Roberto presenta il match di week 2.


Miami doveva essere la ripartenza. Così non è stato. Ma non è tutto da buttare, anzi. Se analizziamo in
maniera approfondita i 60’ giocati in Florida ne usciamo con le ossa meno rotte di quello che potrebbe
sembrare.

Si, c’è molto da sistemare (ma in definitiva eravamo in Week 1) ma soprattutto bisogna azzerare
gli errori e le incomprensioni che, a conti fatti, ci hanno portato a collezionare la prima “L” della stagione.
L’occasione per riscattarsi arriva subito, ancora “on the road” e contro un avversario storico. Affronteremo i
Pittsburgh Steelers nel “nuovissimo” Acrisure Stadium (Breaking News: di nuovo, c’è solo il nome).


Insomma, non esattamente una partita semplice, anche se gli ultimi precedenti ci sorridono. Nelle ultime
sei partite di regular season lo score recita 5-1 per la nostra franchigia.


OFFENSE


Mac Jones uscito malconcio dalla sfida di week 1, Kendrick Bourne che mercoledì è comparso sugli schermi
di “Chi l’ha visto?!” dato che a Miami ha toccato e ricevuto un solo pallone e poi puff, evaporato nel
nulla. La OL che ha sofferto più del dovuto l’aggressività difensiva dei Dolphins. Insomma, sulla carta,
apparentemente, non staremmo benissimo.

In realtà i problemi sono stati più comunicativi che altro.
Diciamo che la difesa degli Steelers non è esattamente l’ideale da affrontare, anche se saranno sicuramente
privi di T.J. Watt che resterà fuori per almeno 4 settimane. Ci saranno comunque Alex Highsmith, autore di
tre sacks in Week 1, e un front seven decisamente “noioso” da superare.

In più, una secondaria fortissima. I CB, Witherspoon e Sutton, faranno compagnia a Fitzpatrick e Terrell Edmunds. La ciliegina? In sideline, lato Steelers, troveremo Brian Flores. Ecco, un filino conosciuto dalle parti di Foxboro, per usare un eufemismo.


Allora, facendo il compitino, a Miami abbiamo anche corso abbastanza bene (evitando le outside zone).
Qua sarà più difficile se consideriamo che uno come Joe Mixon ha guadagnato 82 yds nell’opening ma per
fare questo ha dovuto portare la palla ben 27 volte. Tutto partirà comunque da noi. Dal lavoro in tasca, nel
proteggere Mac Jones, fino alla comunicazione tra gli stessi uomini di linea per aprire strada a Stevenson ed
Harris.

DIFESA


Terremo a battesimo l’opener di un nuovo QB per gli Steelers, il primo dal 2004 al posto di Big Ben, il quale
ha deciso di appendere il casco al chiodo e di godersi la meritata pensione (ora le scommesse si aprono: in
quanto tempo arriverà a 135 kg?). Al suo posto, il redivivo Mitch Trubisky, in attesa che il rookie Kenny
Pickett sia pronto per la titolarità.

Anche Trubi Trubisky, in Week 1, ha fatto il compitino, senza strafare. Le armi, all’ex Bears, non mancano di certo. Guardando il roster, risultano essere poco intellegibili. In realtà sono abbastanza quadrati. Quindi, Jonathan Jones probabilmente si occuperà di Diontae Johnson, ma occhio anche ai TE, Freiermuth e Gentry. In più, Trubisky se corre può risultare fastidioso, specialmente ad una difesa come la nostra. Ecco, la nostra difesa. Tolto il regalone a Waddle (a tempo scaduto, praticamente) nel 2° quarto, la difesa, soprattutto sulle corse, è uno dei lati positivi della sconfitta
all’esordio.

Il front seven ha limitato Edmunds e Mostert a soltanto 41 yds. Certo, Najee Harris (che ha
recuperato) è altra cosa, però la nostra difesa potrà essere un fattore importante per portare a casa la
prima W della stagione.

Lente di ingrandimento:

Bisognerà coinvolgere nel gameplay Kendrick Bourne, Agholor e i nostri Ringo Boys, Henry e Jonnu Smith.
Infine: è vero, siamo in Week 2 ma bisogna iniziare ad essere consistenti, il tempo corre e la lega non ti
aspetta. Lavorare duro per eliminare gli errori che sono e saranno turning point, della partita e della
stagione.

Roberto Bigi@PatriotReign

Written by francescoc

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