Andiamo a ricapitolare quanto successo nella tre giorni virtuale.

Quest’anno poteva essere un Draft diverso dal solito, col team che per la prima volta in 20 anni si trova senza Tom Brady e che ha la possibilità, o la necessità se vogliamo, di rivoluzionare un team che deve svecchiare non solo per età media, ma anche per concetti soprattutto offensivi, apparsi stantii nelle ultime stagioni.

Le need non mancavano, anche se non sempre è saggio selezionare per “need”, anzi molti sostengono che operare scegliendo il “BPA” (best player available – miglior giocatore disponibile) sia la cosa più saggia. Quello che possiamo constatare è che di sicuro i primi 3 rounds sono stati utilizzati per colmare grosse falle, ed appare invece evidente cosa pensa la lo staff di Jarrett Stidham, dopo che nessun quarterback è stato scelto nei primi tre rounds, facendo così scegliere ad altri i papabili starters di questa classe di QB.

Andiamo subito ad analizzare tutte le scelte fatte a mente lucida, dopo le numerose trades che ci hanno visti protagonisti.

 

Dopo aver optato per uscire dal primo round cedendo la scelta n.23 overall ai Chargers, arriva finalmente il nostro turno con la 37 overall, spot dove selezioniamo la strong safety Kyle Dugger da Lenoir-Rhyne, una scuola di division 2. Immediatamente prima della nostra scelta, è stata selezionata la safety di Alabama Xavier McKinney, e dalle parole post draft di Nick Caserio sembra intuirsi ci fosse lui come prima safety nella nostra board, ma immediatamente dopo veniva Dugger, un pochino a sorpresa se si pensa che Chinn e soprattutto Delpit erano ancora disponibili.

Alcuni esperti hanno definito Dugger, cito testualmente “una safety nel corpo di un linebacker con la velocità da cornerback“, ed al contrario delle scelte come, una su tutti, Jordan Richards, questo era un prospetto molto alto su tante boards di esperti e addetti ai lavori; top 5 nelle safeties di questo Draft, era dato tra secondo e terzo round. Nella ultima stagione si è messo in mostra con doti atletiche fenomenali ed una capacità di ritornatore che gli farà sicuramente trovare spazio piuttosto velocemente, credo, nelle gerarchie del nostro special team.

La sua produzione gli è valso l’invito al Senior Bowl, dove è leader della sua fazione con 7 tackles; stiamo parlando quindi di un prospetto che contro di se aveva solo il prestigio della scuola di appartenenza, che infatti ha fatto storcere il naso a molti, anche se grazie soprattutto al suo impatto la difesa di Lenoir-Rhyne si è classificata nella top 20 delle difese nell’intero suolo statunitense, ed i numeri della sua carriera parlano di 2 touchdowns su 10 punt riportati, 10 intercetti, 6 fumbles creati, 36 passaggi deflettati, 2 calci bloccati e, nel totale, sono ben 6 i TD’s su ritorno.

Abbiamo spesso parlato di come ci trovassimo spiazzati, troppe volte, in caso di infortunio di Chung senza una valida alternativa dalla panca, e bene Dugger è questo e molto di più, e man mano che andiamo avanti a studiarlo ed approfondire la sua storia, più ci sentiamo di valutare con favore questa scelta.

Valutazione pick : B+

 

In un divertente articolo su football scoop, il giornalista Doug Samuels racconta di una conversazione avvenuta tra Jim Harbaugh, head coach prima ai San Francisco 49ers ed ora a Michigan, e coach Bill Belichick; in cerca di consigli su come sostituire il defensive coordinator DJ Durkin, che lasciò Michigan per andare a Maryland, Harbaugh si rivolse a Bill chiedendo “Bill, hai qualche nome da farmi per scegliere il nuovo defensive coordinator?”.

In prima istanza Belichick non diede corda ad Harbaugh dicendo che non era la persona adatta per aiutarlo, ma dopo poco ci ripensò e gli disse ” hey, l’altro giorno stavo guardando Boston College alla TV, non so chi alleni quella difesa ma contattalo, giocano alla grande”. Il resto è storia, con Harbaugh che assume come defensive coordinator coach Brown, che passò cosi da Boston College ai Wolverines, e la difesa giallo-blu diventa tra le difese più accese e di impatto di tutto il campionato NCAA.

L’occhio di Belichick ovviamente rimane attento su questa evoluzione, e dopo la scelta di Chase Winovich, che potremmo già valutare corretta dopo solo una stagione, arriva Josh Uche, ex compagno quindi di Wino, outside linebacker che nonostante le misure non egregie fa della pass rush il suo punto di forza.

Guardando i tapes di Uche vedo Jamie Collins, e benchè secondo me Collins è un giocatore che Uche non credo possa diventare, questo non toglie il fatto che possa contribuire anche da subito. Il ragazzo ha sempre dovuto lottare per trovare spazio nella sua difesa, ed ha praticamente giocato solo una stagione da titolare, ma ha tutte le carte in regola per fare bene; worst case scenario, sarà un giocatore situazionale che entrerà in campo solo in determinate formazioni, best case scenario invece, riuscirà ad imporsi e crescere, e giocare opposto a Winovich come facevano a Michigan.

La stanza dei linebackers ora prende forma, e nel giro di un paio di scelte (come vedremo tra poco), alcuni dei principali buchi sono stati tappati.

Valutazione pick : C+

 

Hai perso Tom Brady, non hai un tight end affidabile ed il reparto ricevitori è un grosso punto interrogativo, quindi come spendi le prime tre scelte? ma ovviamente sulla difesa!

Dicevamo poco fa che nel giro di due scelte hai risolto il reparto linebacker e così sembra proprio, dato che con Jennings ora possiamo contare su un reparto giovane, dinamico e potente che sembra poter offrire da subito qualcosa che ricordi i “boogeymen”. Se Uche ricorda più Jamie Collins, Jennings sembra più il classico prototipo di edge defender alla Kyle Van Noy.

Più grosso e potente di Uche, offre ovviamente meno garanzie in coverage, aspetto di gioco che non è il suo forte. Jennings al contrario andrà, potenzialmente da subito, a dividersi le reps con Winovich e John Simon sulla linea di scrimmage; uno dei migliori prospetti in-State scelti da ‘Bama, dopo alcune stagioni promettenti deve fermarsi per un brutto infortunio al ginocchio, lavora duramente per tornare integro nel 2018 e lo fa giocando da titolare 14 delle 15 gare disputate dalla truppa di coach Saban, registrando 51 tackles di cui 14 for loss, 6.5 sacks e soprattutto il record di squadra con 11 passaggi interrotti.

Lance Zierlein di NFL.com da un voto di 6.2 al giocatore, che si traduce in un valido back-up con possibilità di diventare starter, e la comparison che fa è, per l’appunto, Kyle Van Noy, staremo a vedere, ma con lui, Uche, Winovich e Simon, quella che ieri era una need oggi non lo è più.

Valutazione pick : B

 

Arriva finalmente la prima pick dedicata alla offense, anche qui tramite trade up, e viene selezionato il tight end Devin Asiasi, prospetto in un ruolo che molti tifosi si auguravano venisse preso in considerazione dopo la pochezza di quanto offerto da LaCosse ed Izzo lo scorso anno.

Paradossalmente vado controcorrente qui, e se per molti questa è una ottima scelta in un reparto colpevolmente scarno, per me invece rischia di essere una reach. Avevo Asiasi nella mia prima bozza di mock, perchè analizzando i suoi tapes da subito mi aveva colpito la facilità con la quale si muova in campo aperto nonostante il suo peso e la stazza, ed anche le mani molto educate mi avevano colpito. Ho però poi deciso di rimuoverlo dal mock perchè, analizzando il nostro reparto di TE e FB, ho pensato che il valore di bloccatori a roster era già sufficiente, confidando ovviamente nel ritorno di Develin, nella crescita del giovane Jakob Johnson, e nell’apporto del nuovo aquisto Vitale.

Avevo optato quindi, per rimuovere Asiasi, che è un buon tight end che fa più o meno bene tutto ma non eccelle in nulla, preferendogli Keene, di cui parleremo dopo.

L’aver fatto trade up per Asiasi che ad oggi si proietta come opzione n.1 su lancio nel ruolo da noi, lasciando gente come Adam Trautman ed Harrison Bryant ad altri teams, potrebbe rivelarsi un errore, perchè se a roster si decide poi di portare Keene, coltellino svizzero che può essere impiegato da jolly si, ma che ha giocato come fullback e che quindi offre buone abilità in run blocking, poteva avere più senso optare per un ricevitore puro come Trautman.

La mia valutazione non tiene conto di due aspetti fondamentali tra tutti : primo, non conosciamo gli aspetti comportamentali dei ragazzi, il loro carattere ed i loro profili personali, che incidono sempre sulle selezioni per forza di cose; secondo, non conosciamo che tipo di offense si voglia far scendere in campo a Settembre, e di conseguenza il classico “fit” che avrebbero avuto i vari giocatori chiamati in causa nel nostro attacco.

Valutazione pick : C

 

C’è poco da dire su Keene, ve lo abbiamo presentato la sera del nostro live mock; giocatore con pochi filmati da analizzare, ma quello che ho visto mi è bastato per farmene innamorare. Un solo drop in carriera al college, e zero penalty nella stagione 2019.

Coltellino svizzero dicevamo poco sopra, mani buone, rapidità di movimento nonostante la fisicità che non gli manca; ha giocato lungo la linea come extra blocker, ha giocato nel backfield come fullback, ha giocato uscendo dal backfield come extra receiver, ha corso tracce in mezzo al campo tipiche del tipo di offense che abbiamo visto negli anni a Foxborough.

E’ un diamante grezzo, un progetto, (spero) uno sleeper. La sua evoluzione non avrà mezze misure, o diventa un fan favorite che morirà per la maglia e farà breccia nei cuori dei tifosi, oppure verrà dimenticato presto, ma tendo ad optare per la prima ipotesi.

Valutazione pick : B

 

Non finisce di deludere i tifosi Patriots l’uomo nero in Bill Belichick, perchè anche i muri sapevano sarebbe arrivato un kicker, ma nessuno poteva immaginare fosse Rohrwasser da Marshall, soprattutto con il Rodrigo nazionale e Tyler Bass ancora disponibili.

Quello che vi possiamo raccontare di questo kicker è che si è dimostrato più volte “clutch” quando il pallone brucia, centrando 14 calci su 14 al quarto quarto ed in overtime, con addirittura il record di 2 su 2 da 53 yards.

Al momento è l’unico kicker a roster ma siamo sicuri che qualora deludesse le aspettative verrebbe sostituito in un battito di ciglia.

Valutazione pick : C

 

Dopo la scelta del kicker inizia la corsa alla linea offensiva; come fatto in precedenza in questo Draft, si fa “doppietta”, e dopo aver scelto consecutivamente due linebackers e due tight ends, è il turno di due linemen.

Il primo è Michel Onwenu da Michigan. Prospetto davvero interessante, un gigante, un Mammoth; tecnicamente è molto grezzo, ma per quel che vale per alcuni “esperti” era valutato da terzo round.

Bisogna lavorare molto sull’uso delle mani e sull’atletica, perchè la sua mole lo rendono, come prevedibile, lento e compassato e rischia di patire l’atletismo degli uomini di linea difensivi in NFL. Ciò che ha di buono invece è che ovviamente è impossibile attraversarlo o spingerlo all’indietro; sulle corse è un trattore, non c’è altro modo di definirlo, ma è ad un bivio della sua carriera e deve decidere cosa fare della sua vita nel football, se ha la testa giusta e si lascia allenare può diventare una steal, se invece in maniera pigra spera di giustificare il suo “paycheck” grazie alla mole ed alle sue dimensioni allora non andrà lontano, ma pescato a questo punto del Draft rimane comunque un ottima mossa.

Valutazione pick : B

 

Nell’opening game della stagione 2018 si infortuna (torn ACL), ed è ovviamente costretto a saltare la stagione. Nel 2019 torna da tackle destro titolare, guadagnandosi l’invito al Senior Bowl, dopo essere diventato un ALL-ACC nella sua stagione da Junior.

Il dolce bestione che nel tempo libero ama suonare la tromba in una band jazz, potrebbe essere un progetto a lunga realizzazione per sostituire Marcus Cannon che, come abbiamo detto in varie occasioni, qualora venisse allontanato dal team dopo il 1 Giugno 2020, libererebbe circa 7M di salary cap, una cifra considerevole visto quanto sia risicato il monte ingaggi a disposizione dei nostri.

E’ un prospetto non pronto, ma che con lavoro e dedizione può diventare un buon back up, se non addirittura uno starter, ma sarebbe a quel punto un overachiever di quelli mai visti.

Alcuni scouts suggeriscono un impiego da guardia per lui in NFL, e potrebbe dare il meglio in uno schema di zone blocking, tipologia di schema spesso utilizzato dai nostri sulle corse.

Valutazione pick : C+

A questo punto del draft è sempre complicato trovare possibili starters, diventa invece importante trovare giocatori che magari in maniera limitata e situazionale possono dare apporto mirato.

Maluia è proprio questo, perchè benchè il suo atletismo e rapidità laterale saltino all’occhio guardando i suoi tapes, si vede subito anche la difficoltà che ha di togliersi di dosso i bloccatori avversari, soprattutto i linemen che lo dominano ogni volta.

Il modo migliore per Maluia di diventare un Patriot è attraverso lo special team, diventando il nuovo Ebner, o il nuovo Bolden, insomma il nuovo qualcosa… trovare la sua dimensione di giocatore molto abile in una determinata situazione e rendersi insostituibile.

Il talento c’è, il giocatore nella difesa di Wyoming spicca, però la NFL è un altra cosa.

Valutazione pick : C

 

Il centro era una need molto sottovalutata secondo me, ma con la situazione medica di Andrews in dubbio, nonostante a poche ore dal Draft il giocatore abbia assicurato di poter tornare, e l’addio di Ted Karras, mancava proprio anche solo a livello numerico un giocatore in quel ruolo.

Woodard è stato inserito tra gli ALL-AAC nella stagione 2018, e figurò anche nel 247 sport’s true freshman all-American nel 2016.

Ha mostrato una versatilità incredibile nelle sue prime stagioni, dove ha giocato in entrambi i ruoli di guardia, per poi spostarsi a centro nel 2019, e come sapete bene tutti, versatilità è un concetto cardine quando Belichick deve alzare la cornetta ed effettuare la scelta (o il suo cane).

Con Woodard in campo, Memphis ha completato 3 delle 4 migliori stagioni di sempre a livello di produzione offensiva nella storia della scuola, e PFF College gli ha dato un grade di 78.4, indicandolo come un prospetto da terzo giorno del Draft.

E’ un profilo che a me piace molto, e che secondo me potrà guadagnarsi un posto tra qualche tempo.

Valutazione pick : B

 

Alcune conclusioni

  • It’s Stidham time

Secondo i tifosi, gli esperti, gli scouts, ed in generale tutti quelli che si riempiono la bocca in periodo di Draft, il primo “need” dei Patriots era un QB. Lo stesso Nick Caserio a dire il vero via conference call, ha dichiarato che arriverà sicuramente un terzo QB ai Pats in qualche modo, non per forza via Draft, infatti poche ore dopo la fine del Draft viene firmato J’Mar Smith da Louisiana Tech.

Noi dobbiamo analizzare i fatti e quello che vediamo coi nostri occhi, e questo Draft è stato la dimostrazione che si sta lavorando per dare supporto a Jarrett Stidham, e che evidentemente la fiducia verso il ragazzo è reale.

Dopo aver sistemato infatti alcuni buchi in difesa, ci siamo assicurati due tight end che da subito potrebbero rappresentare la famosa coperta di Linus per il giovane quarterback; l’ultima volta che draftammo una coppia di tight ends si chiamavano Gronkowski ed Hernandez, e nonostante il livello di talento non sia paragonabile, a meno di colpi di scena improbabili, il concetto alla base rimane, ovvero aiutare sia il gioco di corsa, sia regalare opzioni al parco ricevitori.

Con Herron ed Onwenu poi, si è solidificata la depth chart della nostra OL, e mentre al momento non possiamo conoscere il futuro di Thuney, che ovviamente pesando per 14M sul cap è sempre l’indiziato numero 1 alla trade o ristrutturazione, ed a mio parere una scelta impiegata su un uomo di linea d’attacco è sempre una scelta ben spesa. Il fatto poi che ad oggi ci siano Develin, Johnson e Vitale nel reparto fullback, fortifica il pensiero che si voglia creare un running game protagonista, anche per togliere dalle spalle del giovane Stidham un pò di pressione.

  • Who needs wide receivers?

Il fatto che non siano state investite scelte su ricevitori è una sorpresa anche per noi di PR, perchè ce lo saremmo aspettati più o meno tutti. Il punto secondo me non è nemmeno il talento o la quantità, perchè con Julian Edelman, N’Keal Harry, Mohamed Sanu e Jakobi Meyers secondo me la qualità c’è (con l’incognita della salute ma quella vale per tutti). Il problema vero è che poi dietro di loro ci sono un mare di incognite.

Si è chiaramente voluti arrivare al Draft SENZA questa need, e lo testimoniano le firme dello speedster Damiere Byrd e del veterano Marquise Lee, ai quali si aggiunge il rientrante Gunner Oslewzki. Si è poi deciso, sempre nell’ottica di mettere a proprio agio Stidham, di firmare tra gli undrafted Will Hastings, slot receiver che ha giocato ad Auburn assieme al nostro quarterback.

Insomma, un reparto non per forza debole, anzi, ma un reparto che a mio avviso avrebbe potuto usufruire di un infusione di talento da una classe così profonda come questa, ma il messaggio che al nostro staff questi ragazzi non dicessero niente è arrivato forte e chiaro.

Ovviamente, come sempre, cercheremo di dare un occhio alla folta lista di undrafted, soprattutto in questo ruolo, sarà importante.

  • Back to the old school

Tornando a quanto accennato prima, abbiamo a roster 3 fullbacks, sono stati selezionati 2 tight ends con ancora LaCosse ed Izzo comunque a roster, sono stati scelti ben 3 offensive linemen quando a roster ci sono alcuni nomi come Korey Cunningham, Yodny Cajuste e Froholdt, sono stati investiti una larga parte di monte ingaggi (ad oggi è così) per mantenere la linea intatta col tag di Thuney … tutto questo mi fa pensare (e sperare, ma lì va a gusti personali) ad un ritorno al football di una volta, il buon vecchio smash mouth football fatto di corse, corse ed ancora corse.

L’idea di puntare forte a stabilire un running game infatti, concederebbe a Stidham di lanciare poco, e quindi di fatto nella sua prima stagione ridurre a zero i rischi di errori grossolani, e limitarsi a gestire il game, per poi oltretutto macinare cronomentro senza concedere alla offense avversaria diritto di replica.

E’ un tipo di gioco rischioso, perchè di solito quando vai sotto fai poi fatica a diventare di colpo una squadra che mette la palla per aria e recupera le partite a suon di bomboloni, però può funzionare (oh, Garoppolo ed i suoi ‘Niners sono arrivati al Super Bowl lo scorso anno giocando così).

 

Come al solito giudicare una draft class richiede tempo, e nonostante ci siano state alcune mosse discutibili, sembra che i principali buchi siano stati tappati, ed ora non resta che sedersi e vedere la costruzione dei nuovi Patriots realizzarsi mattoncino dopo mattoncino.

 

 

Francesco Cugusi@PatriotReign

Written by francescoc

2 Comments

Rispondi a francescoc Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *