Sembra passato solo qualche mese dall’apertura del blog ed invece siamo qui a più di un anno dall’esistenza di questa piattaforma, di nuovo a parlare di draft; non c’è mai nulla di banale quando si parla dei Patriots ed il draft di quest’anno non è da meno : la bellezza di 11 scelte, anche se non credo che New England le terrà tutte e 11, con la mancanza di una scelta al primo giro come sanzione per il deflategate, dove sostanzialmente i Pats hanno pagato 1 milione di euro alla lega per non aver fatto niente, in aggiunta ad un paio di picks, in gentile omaggio. Quello che salta subito all’occhio solo le 5 scelte (esatto, CINQUE) al sesto giro, ed è lì che molto probabilmente il team opererà via trade o per salire di qualche giro visto che dopo il terzo round non scegliamo più fino al sesto, oppure per accaparrarsi scelte in draft futuri, ma sta di fatto che mai e poi mai verranno scelti 5 giocatori in un round solo, anche se mai dire mai con Belichick. Ci lanciamo dunque in questa pratica molto complessa del mock draft, e farlo su 11 scelte sarà arduo ma ci proviamo.

 

2nd round / 60th overall : Cornerback WILLIAM JACKSON III – Houston

Ci sono alcuni ruoli dove in free agency la società ha deciso di intervenire in maniera molto pesante, come nei WR o nei TE, e poi ci sono ruoli dove non si è toccato nulla o quasi per ora, come quello del cornerback, dove l’unico arrivo del gregario E.J. Biggers non risolve i dubbi dietro ai due cardini Ryan e Butler; Anzi, Butler e lo stesso Ryan saranno free agents a fine stagione, con dietro l’incognita Darryl Roberts al secondo anno, Melvin e Coleman con tutto da dimostrare, e poco altro. Serve quindi qualità, talento e versatilità, e serve qualcuno che sostituisca Kyle Arrington nello slot, perchè non siamo mai riusciti concretamente ad avere qualcuno capace di marcare in mezzo al campo come bene faceva Arrington prima di andarsene ai Ravens. Il cameo di Leonard Johnson, arrivato da Bucs, è durato qualche partita (anche molto buona) e poi è terminato col taglio. Il prospetto in questione, è molto quotato e potrebbe anche non arrivare alla fine del secondo round, ma fisicamente è leggerino, ha bisogno di lavorare e mettere su massa, ed ha avuto anche qualche infortunio che lo ha costretto a saltare qualche gara, tutti aspetti che di solito spaventano molte squadre ma non noi. 43 placcaggi, 5 intercetti e 23 passaggi deflettati nella sua ultima stagione, alla combine ha registrato numeri eccellenti ( ha corso le 40 yards in 4.37) e benchè sia un difensore perimetrale, credo che questa sua velocità e “fiuto” per la palla potrebbero renderlo letale nello slot. Terminando, slot o non slot, resta un giocatore che vorrei nel mio team anche a costo di vederlo scalzare in depth chart qualcuno dei beniamini.

 

2nd round / 61st overall : Tackle SHON COLEMAN – Auburn

Progettato come una pick da fine secondo, inizio terzo round, Coleman si presenta a questo draft dopo 2 stagioni come left tackle titolare di Auburn; alle combine ha fatto vedere poco, e qualche scout NFL suggerisce che il ragazzo abbia bisogno di almeno 1 anno di coaching intensivo per arrivare a livelli NFL. A sinistra il cardine inamovibile è Solder, che però ha dimostrato di non disdegnare qualche visita di troppo in infermeria durante l’anno, e abbiamo provato sulla nostra pelle cosa vuol dire avere talento nelle riserve. Coleman potrebbe essere questo, un tackle che inizia a lavorare bene sotto coach Scarnecchia come riserva, per entrare quando si presenta l’occasione e magari col tempo sostituire a destra Vollmer che andrà verso il ritiro, ammesso e non concesso che la transizione da sinistra a destra sia indolore.

 

3rd round / 91st overall : Runningback ALEX COLLINS – Arkansas

Questo momento nel draft potrebbe essere quello giusto per aggiungere qualità e competizione ad un altro reparto che non è stato esattamente al centro di grossi acquisti fino al momento in cui scrivo questo pezzo; con LeGarrette Blount che lancia segnali d’amore alla PatriotNation ma al momento rimane free agent, e l’arrivo di Donald Brown, rimane un James White che somiglia tanto tanto a Dion Lewis, anch’esso a roster, ed il solito Bolden. Salta all’occhio come possa calzare a pennello in questo gruppo un runner fisico, senza paura, che ama correre tra i blocchi. Collins non è particolarmente esplosivo e nemmeno tanto veloce, e questo lo farà scendere nelle boards di tutti i teams NFL, ma è un giocatore concreto e molto solido, e aspetto per nulla secondario, ama bloccare e lo fa molto bene, aspetto fondamentale in qualsiasi runner per il nostro coach. Ha la potenzialità per giocare ogni down in attacco, e confesso ormai è diventato un mio pupillo, ci punterei parecchio, 5.8 yards di media a portata, più di 1500 yards corse e 20 touchdowns nel 2015, condite da 13 ricezioni per 90 e passa yards via aerea, un coltellino svizzero per il nostro attacco, e mi ricorda vagamente una precedente selezione di Belichick, un Lawrence Maroney mai esploso però.

 

3rd round / 96th overall : Outside linebacker JORDAN JENKINS – Georgia

Non esiste draft dove Belichick e Caserio non spendano almeno una pick su un linebacker che molti non vorrebbero nemmeno per giocare a dama, anche se non è il caso di Jenkins; in depth chart a Georgia come ibrido tra DE ed OLB, è uno di quei prospetti che sembrano capaci di fare tutto ma molto bravi in nulla, una sorta di talento “all around” che però non riesce a catturare l’attenzione, cosa successa per altro alle combine dove gli scouts a malapena si sono accorti di lui. Come mai quindi perdere tempo su di lui? Per prima cosa, il ruolo; i pass rushers sono una razza molto ricercata e molto ben pagata, seconda cosa, al momento siamo coperti e non gli sarebbe richiesto un apporto immediato ma al contrario avrebbe tempo per crescere, e terzo ed ultimo aspetto, Sheard, Ninkovich e Long sono sulla via del ritiro e probabilmente già dalla prossima stagione avremo bisogno come il pane di OLB capaci di giocare anche sulla linea di scrimmage. 59 tackles di cui 10 per perdita di terreno, 4 sacks e 2 fumbles forzati per la bestia da Georgia.

Se le cose rimanessero così, qui per noi ci sarebbe una lunghissima interruzione, noiosa, per tutto il quarto e quinto giro, fino ad arrivare nuovamente a poter scegliere, dal sesto round.

6th round / 196th overall : Guard TED KARRAS – Illinois

Karras al sesto giro potrebbe essere una steal infatti penso non ci arrivi ma sognare non costa nulla. Oddio, sognare, diciamo che sarebbe una presa interessante ma non certo un elemento che ti cambia la franchigia, piuttosto un altro corpo da buttare nella mischia dei linemen sperando di creare competizione e magari farlo crescere insieme a compagni ben più rodati. Non avendo partecipato alle combine è difficile confrontarlo con numeri di altri suoi colleghi, ma gli osservatori sono unanimi col fatto che la sua proiezione sia quella di divenire una valida riserva e col tempo un decente starter.

6th round / 204th overall : Wide receiver JORDAN PAYTON – Ucla

Nel nome sembra avere i geni del fenomeno, e a parte gli scherzi, sembra anche avere il profilo del perfetto “sleeper” in stile Belichick, che però dobbiamo ammetterlo non annovera tra i suoi numerosi pregi quello di draftare ricevitori; Payton è un giocatore solido, capace, che nel 2015 mette a segno 78 catches per 1.100 yards e 5 TD’s partendo dalla panchina, e alle combine ha stupito molti correndo molto veloce. La sua stazza è quel che serve ai Pats, un WR laterale che le addizioni di Hogan e Washington non hanno, e potrebbe sostituire quello che ad oggi è il progetto Dobson nel roster. Che chiamare Dobson ancora un progetto suona un pò come il tuo amico che si laurea a 37 anni e gli devi anche dire bravo.

6th round / 208th overall : Linebacker ZEEK BIGGER – East Carolina

Non propriamente una delle scuole più prestigiose quella dalla quale si accinge ad emergere Bigger, inside linebacker che fisicamente ricorda il nostro ormai ex, Jerod Mayo. Nel 2014 gli Stati Uniti guardavano a lui come uno dei top linebackers per tackles, e nella stagione successiva ha messo a referto 98 tackles di cui circa 6 per perdita, con 1 sack. A roster per un motivo o per un altro, Mcclellin (appena arrivato dai Bears), Freeny e Bostic non danno l’idea di essere soluzioni a lungo termine; se possiamo infatti ipotizzare che il trio titolare possa essere formato da Collins, Hightower e Mcclellin, dietro di loro Bostic e Freeny rappresentano una panchina che non sa di longevità, ed un giovane come Bigger potrebbe mettersi in mostra al camp e magari scalzare uno di loro garantendo al team la stessa resa con spesa inferiore.

6th round / 214th overall : Defensive tackle VINCENT VALENTINE – Nebraska

Sarò onesto, qui si inizia ad andare avanti più per need che per giocatore nello specifico; L’arrivo di Knighton tappa un buco grosso, anche figurativamente parlando, ma è sempre positivo avere giovani in un ruolo dove Patricia ha dimostrato di voler ruotare molti elementi. Alcuni sostengono che, vista l’eccellente classe di questo draft nel ruolo, Vincent avrebbe potuto stare ancora un ulteriore stagione al college per poi presentarsi al draft 2017, ma il prodotto di Nebraska non ha voluto sentire ragioni e sostiene di essere già all’altezza del grande palco. Alle combine non ha lasciato il segno ma io credo che abbia margini di miglioramento.

 

6th round / 221st overall : Wide receiver JAY LEE – Baylor

L’attacco di Baylor funziona, o almeno quest’ultimo anno, ha funzionato molto bene e voi penserete che questo giochi in favore dei suoi prospetti giusto? macchè…anzi alcuni osservatori, come nel caso di Jay Lee, sostengono che le sue buone prove e le sue statistiche ( 38 ricezioni per 750 yards e 8 segnature ) siano “pompate” proprio dal fatto dell’essere stato in una offense molto funzionale. Può essere tutto vero, ma Lee ha dimostrato di poter stare su un campo da football e di essere dominante dalla panchina, e potrebbe dare fastidio a gente come Washinton, Dobson, o Amendola che sono sul filo di lana se parliamo di superare la pre-season per far parte poi dei 53 finali.

7th round / 243rd overall : Quarterback BRANDON ALLEN – Arkansas

La tradizione vuole che un team NFL entri in stagione con 3 QB’s a roster, tradizione con la quale Belichick ci si è spesso pulito il ponte della sua barca a vela, ma resta il fatto che Brady sta per scrivere la parola fine e dietro di lui c’è il solo Garoppolo, e potrebbe essere opportuno, in un draft così zeppo di scelte per noi, utilizzarne una per un game manager come Brandon Allen, che è passato dall’essere appunto un semplice gestore del pallone per i razorbacks, all’essere capace nella sua ultima season di far vedere qualche numero importante, come l’aver portato alle vittorie nei supplementari i suoi contro Auburn ed Ole Miss. Potrebbe essere un quality backup.

7th round / 250th overall : Kicker ROSS MARTIN – Duke

Abbiamo Gostkowski, uno dei migliori e più longevi kicker della lega, il che tradotto in dollari, vuole anche dire il più pagato. In un team sempre alla ricerca della vittoria e del titolo finale, il kicker è un elemento imprescendibile, ma il monte ingaggi prima o poi potrebbe anche bussare all aporta di “GOATkowski” per un adeguamento al ribasso, ed il giocatore potrebbe anche rispondere picche, pertanto è opportuno utilizzare la undicesima scelta della stessa lotteria, per mettergli un pò di pepe sulla coda e fargli sentire la competizione. ( Gli highlights internet ce li risparmia ).

Written by francescoc

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