Come è cambiata la lega dall’introduzione del salary cap.

Con l’eliminazione dei Rams dai playoff del 2022, si allunga a 17 il numero di stagioni NFL senza che
una squadra riesca a vincere il titolo per due anni di seguito. Gli ultimi a realizzare il mitico “back
to back” furono i Patriots che battendo gli Eagles nel Super Bowl 39 riuscirono a replicare il trionfo
dell’anno precedente e conquistare il terzo anello in quattro anni. Da allora l’impresa è stata
sfiorata da Seattle, Kansas City e sempre da New England (superbowl 51 e 52) ma l’opera è rimasta
incompiuta.

Patriots beat EAgles in third Super Bowl, set up modern dynasty - Sports  Illustrated Vault | SI.com


L’equilibrio, l’alternanza dei vincitori e l’imponderabilità dei risultati stagionali sono peraltro uno
dei marchi di fabbrica vincenti della NFL che non a caso riesce ad essere la lega più ricca del mondo
nonostante il football americano non abbia il seguito diffuso di altre discipline. Un risultato
peraltro fortemente voluto dalla Lega che nel 1993 e nel 1994 mise in campo due fondamentali
riforme con l’introduzione della free agency e del salary cap proprio per contrastare il continuo
dominio di alcune franchigie.

Anche se ai più giovani può sembrare strano, c’è stato infatti un tempo non lontano nel quale i giocatori erano praticamente obbligati a rimanere nelle squadre di appartenenza e per le dirigenze era facilissimo mantenere uniti i gruppi di giocatori vincenti e continuare ad essere competitivi.

Lo que tienen en común los Cowboys ganadores de Super Bowl del '92

Dopo le vittorie dei Packers del mitico Vince Lombardi nei primi due Super Bowl della storia, si ricordano infatti le dinastie degli Steelers (4 trofei in 6 anni tra il 74 e il 79), dei 49ers (4 anelli tra il 1981 e il 1989) e dei Cowboys che vinsero il titolo 3 volte in 4 stagioni tra il 1992 e il 1995. Il titolo del 1994 fu vinto sempre da San Francisco ma con grandi successive polemiche per presunti pagamenti irregolari atti ad aggirare il salary cap da parte dello storico proprietario Eddie Di Bartolo (che poi fu bannato dalla lega).

Anche se non sono ricordate come vere e proprie dinastie, impossibile non ricordare i Dolphins che giocarono 3 Super Bowls consecutivi dal 1971 (vincendo gli ultimi due anni) e i Raiders che seppero alzare il trofeo per ben 3 volte tra il 1976 e il 1983 (quest’ultimo fu anche il primo Super Bowl trasmesso in Italia).

C’è anche chi ha dimostrato grande costanza ad alti livelli pur nelle sconfitte come i Bills che persero 4
finalissime di fila tra il 1990 e il 1993 ma non sono da dimenticare i Vikings e i Broncos che
riuscirono nell’impresa di perdere 3 finalissime in 4 anni rispettivamente negli anni 70’ e 80’.
Dopo le rivoluzioni regolamentarti del 93-94, le cose cambiano nettamente tanto che negli ultimi
27 anni di football si registrano soltanto due “back to back” (i Broncos nel 97 e 98 oltre ai già citati
Patriots) e nessuna franchigia riesce neppure a sfiorare le imprese realizzate nei decenni
precedenti.


L’eccezione rimangono i Patriots ed è un’anomalia ancora più marcata se si pensa che la nostra
dinastia è l’unica che è riuscita a superare gli equilibri forzati dal salary cap e dalla free agency.
Confrontare squadre e giocatori di epoche differenti è esercizio scivoloso oltre che non necessario
ma i numeri non mentono e non bisogna essere esperti di statistica per dimostrare quanto sia
diventato più difficile rimanere ad alti livelli negli ultimi decenni.
E proprio ora che la nostra franchigia attraversa un periodo di inevitabile “normalizzazione” è
bene non dimenticare quanto di straordinario è stato fatto e come la Patriot way sia un’idea che
forse necessità di qualche rinnovamento ma certo non merita di essere abbandonata.

Jimi Muttoni@PatriotReign

Written by francescoc

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