Andrea ci presenta un focus davvero approfondito sui prossimi avversari, i Rams che sono di fatto tra noi ed il sesto Super Bowl.

Generalmente le due settimane migliori dell’anno sono quelle delle ferie estive per trovare uno stacco dal lavoro e dalle roventi città. Ma per me e penso per tanti di noi, le due settimane più belle sono quelle tra i Championship ed il Super Bowl, nel punto più alto della stagione dell’NFL. Ancora una volta, per la terza edizione consecutiva, i Patriots ci saranno, e neanche a farlo apposta, si torna alle origini la dove tutto è iniziato, proprio contro i Rams, avversario che segnò indissolubilmente la nascita della dinastia Patriots.

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Al Championship abbiamo sconfitto in un’intensa partita i Kansas City Chiefs, partita raccontata benissimo poi da Marco nel suo recap sulle pagine del nostro sito, mentre al Super Bowl arrivano i Los Angeles Rams reduci anche loro da una vittoria ottenuta all’ overtime contro i New Orleans Saints.

Oggi la domanda più frequente è: come si battono questi Los Angeles Rams?

La domanda, come abbiamo detto anche nel podcast, è quella da un milione di dollari, ma vediamo di trovare qualche spunto partendo dall’ultima partita contro i Chiefs e cosa potrebbe cambiare contro i Rams.

La caratteristica principale di queste due squadre è l’attacco, numericamente, due delle migliori tre della stagione.

Come abbiamo contenuto l’attacco dei Kansas City Chiefs?

La parola d’ordine era fermare il lro playmaker principale Tyreek HiIl e le sue deep routes, contrastare Kelce e limitare il raggio d’azione di Patrick Mahomes fuori dalla tasca, sicuramente tutti compiti proibitivi presi singolarmente, figuriamoci nella loro complessità.

I Chiefs da week 13, cioè da quando è stato rilasciato Hunt, avevano basato il loro attacco con un utilizzo nel 63% dei casi dell’11 personnel ( 1 back ed 1 tight end) con 3 ricevitori e per il 31% con il doppio tight end Kelce ed Harris.

Personnel (da week 13)

11 12 21 22 20
KC 65,00% (252) 28,00% (116) 4,00% (13) 3,00% (14) 0,00% (1)

 

I Patriots hanno costruito il loro gameplan su alcuni principi:

– Cover 1: Circa il 75% degli snap hanno visto schierata questa difesa con D-Mac come free Safety ed il sacrificio di Duron Harmon che ha visto il campo solamente per due snaps.

– Difesa a uomo: I Patriots sono la squadra Nfl con la maggiore applicazione della man-coverage durante la stagione. Flores e Belichick hanno incrementato notevolmente l’utilizzo per il Championship giocando il 72% a uomo e 28% zona.

Gli accoppiamenti principali visti:

– Gilmore-Watkins 60% primi 3/4

– Gilmore-Kelce 28% ultimo quarto

– J.C. Jackson – Watkins 60% primi 3/4

– J.C. Jackson – Kelce 25% ultimo quarto

– J.Jones – Hill 80%

– J.Mac – Conley 65%

– Chung – Williams/Harris 50%

 COVERAGE STATS

– Double team: Lavoro combinato di J.Jones e Devin McCourty. Con Jones che inseguiva Hill dalla linea di scrimmage prevenendo le  crossing route e come back mentre Devin McCourty era in aiuto over the top.

 

Per quanto riguarda il “front seven“, che di fatto non è mai stato in sette, i punti fermi sono ovviamente stati Trey Flowers, Donta Hightower e Kyle Van Noy con tutti gli snap giocati (52), mentre gli altri giocatori si sono suddivisi in modo uniforme gli snap.

John Simon DE/LB 31 0,6
Adam Butler DT 23 0,44
Lawrence Guy DT 18 0,35
Elandon Roberts LB 18 0,35
Adrian Clayborn DE 18 0,35
Malcom Brown DT 17 0,33

Sia la pass rush, sia la run defense hanno funzionato perfettamente mettendo pressione su Mahomes per il 50% degli snap. Ottima la prova di Van Noy e personalmente anche quella di Simon è stata solida, anche se la offensive line dei Chiefs non è da considerarsi tra una delle migliori in assoluto.

PASS RUSH/RUN STOPS

Come possiamo contenere l’attacco dei Los Angeles Rams?

Il giovane prodigio della sideline Sean McVay discende dal cosiddetto coaching tree di Kyle Shanahan, quello che nel 2016 come offensive coordinator degli Atlanta Falcons ci ha fatto vedere i sorci verdi per i primi 3 quarti del Superbowl 51. McVay è stato sotto Shanahan (offensive coordinator) dal 2010 al 2013 come tight end coach.

Andiamo ad analizzare alcuni caratteri dell’attacco giallo-blu.

In totale contro tendenza rispetto a noi i Rams sono partiti in stagione per quasi il 90% degli snap con 3 wr, primi nella lega; ecco di seguito l’impiego del personale suddiviso per formazione

11 12 13 altri totale
Rams 89%(1066) 8,00% (92) 1,00% (7) 2,00%    (14) 1196

I Rams apportano poche sostituzioni e da quando Cooper Kupp ha concluso la stagione causa infortunio, Cooks, Woods e Reynolds sono sempre stati in campo. I tight end Everett e Highbee che nell’ultima partita contro i Saints hanno avuto parecchio spazio ed ovviamente Todd Gurley, il quale con l’arrivo di CJ Anderson ha trovato un compagno di reparto prima sconosciuto che in queste due partite di playoff ha dominato sulle corse.

Con questa configurazione Jared Goff è in shotgun solamente il 37% degli snap (Mahomes il 79%), con il minor utilizzo della lega e quando è in shotgun per il 93% delle volte è un gioco di passaggio, praticamente sempre (Mahomes il 69%).

L’attacco viene inoltre caratterizzato da parecchie play-action (contro i Saints il 37,5% delle azioni di passaggio), motion 1/3 degli snap e wr set in bunch formation perfetti per sviluppare dei pick play per liberare il ricevitore. Il tutto nasce dal fatto che la base offense dei Rams sia una outside zone.

Vediamo nel dettaglio cosa possiamo rischiare contro tali giochi e prendiamo ad esempio proprio l’ultima partita contro i Chiefs.

Nel 2° quarto in una situazione di 3&2, Mahomes in shotgun e una serie di Motion pre-snap, Kelce #87 si sposta sul lato debole, Conley #17 settato in alto sullo schermo con J-Mac #30 in copertura. Robinson #11 in motion con J.C. Jackson #27 che lo segue e Sammy Watkins #14 anche lui in motion a completare la bunch formation con Gilmore #24 su di lui. Allo snap Conley viene seguito da J-Mac in una traccia interna, Robinson si porta via J.C. Jackson in direzione di Gilmore, mentre Watkins taglia dietro di lui rimanendo da solo in mezzo al campo a completare la ricezione a chiusura del down.

Ormai una costante nella NFL attuale porre attenzione al passing game sui running back (e noi con White lo sappiamo bene) di difficile marcatura per la creazione di importanti mismatch tra rb/lb. Contro i Chiefs abbiamo particolarmente sofferto queste situazioni con i 2TD di Damien Williams per 5 ricezioni e 66 yards.

Sul secondo touchdown dei Chiefs è Hightower a tentare di coprire Williams, ma la differenza di rapidità è evidente, mentre sulla terza segnatura lo schema costruito da Reid è notevole portando ben 8 nostri difensori sul lato destro del campo e lasciando una prateria sulla sinistra a Williams, anche se qui l’errore evidente sembra essere quello di D-Mac che si fa ingolosire dal movimento della offense e lascia andare tutto solo il loro running back.

Contro i Rams mi aspetto un utilizzo maggiore della difesa a zona in considerazione del qb rating di Jared Goff che passa da 114.4 in man covarage (4°qb) a 96.7 in zone coverage (18°qb) e della necessità di minimizzare le incomprensioni e miscomunication create dall’attacco Rams. Fondamentale ancora una volta è il lavoro che Flowers e compagni metteranno in campo domenica. La offensive line di Los Angeles è risultata 6° nel rankings di PFF, ma la pressione su Goff con blitz, blitz ritardati e magari con l’utilizzo dell’ amoeba per confondere  il giovane quarterback alla sua prima esperienza al Super Bowl sarà determinante sull’esito del match.

Queste saranno le linee guida del Super Bowl di domenica notte ad Atlanta a mio avviso, ma come sappiamo potrebbe decidersi ancora una volta per pochi centimetri, quelli famosi di Al Pacino nel suo discorso, come contro i Falcons, come contro i Chiefs e nella complessità del football queste semplici parole risultano tremendamente vere.

“…I mean
one half step too late or too early
you don’t quite make it.
One half second too slow or too fast
and you don’t quite catch it.
The inches we need are everywhere around us.
They are in ever break of the game
every minute, every second…”

Andrea Casiraghi@PatriotReign

Written by francescoc

2 Comments

Giancarlo Boromei

Non conosco questi Rams ma conoscevo benissimo quelli di 17 anni fa:x fare un paragone automobilistico una Mercedes guidata da un neopatentato ( Mi. Martz). Allora si che sembrava impossibile battere K.WARNER ,M.FAULK &co.
Ma il nostro staff era tremendamente superiore al loro e con un QB rookie e un solo Wr decente (T. Brown) e con una difesa guidata dall’immenso Bruschi e dal miglior ricevitore della squadra il LB M Vrabel la spuntammo.
Da allora sono passati altri 7 Superbowl x quella che sembrava solo una squadra fortunata ( con 4 trionfi).
Mentre dello spettacolare team di Martz si erano perse le tracce: adesso riappaiono con un altro qb altro coach ed altra città LA e non più St.Louis.
Non entro in analisi tecniche ma la sensazione è che si stia chiudendo un cerchio cominciato con un trionfo e che finirà domenica prossima : speriamo positivo perché mi brucerebbe troppo veder trionfare quella cittadina in provincia di Hollywood.
Comunque vada nulla toglierà alla grandezza di Brady e Belichick x me numeri uno come diceva coach Peterson.
LETS GO PATRIOTS!!!!!!!

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