie commettono una valanga di Holding, spesso non fischiati (anche ieri, stessa solfa). Per conferma ho chiesto a un amico tifoso Ravens se, a Judon, fischiassero mai un holding a favore. Risposta: MAI. Però, se non l’avete già fatto, osservatelo nelle prossime partite: è davvero una roba esagerata.

Every game, Every down, the Dude in the red sleeves is coming for your quarterback.

 

THE DONKEY

Purtroppo, ancora una volta, mi trovo nella scomoda posizione di dover criticare Josh McDaniels.

Ieri si giocava contro la squadra peggiore della lega (e se non è la peggiore, siamo molto vicini) a difendere le corse. Dopo che nel primo drive si è subito visto che le corse funzionavano discretamente, abbiamo chiuso il primo tempo lanciando più di venti volte, con un Mac Jones che dopo essere partito discretamente, chiude il primo tempo 8/22 per 126yds. Al contempo, le statistiche di Harris recitavano 11 portate per 45yds (4,5yds a portata) e un TD.

Ora, oltre al fatto che stai giocando contro una delle peggiori difese contro il running game, la stessa difesa ti mette di fronte Joey Bosa, uno dei Pass Rusher più devastanti della lega, a cui ai aggiunge un signor DT come Jerry Tillery. Infatti, Mac Jones era sì impreciso, ma non per sue mancanze del tipo “ha un quarto d’ora per lanciare e non ne azzecca mezza”. La pass rush era feroce, e spesso MJ10 ha dovuto affrettare i movimenti per poter scaricare il pallone.

Perchè insistere per un intero tempo su un tipo di gioco che non stava palesemente funzionando? L’aggiustamento doveva arrivare ben prima dell’Half-time. Così facendo abbiamo regalato un tempo ai Chargers, ed è solo grazie a una prova mostruosa della difesa se siamo rimasti in partita. Il secondo tempo ha, ovviamente, funzionato meglio.

Ne discutevamo ieri tra noi della redazione: a volte sembra che McDaniels voglia essere sempre il più furbo, rischiando però di finire a fare la figura dello stupido. Così facendo ieri abbiamo buttato via almeno 3 drive nel primo tempo che potevano portare ben più dei sei punti effettivi.

 

THE TURNING POINT.

Sarei tentato di dire l’Half-Time dove McDaniels è rinsavito, ma il punto di svolta è stato ovviamente il pick-six di Adrian Phillips.

Partiamo dal giocatore, uno di quegli esempi di acquisizione che arriva a Foxboro e di colpo incarna la Patriot Way. Phillips da quando è da noi ha fatto tutto quello che gli è stato chiesto. Arrivava nel ruolo di Strong Safety e penso che, a Boston, in due anni abbia giocato uno snap e mezzo in quella posizione. L’anno scorso a causa della moria di Linebackers, si è trovato a giocare praticamente da titolare tutto l’anno in ruolo non suo. Quest’anno invece è diventato uno di quei giocatori situazionali che BB adora: e quando è il suo turno, il ragazzo si fa sempre trovare pronto. Già nel primo tempo aveva dimostrato prontezza e concentrazione andando ad artigliare una palla lanciata da Herbert e deviata dal ricevitore avversario, raccogliendola a un cm da terra.

Nella giocata che gira la partita, parte ancora schierato come coverage LB in copertura su Jared Cook. Giustamente, lascia un po’ di cuscino, sapendo della capacità di Cook di aggredire anche sul medio e conscio della differenza fisica tra i due. L’aiuto della pass rush è evidente: lo snap è sulle 22, Herbert è circa 5 yds indietro, sulle 17. Al momento del lancio, Herbert è indietreggiato fino alle 12 e la LOS è stata spinta sulle 14/13 yds. È evidente come il QB avversario affretti il lancio scaricando prima che Cook abbia tempo di girarsi, gravissimo errore. Ma spesso un passaggio come questo cade nel nulla. E in effetti è proprio indirizzato verso il nulla. Sembra quasi uno scarico “safe”. Purtroppo per il malcapitato Herbert, il buon Adrian compie una mossa felina e sprinta in avanti tuffandosi sul pallone prima che questo tocchi terra. Davvero una giocata splendida per rapidità mentale e fisica. Il resto è “solo” una corsa a perdifiato fino alla Endzone avversaria per la giocata che chiude sostanzialmente il match.

A settimana prossima per Patriots vs Panthers!

 

Marco Santagostino@PatriotReign

Written by francescoc

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