Matteo si rende autore di una vera e propria impresa, cercando di spiegarci l’aspetto economico della vicenda Brown.

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In questo articolo cerchiamo di fare un po’ di luce sull’aspetto contrattuale di Antonio Brown senza porre l’accento sulle vicende extra campo che non competono a questa pagina.

Si può partire dicendo che questa situazione è davvero particolare, e probabilmente, mai accaduta negli anni di salary cap in NFL. Brown, come sappiamo, ha firmato un contratto di un anno a 15M con i Patriots il 9 di settembre più un’opzione da 20M per il 2020 sulla quale i Patriots avrebbero dovuto pronunciarsi poco prima della fine dell’anno di lega 2019, vale a dire i primi di Marzo. Questa opzione era stata inserita per dare garanzie al giocatore in caso fosse accettata per il 2020 oppure dargli la possibilità di scegliere la prossima destinazione da unrestricted free agent nel 2020 essendo i Patriots impossibilitati a porre su di lui la franchise tag in quanto rilasciato.

Come vi abbiamo detto il giorno della firma questo tipo di contratto fu dato anche a Darrelle Revis, come ricordiamo il tutto funzionò piuttosto bene per entrambe le parti, noi riuscimmo a mettere sotto contratto uno dei più forti corner della lega nonostante una situazione di cap risicata e vincemmo un Super Bowl con la Revis Island, il giocatore poi firmo’ uno dei più alti contratti della posizione l’anno dopo. Sfortunatamente in questo caso il tutto non ha funzionato per ragioni già affrontate da Francesco nella puntata del podcast del 24/09/2019.

Per comprendere quali sono le implicazioni salariali a cui andranno incontro i Patriots nel caso Brown bisogna tenere bene a mente le date presenti sul contratto e le varie postille inserite dalle franchigie NFL al momento della firma. Come varie volte abbiamo già spiegato, i signing bonus sono soldi che il giocatore nel 99% dei casi riceve sempre e sono il tipo di bonus su cui procuratori e GM si scontrano più spesso, da una parte perché sono assicurati, dall’altra perché rientrano nella dead money e quindi impattano sul salary cap futuro del team. Questo tipo di soldi, poi, una volta elargiti, guardando il lato team, sono molto difficili, nel caso di reclami, da riavere indietro. Il CBA infatti parla solamente di rimborso eventuale in caso di accadimenti come prigione, ritiro, sospensioni; insomma tutti fatti che non riguardavano in nessun modo le accuse che erano state rivolte ad Antonio Brown.

Come scritto in apertura Brown ha firmato un contratto con 9M di signing bonus, sulla carta garantiti, il 9 settembre, il pagamento però era stato diviso in due tranches, una da 5M pagabile il 23/09 e una da 4M pagabile il 15/01/2020. Oltre a questo erano presenti 5.5M di dollari di “not likely to be earned bonus“, ovvero soldi legati alle prestazioni, 500k di roster bonus e 1M di base salary gtd.

Francesco, sempre nel podcast del 24/09/2019, poneva l’accento sul fatto che, secondo lui, Brown poteva giocare contro i Jets e poi nel caso si poteva prendere la decisione di tagliarlo. Tuttavia questo passaggio avrebbe obbligato ai Patriots di pagare i 5M firmati il 09/09 e pagabili il 23/09 (il lunedì post Jets). Tagliare il giocatore di venerdì 20/09 ha permesso a Kraft di non pagare, pertanto, i 5M e attraverso le “moral clauses” inserite nei nostri contratti di avere una “mano forte” in caso, certo credo io, greviance da parte di Antonio Brown.

Infine andiamo a vedere quali numeri sono implicati nel cap dei Patriots per l’anno in corso e per il prossimo: nel 2019 abbiamo una dead money dovuta ad Antonio Brown pari a 5.75M mentre questa sarà di di 4.75M nel 2020. Tuttavia con il reclamo in atto i Patriots potrebbero vedersi riconosciuti, NEL CAP 2020, circa 6.3M di cap credit dovuti ai signing bonus, base salary annullato e 46-man roster bonus non incassati da Brown nel 2019 e vedersi annullata la dead money da 4.5M dovuta alla proration sempre dei signing bonus.

Non resta che attendere più che altro l’esprimersi di NFL e probabilmente anche della NFLPA ma sarà una situazione delicata che rischia di protrarsi.

 

Matteo Fini@PatriotReign

Written by francescoc

1 Comment

Giancarlo Boromei

Questa volta la nostra organizzazione sembra si sia fatta beffare, infilandosi in un ginepraio qual’e il rapporto tra team ed assogiocatori; certo colpisce il fatto che lo scandalo Brown sia venuto fuori subito dopo la firma con NE, forse ai Raiders avevano subodorato qualcosa ma mi sembra incredibile che se soltanto fosse girata questa voce noi non ne sapessimo nulla!
Mah il tempo ci dirà molto ma nel frattempo siamo passati dall’avere un attacco esplosivo alla penuria di wr (edelman come sta?)

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