Uno dei punti fissi della nostra off-season era per tutti il mantenere Hightower a roster, con ogni mezzo possibile; io e Marco su queste pagine avevamo pronosticato che forse l’unico dei grossi nomi a rimanere da noi poteva e doveva essere proprio il linebacker da Alabama, ma negli ultimi giorni le nostre certezze sono state minate dall’interesse di altre squadre e da un atteggiamento, per quanto ci è dato sapere da parte del nostro staff, piuttosto rilassato, forse troppo, che pareva accettare anche una eventuale dipartita della stella col numero 54 sulla schiena.

Bill Belichick, come ha fatto in passato con Devin McCourty, ha deciso di lasciare libero il giocatore di testare il mercato, fare fare il prezzo alle altre squadre interessate e poi eventualmente pareggiare o addirittura aumentare, evitando così di essere i primi a fare il prezzo e rischiare o di strapagare il giocatore o di offenderlo con una offerta di molto inferiore al mercato che poi il giocatore stesso sarebbe andato a trovare. La candidatura del team “di casa” essendo Dont’a del Tennessee non è ben chiara, fonti vicine alla squadra dicono addirittura che non ci sia stato nemmeno un incontro, anche se forse tra le pretendenti proprio i Titans sarebbero stati quelli col progetto più interessante per il linebacker.

E’ successo quindi che, dopo una visita ai Jets con tanto di cupcakes perchè visitati il giorni del compleanno di Hightower, lui stesso ha scartato a priori l’offerta molto ricca economicamente dei bianco-verdi, lasciando di fatto il match a due tra Pittsburgh e New England. Preoccupati di fare la parte di quelli usati per alzare il prezzo, lo staff giallo-nero ha minacciato se così si può dire Hightower di non lasciare la città senza firmare altrimenti il contratto sarebbe stato nullo, atteggiamento che non ha funzionato molto visto che poche ore dopo ha deciso di rimanere in New England.

Dont’a accetta quindi un contratto per 4 anni da 43.5 milioni di dollari di cui 19 garantiti, tutto condito da una serie di bonus per partita, apparizioni ai Super Bowl e varie; i 10 mlimioni abbondanti che va a prendere annualmente lo piazzano appena sopra Lavonte David, e sotto Luke Kuechly e Jamie Collins. Quindi i Patriots non solo si sono assicurati di mantenere uno dei migliori linebacker nel senso più classico del termine in circolazione, ma lo hanno fatto anche con un contratto “team friendly”, dimostrando comunque che quando ci sono in ballo le sorti di veterani e ruoli chiave nel team, la mano al portafoglio si mette.

Hightower dunque si appresta ad essere il volto della difesa targata Pats, che dopo Tedy Bruschi e Jerod Mayo, ha di nuovo un linebacker con le chiavi del reparto in mano, e due anelli in mano in più rispetto ai suoi predecessori.

 

Il “Punto verde”

Che cosa rappresenta il ritorno di Hightower?

Il punto verde, o se preferite “the green dot” come lo chiamano in America, (lo vedete nella foto sul casco di Hightower appena sopra il numero 54), per chi non lo sapesse significa che quel giocatore ha nel casco gli auricolari per sentire i dettami del coach. In attacco questo lo ha sempre il quarterback, ecco perchè chi lo ha in difesa viene definito “il quarterback della difesa” appunto.

Perdere Dont’a in free agency, non sarebbe stato quindi solo perdere un ottimo giocatore, ma di fatto perdere colui che tira le fila e mantiene tutti nei ranghi, riposizionando i compagni fuori posto, chiamando gli audibles ed i cambi di marcatura, insomma, perdere il regista difensivo. L’averlo mantenuto a roster, significa che tutti i giocatori nuovi che arriveranno, dal defensive end Kony Ealy, al veterano Gilmore, e altri ragazzi più giovani, sapranno che in qualsiasi caso e qualsiasi difficoltà, potranno rivolgersi al #54 e richiedere spiegazioni.

Immaginatevi il lavoro che sarebbe stato necessario fare per preparare un eventuale nuovo linebacker a fare tutto questo. Insomma coi tanti innesti di qualità come Cooks e Gilmore, a fare rumore è proprio il ritorno del prodotto di ‘Bama, forse il migliore “acquisto” di questa sessione di mercato NFL.

 

In arrivo Rex Burkhead

Dal lato offensivo invece, pare allontanarsi sempre di più l’eventuale ritorno di Blount, dopo la firma dell’ex Bengals Rex Burkhead.

Sul web e sui forum dei tifosi nero-arancio è facile sentire un forte dispiacere per la dipartita di questo giocatore che forse fuori dall’Ohio nessuno conosceva; proviamo dunque a conoscerlo meglio insieme.

Il contratto di Burkhead è  per un totale di 3.5 miloni, cifra alta per immaginare che sia solo il rimpiazzo del (probabile) partente Bolden. Con un reparto già molto solido che prevede l’impiego di Dion Lewis, James White, ed il ritorno dopo l’ennesimo infortunio di Gaffney, Burkhead si piazza in mezzo a questo gruppo con peculiarità diverse. Capace sì di ricevere il pallone, ma il suo forte è proprio correre tra i blocchi e la rapidità fulminea nel bruciare i difensori.

Qualche immagine per rendervene conto :

Nelle ultime due stagioni ha giocato tutte le gare di regular season e nel 2016 ha segnato 2 TD’s su corsa e 145 yards su ricezione, con 1 fumble. La statistica più impressionante però, soprattutto considerando che a Cincinnati era il secondo se non il terzo back, sono le 4.6 yards a portata, in alcuni teams nemmeno lo starter le ha. Guardate (nel video) la ferocia con la quale si getta in mano alle difese, e la tenacia che ha nel mantenere vive alcune azioni che sembrano finite sul nascere.

Secondo me è stata una gran bella presa, pagata abbastanza bene, ma faccio fatica a pensare che sarà il nostro “work-horse”; mi aspetto una firma di qualche altro free agent, e che sia poi il training camp a decidere chi avrà la meglio per il ruolo da starter. Ci sono ancora tantissimi nomi a spasso, come Adrian Peterson, Jamaal Charles, Rashad Jennings o DeAngelo Williams, ma io credo che l’approccio al ruolo sarà più di gruppo, e tra le papabili firme a giocarsi un roster spot posso pronosticare qualche nome come Darren McFadden, Justin Forsett, Matt Asiata o il mio pupillo di cui scrivo spesso, Joique Bell.

Resta da vedere ora come si evolverà la situazione Butler, cornerback che se dovesse rimanere ci aiuterebbe non poco ad avere forse la difesa più forte in AFC.

 

_ Francesco

 

 

Written by francescoc

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