Ritorna la rubrica denominata “Re-Draft” dove come oramai sapete, facciamo il punto sulle scelte al draft dopo due anni dalle selezioni.

Ci affacciavamo alla lotteria del 2016 senza scelte al primo giro, ma non senza alcune “needs” ben evidenti; andiamo dunque a vedere come lo staff di Bill Belichick aveva deciso di operare due anni fa. Elencheremo la valutazione originale post draft, ed un voto attuale.

2nd round, No. 60 overall : Cyrus Jones / CB / Alabama

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Il ruolo di cornerback era uno di quelli dove c’era maggiore bisogno di intervenire, e la focina targata BAMA di solito è una garanzia, dato anche il rapporto che c’è tra coach Belichick e coach Saban, non solo per l’enorme talento che ogni anno sfornano i “granata”, giocatore però che ha avuto da subito molte difficoltà, e si è capito dai primi snaps che avrebbe avuto bisogno di molto tempo.

Dopo un primo anno davvero ostico, era uno dei principali indiziati come “bounce back player of the year” e tutti ci aspettavamo un netto miglioramento, ma il venerdì 1 settembre la notizia gela l’ambiente, Cyrus ne avrà per tutto l’anno con un bruttissimo infortunio (collaterale e menisco) e vedrà il ruolo di slot/nickel corner scivolare sempre più nelle mani (salde) di J.Jones. La prossima stagione sarà, ancora una volta, quella della verità, quella da non sbagliare per il cornerback che in due stagioni non ha dato molte ragioni al coach per essere tenuto a roster.

Valutazione originale (2016): 7+/10 = il need era evidente in uno slot dove si sono alternati giocatori di serie B dopo l’addio di Arrington, ma bisogna sperare che sia pronto da subito altrimenti se avesse bisogno di tempo sarebbe una pick (la migliore del draft) sprecata per un prospetto che richiede tempo.

Voto ad oggi : 4/10

 

3rd round, No. 78 overall : Joe Thuney / G / NC State

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In un reparto che quell’anno si è rifatto il look, Thuney è da subito stato in grado di diventare una garanzia per i suoi; 16 gare disputate il primo anno e 16 il secondo. Verso la fine del 2017 ProFootball Focus analizza le guardie scelte nel draft 2016 e premia proprio Thuney come migliore di tutte, dicendo :

“Thuney’s development at offensive guard is unparalleled among the other guards in the 2016 draft class,” … “A much-improved, new-look Thuney has emerged [in 2017]. After allowing 45 total pressures as a rookie, Thuney is on pace to allow 10 fewer pressures in 2017, leading to an 18.5-point increase in his pass block grade. Additionally, he has improved his run block grade from 50.5 to 74.8.

Thuney’s 78.7 overall grade ranks No. 1 among all second-year offensive guards this season, including the four that bested him in 2016.”

Valutazione originale (2016) : 8/10 = Thuney è il giocatore che ci sarebbe servito la scorsa stagione per coprire qualsiasi ruolo ad ogni nuovo infortunio che subivamo ogni domenica, ma la cosa che mi spaventa è che si voglia andare verso lo schierare una linea di “tuttofare” piuttosto che degli specialisti di ruolo. Dovrà trovare la sua dimensione e al massimo fare doppio ruolo, altrimenti se diventerà una riserva alla Kline per dire, sarà un ottimo elemento ma che si poteva pescare dopo.

Voto ad oggi : 8/10

 

3rd round, No. 91 overall : Jacoby Brissett / QB / NC State

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Piange il cuore dover analizzare la parabola tra i professionisti del giovane quarterback sapendo che ormai veste altri colori. Era un giovane a cui ci eravamo tutti affezionati e sembrava esserci davvero del potenziale, messo soprattutto in mostra in quella magica serata contro Houston dove il ragazzo segnò il suo primo touchdown giocando una gara tutto sommato ordinata, dovendo sopperire all’assenza forzata per infortunio di Garoppolo, e per squalifica di Brady.

Nelle 16 partite disputate con Indianapolis, Jacoby mette a referto 13 TD’s e ben 7 intercetti, aggiungendo anche 4 segnature su corsa, una stagione con numeri piuttosto mediocri che però va vista nella totalità dell’ambiente Colts che non poteva certo regalare al ragazzo chissà quale gruppo di talento, anzi i Colts sono in pieno rebuild.

Difficile giudicare la pick perchè il giocatore per me c’è, ed è valido, solo che non è più con noi.

Valutazione originale (2016): 6,5/10 = Io sento puzza di steal, oddio steal, lo abbiamo preso abbastanza in alto per essere il terzo QB, ma c’è già chi dice che lui non rappresenti il dopo Brady ma il dopo Garoppolo; vediamola così : Garoppolo gioca le prime 4 di stagione e lo fa molto bene, si mette in mostra, e le squadre con bisogno di un QB giovane (ce ne sono sempre) lo notano, ed intavoliamo una trade. Brissett ti permette di avere già in casa un valido back-up pronto per il sistema offensivo guidato da Brady.

Voto ad oggi : 4/10

3rd round, No. 96 overall : Vincent Valentine / NT / Nebraska

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Valentine nella stagione 2016 mette a segno 1 sack e 19 tackles totali in 13 gare, e si dimostra più pronto di quanto pensavamo; il problema è che nella stagione appena conclusa invece, quella che doveva vederlo fiorire come principale run stopper al fianco di Brown, il ragazzo si è fermato ai box il 22 settembre per un problema al ginocchio, data in cui i Pats lo hanno inserito nella lista IR.

La sua assenza è a mio avviso una di quelle meno evidenziate ma più pesanti soprattutto ad inizio stagione quando Adam Butler non era ancora emerso, aggravata dal fatto che ahimè Branch abbia finito la benzina. Il suo ritorno per la prossima stagione sarà un “acquisto” di importanza monumentale.

Valutazione originale (2016): 7/10 = questa pick funziona solamente se succedde questo : nessun grosso infortunio in linea titolare, e molto tempo per lui per crescere. Valentine è molto lontano dall’essere pronto per il grande pubblico, ma anche lui come Thuney ha giocato ovunque sulla linea difensiva, e può diventare un buon run stuffer.

Voto ad oggi : 8/10

 

4th round, No.112 overall : Malcolm Mitchell / WR / Georgia

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“This offseason will be big,” Mitchell dice. “Obviously, I missed all of last season and I won’t shy away from the importance of making sure I’m ready when we start OTAs.”

Un altro prospetto di quel draft che si è visto costretto a spendere tutta l’ultima stagione ai box, ma lui a differenza di altri aveva cominciato ad allenarsi e sembrava pronto a tornare prima che un perentorio Bill Belichick spegnesse ogni speranza dicendo che il ragazzo non sarebbe stato attivato. Confesso che la conferma di Kenny Britt (il team ha raccolto l’opzione per il prossimo anno) mi ha preoccupato in ottica ritorno di Mitchell, ma spero che possa tornare ad ottimi livelli e riprendere da dove aveva lasciato, ovvero quei 4 TD’s in poco più di 30 ricezioni che in una offense variegata come la nostra non sono pochi, e non dimentichiamoci che negli ultimi minuti del Super Bowl contro Atlanta è stato una vera e propria garanzia con Brady che lo ha cercato più volte.

Valutazione originale (2016) : 8/10 = secondo molti la vera steal del nostro draft ed un ricevitore finalmente pronto per essere messo in campo a performare. Ha la possibilità concreta di mandare a casa già a fine pre-season Dobson e Washington, e sappiamo che a Foxboro non si guarda il nome sulla schiena o il contratto ma la resa effettiva.

Voto ad oggi : 8/10

 

6th round, No. 208 overall : KAMU GRUIGER-HILL / LB/S / Eastern Illinois

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Probabilmente quando questo ibrido tra linebacker e safety, in uscita da Eastern Illinois (come Garoppolo) è stato selezionato dai Pats ha pensato “ok, ho una chance di vincere un anello a breve ” ed effettivamente, purtroppo, questo è successo.

Gruiger-Hill vive un approdo in NFL piuttosto brusco, e già nel 2016 cambia casa accasandosi ai Philadelphia Eagles; con loro, oltre che a contribuire nel suo ruolo di linebacker e special teamer, ha anche l’occasione di sostituire il kicker durante una piuttosto comoda vittoria contro Dallas il 20 novembre 2017, senza grande successo però.

Si è confermato quello che ci si aspettava, ovvero un tuttofare capace di contribuire solo in alcune fasi di gioco, peccato non da noi.

Valutazione originale (2016) : 6/10 = Lui è un Nate Ebner 2.0, forse una clausola di protezione proprio in caso Ebner tornasse dalla sua pazza estate di rugby malconcio. Un elemento che potevamo assicurarci anche nel mercato degli undrafted, poi magari diventerà il nuovo Chung ma potrebbe anche diventare il nuovo Ras-I Dowling… chi sarebbe dite? ecco appunto..

Voto ad oggi : 2/10

 

6th round, No. 214 overall : Elandon Roberts / LB / Houston

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Rapporto di amore e odio che ho personalmente con questo ragazzo; arrivato in un periodo delicato della vita del reparto dei linebackers con i saluti, per motivi diversi, di Mayo e Collins, sarebbe stato importante per lui riuscire a contribuire da subito e così è stato, fino a diventare, oggi, un titolare della difesa che fino a poco fa era allenata da coach Patricia.

Ha quell’istinto e quella voglia di picchiare che serve come il pane alla nostra difesa, spesso troppo soft. Però questa sua irruenza e voglia di demolire il gioco avversario spesso lo porta a reagire troppo istintivamente alle chiamate e a farsi ingannare da alcune letture piuttosto improvvise, permettendo ai runner avversari di entrare facilmente dal suo gap di appartenenza. Un problema di disciplina, in definitiva, che spero sia ancora correggibile.

Sono 13 le gare disputate nel 2016 e ben 15 quelle giocate, da titolare, nel 2017; ed in questo “span” la sua produzione è passata da 45 a 67 per quanto riguarda i tackles totali, e da 0 a 2 sacks. Una pedina valida ma che deve limitarsi ad alcune situazioni di gioco, perchè a mio avviso ha dimostrato di non poter essere un “every-down” linebacker.

Valutazione originale (2016) : 7 / 10 = Questo ragazzo è un prospetto da buttare in campo subito ma solo in certe situazioni ovvero contro le corse, fagli marcare un TE magari verso la tua endzone e sono 6 punti assicurati per gli avversari; troppo piccolo, ma veloce ed esplosivo e arriva velocemente nel backfield avversario.

Voto ad oggi : 6/10

 

6th round, No. 221 overall : Ted Karras / G / Illinois

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Karras ha avuto anche modo di giocare per brevi momenti da starter ed è diventato piuttosto velocemente il sesto uomo della linea, capace di giocare bene un paio di posizioni, ha sostituito anche Andrews da centro in alcune occasioni, ed è stato capace di non far rimpiangere i compagni.

Su di lui avevamo da subito più o meno inquadrato quello che poteva essere il suo ruolo, ovvero quello di panchinaro di lusso capace di entrare e fare il suo in situazioni anche complesse, ed è importantissimo avere la possibilità di rivolgersi a giocatori di questo tipo soprattutto in questo ruolo.

Valutazione originale (2016) : 7 / 10 = c’è sempre bisogno del carico pesante, può divenire una valida soluzione dalla panchina, quello che grosso modo è Kline per noi ora.

Voto ad oggi : 7/10

 

7th round, No. 255 overall : Devin Lucien / WR / Arizona State

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Lucien aveva dalla sua la velocità ed il fatto di aver, al college, giocato in un sistema simile ad un sistema professionistico NFL, e questo avrebbe dovuto facilitare l’approdo tra i pro per lui, ma così non è stato, anche se va detto che a parte qualche snap in preseason, non gli è stata mai data una reale possibilità, e ad oggi, secondo rotoworld, si gioca le sue chances a Tampa Bay.

Valutazione originale (2016) : 5 / 10 = Ne ho visti una marea di ricevitori arrivare al fondo del draft, venire lodati da tutti come possibili steals e finire nel dimenticatoio, quindi non mi faccio certo fregare dall’ennesimo, anche se Lucien è come Mitchell, nel senso che è pronto per giocare in un sistema professionistico. Ricevitore perimentrale, anche lui se vuole rimanere a roster deve dimostrare mani sicure e apprendimento veloce.

Voto ad oggi : 4/10

 

Conclusione 

La somma di questi voti diviso il numero di scelte da un risultato di 5,6 a testimonianza che i numeri possono dare un termometro ma non possono dire tutto; il risultato reale, tangibile di quel draft è migliore a mio avviso di una lieve insufficienza.

All’interno di questa tornata di scelte ci sono degli elementi eccellenti come Thuney, Valentine, Mitchell, Roberts e Karras, e noi tutti sappiamo quanto sia un ottimo risultato uscire da un draft con 5 starters, soprattutto se scelti da, terzo giro in poi e non nel primo round dove diciamo è più semplice. Anche Brissett meriterebbe di rientrare nelle scelte azzeccate, nonostante la sua prematura cessione.

Se al draft di quest’anno andassimo vicino ad un rendimento del genere si potrebbe considerare un lavoro ben fatto, soprattutto considerando che non sarà facile per lo staff coordinarsi dopo l’addio di un uomo fondamentale come Patricia.

 

Francesco Cugusi_@PatriotReign

Written by francescoc

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