Il recap di Marco dopo il match di week 4.

Ciao a tutti e bentornati al game recap di Patriot Reign. Oggi vorrei provare una formula un po’ diversa per il recap, e penso sia giusto farlo in occasione di questo “clash of the Titans” che è stato il ritorno di Brady a Foxboro.

Fateci sapere nei commenti se vi piace il nuovo formato!

THE GAME

Non possiamo negarlo, è stata la partita che tutti speravamo di vedere. Foxboro weather, tanto per cominciare, quello delle grandi occasioni. Un Brady che almeno all’inizio sembra accusare l’emozione del ritorno a casa (che sia umano anche lui?) e un Mac Jones formato veterano.

Pronti via, palla in mano ai Pats, Mac Jones guadagna 16yds con tre down in no hiddle per poi subire il primo sack di giornata (saranno 4 alla fine). Punt di Bailey e palla a TB12 Che inizia cercando Mike Evans, guadagna un altro primo down con l’aiuto di Fournette poi però inizia a incepparsi (cosa che succederà spesso nel corso del match) e ci restituisce palla.

Nel drive successivo rischiamo grosso con un Fumble di Meyers che viene girato all’instant replay, chiudiamo con un 3&out e Tampa, nel drive successivo, mette i primi tre punti del match con un FG di Succop al termine del primo vero drive del match.

Palla a noi, altri 4 down e arriva l’intercetto di Antoine Winfield Jr su una palla di Jones che Agholor doveva ricevere. Tampa riparte dalle sue 34 e con 9 down arriva sulle nostre 21 da dove Succop decide di farci il regalo e sbagliare il FG del 6-0.

Da qui parte un ottimo drive di Mac che si mangia tutto il campo, 11 down per fare 74 yds in 8 minuti abbondanti e trovare Hunter Henry in Endzone per il TD del sorpasso. 7-3 New England, chi l’avrebbe mai detto?

I team puntano entrambi nei due drive successivi e Tampa si trova in mano la palla del sorpasso a fine primo tempo, ma deve accontenatrsi di un FG. Half-time, 7-6 Patriots.

Parte il secondo tempo, tutti si aspettano un Brady indiavolato e invece 3&out. Peccato che, nel drive successivo, regaliamo palla a Tampa con un Fumble di JJ Taylor.

Le difese continuano a farla da padrone, entrambi i drive successivi finiscono in Punt.

Tampa riceve palla sulle proprie 48yds: 8 giocate e Ronald Jones trotterella in endzone da 8yds di distanza per il 13-7 Tampa.

Risponde subito New England con un ottimo drive che in 8 giocate porta Mac Jones a pescare Jonnu Smith tutto solo in endzone, controsorpasso e 14-13 Patriots.

Da qui in poi la palla inizia a pesare, e la partita ha un andamento speculare.

Field Goal Tampa, 16-14

Field Goal Patriots: 17-16

Field Goal Tampa: 19-17

Si arriva al 2 minute warning, Mac ha la palla in mano, il drive si pianta sulle 37 di Tampa a 1.03 dalla fine con 3yds da guadagnare. Belichick decide di mettere 3 punti e giocarsela con la difesa.

Nick Big Dick Folk, però, sbaglia da 56yds di distanza. Palo.

Finisce 19-17 Tampa.

Buccaneers vs Patriots live updates: Sunday Night Football score, channel,  start time, highlights as Tom Brady returns - The Athletic

THE BEST

La scelta del migliore in campo dei Patriots è davvero difficile. Mac Jones da un lato e Matt Judon dall’altro sono stati davvero straordinari. Ma la palma va al giovane prodotto di Alabama, se non altro per il suo status di rookie.

Attendevamo tutti la partita in cui Mac Jones avrebbe fatto il Brady. Che dire, ieri sera è stato a tratti davvero infermabile. Lo diciamo subito: la secondaria di Tampa era un colabrodo, due starter fuori, altri due rotti a partita in corso e quel rottame di Sherman starter.

Quello che ha colpito, però, è ancora una volta la sicurezza del ragazzino. Audible in linea, riconoscimento dei Blitz (spesso corretto, ma qualche errore si è visto), lettura da NFL, ricerca del check down se la lettura era marcata, insomma… davvero tutto fatto egregiamente. Oltre a come comanda la propria offense quando si va in no-huddle, sinceramente non ricordo QB rookie così “NFL-ready” alla quarta partita. Usciamo sconfitti, ma se il buongiorno si vede dalla nottata (passatemi la licenza poetica)… mi fermo qui.

Mac Jones Stat Line: 31/40, 275yds, 6.9avg, 2 TD, 1 INT, 4 sacks, QB rating 101.6

Honorable Mention: le facce di Steve Belichick.

 

THE DONKEY

Nessun dubbio qui. Peggiore in campo Nelson Agholor. Ma come, direte voi? E la OL? E il fumble di Taylor?

Avete ragione, ma Agholor ieri sera ci è costato un Intercetto, stava per costarcene un altro e in generale ha espresso un “body language” che proprio non mi è piaciuto. Molle, senza cattiveria, senza mordente. Un ricevitore NFL DEVE ricevere quella palla che si fa cascare tra le mani in occasione dell’intercetto. La palla non era perfetta in termini assoluti ma era perfetta in quella situazione: Mac sotto pressione, Agholor con l’uomo attaccato, ma nano (Winfield è davvero piccolino). Palla alta che il ricevitore deve andare a prendere. Invece, mani molli e palla che cade in mano a Winfield.

Nel secondo tempo su una comeback si ferma e aspetta la palla – roba che insegnano a non fare al primo allenamento: secondo interecetto vicinissimo. In generale, Agholor può essere molto importante per noi ma deve migliorare la cattiveria che mette in campo. O per lo meno non può permettersi la rilassatezza di ieri.

 

THE TURNING POINT

I turning point del match sono due, il primo e il penultimo possesso del secondo tempo dei Patriots. Nella prima occasione fermiamo Tampa e la obblighiamo a puntare dalle proprie 15, Pinion ci dà una mano e ci restituisce palla sulle loro 38. Occasione d’oro per mettere punti, possibilmente 7. 3 down e fumble di Taylor – ancora Winfield.

Il penultimo drive, invece, rappresenta un’altra occasione di mettere 7 punti, oltretutto sul finire della partita. Grazie a un bellissimo trick play ci mangiamo 30 yds e arriviamo sulle loro 9 con 5 minuti da giocare. Questa la sequenza:

Incompleto corto esterno per Jonnu Smith.

Incompleto corto centrale per Jonnu Smith

Completo corto esterno per Bolden, no gain.

Field Goal e solo tre punti senza aver nemmeno provato ad attaccare la endzone.

Mettere anche solo 3 punti in più avrebbe svoltato la partita, ma è in questo che la squadra deve crescere – e c’è tempo: azzannare quando l’avversario ti concede l’occasione.

Marco Santagostino@PatriotReign

 

Written by francescoc

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