Super Bowl 51 : the Aftermath

Sono le 5.30 del mattino, di un lunedì che ti vedrà rincorrere i tuoi doveri lavorativi o i tuoi impegni più diversi, con le occhiaie e le gambe che tremano, la nausea e gli occhi lucidi, per qualcosa che nessuno forse tra le persone accanto a te può capire.

Le partite finiscono alle 22.35 nel tuo paese, vince sempre la Juventus e vallo a spiegare a quelli che “l’America si ferma..” o “il grande ballo..“, oppure quelli che ti raccontano quanto costano le pubblicità e chi canta all’intervallo. Vaglielo a spiegare che tu è da Agosto che aspetti stanotte…anzi, vaglielo a spiegare che tu è da quando la squalifica di Brady è diventata effettiva che sogni di vedertelo lì su quel palco perchè ormai gli vuoi più bene che a tuo fratello.

A natale hai compromesso rapporti personali per stare a casa a guardare una gara coi Jets dal risultato scontato e dall’interesse minimo, ma loro non lo sanno che le partite sono 16 e perdertene una significa morire dentro. Tu come glielo spieghi alla gente, in questo lunedì dove abbozza un timido sole d’inverno, che non hai dormito perchè hai assistito alla storia, perchè ancora una volta la solitudine di tifare Patriots, la solitudine di essere sempre tu contro il mondo, faglielo capire che ogni partita noi non abbiamo un avversario ma milioni.

Un mondo, questo sportivo, dove pare che l’eccellenza sia una colpa ed il vincere nasconda meschinità ed inganno, dove alla gente piace la mediocrità e si adagia sul “mal comune..” e odia le dimostrazioni di forza, dove ogni vittoria deve legittimare decenni di trionfi che nessuno sarà mai in grado di eguagliare, e questo non te lo perdonerà mai nessuno, nessun tifoso di altre squadre, quelle che per anni hai umiliato.

Tu cammina col mento alto in questo lunedì, perchè solo tu sai cosa vuol dire, cosa c’è dietro…e solo noi sappiamo quanto ce lo meritiamo.

 

Tutti odiano Tom Brady

Tom Brady non è un Dio, e non è paranormale. Brady è umano, carne e sangue, molto più umano di quanto crediamo, anzi Tom Brady è l’eccellenza umana palesata nella sua espressione massima.

Noi come uomini siamo portati ad accettare e concepire il “divino”, l’inevitabile, quando ci si palesa davanti qualcosa di indescrivibile lo accettiamo, come un disco volante, come una statua che piange, ci arrendiamo con incredibile facilità alla convinzione che sia così piuttosto che cercarne una spiegazione, e va bene a tutti.

Ma Brady non ha nulla a che fare con questo, Brady non è qualcuno che ha ricevuto un dono, Brady non è l’uomo più forte del mondo, il più intelligente, il più acuto, no, Brady è un uomo che ha fatto della propria vita una missione e ha avuto un successo immenso; questo, la gente non te lo perdona.

Perchè ogni giorno, ogni allenamento, ogni partita, ogni finale, lui è lì a ricordarti il potenziale umano, a ricordarti cosa può fare un uomo con due braccia e due gambe come te, se si impegna e se fa della sua vita una missione, quella di essere il migliore di ogni epoca in ciò che ama. Lui è il ricordo costante, a chi tifa o simpatizza per altre franchigie, che anche quando nessuno ti regala nulla, puoi farcela.

Riserva al college, preso per i capelli al sesto giro di un draft per altre 31 franchigie maledetto, ed ora sul tetto del mondo nei libri di storia ma non quella del football, quella del mondo. Loro odieranno, e odieranno sempre di più perchè i loro appigli, i loro asterischi sono sempre meno, ammesso che ce ne siano mai stati di credibili.

Loro, gli altri, accettano il divino appunto, colui che ha il dono, ma colui che se lo è guadagnato lottando, e ce l’ha fatta, lo odiano, perchè gli ricorda la miseria delle loro giornate, delle loro vite. Non te lo perdoneranno mai.

Spygate, Deflategate, sono dei ciucci, quelli che ti danno nel passeggino per calmarti, sono le mammelle di mamma NFL che deve tenere a bada milioni di “crybabies” che seguono lo sport ma che di sportivo in loro non hanno niente. Tom Brady è un uomo che ti ricorda cosa il lavoro e l’impegno possono produrre, ma loro il tempo lo impiegano tifando contro, gufando, odiando, e non lo capiranno mai.

 

The Mastermind

Cinque anelli da head coach sono un record, ma del resto che cosa uscito dalla gara di ieri non lo è?

Sono otto i minuti che rimangono sul cronometro del terzo quarto, quando il tabellone recita ancora 28 a 3 Falcons, e ci vogliono due coglioni grossi come l’NRG stadium per mantenere la calma. Lo dicevamo che la differenza tra noi e loro poteva e doveva essere l’esperienza, la capacità di gestire gare così e la capacità di mantenere la calma in una situazione proibitiva.

A me caro coach la tua difesa è piaciuta moltissimo, non dovevamo mai arrivare a Ryan perchè la pass rush era il nostro punto debole ma io leggo “5” nella casella dei sacks… già 5..bel numero eh ?! Di quei 5, Trey Flowers ne ha firmati 2 e mezzo, si quel Trey Flowers che tu hai lanciato al posto di Chandler Jones, te lo ricordi? Ormai mi viene bene parlare con te, a chi legge piace, a costo di sembrare pazzo.

Matt Ryan, “Matty ICE”, si è sciolto sotto il calore prodotto dalla tua ombra, quel cappuccio che tiri su a chiudere fuori tutto il rumore, tutte le voci. Ieri sera è stato strano perchè io ricordo benissimo un episodio : eravamo 28 a 3 per loro, il cameraman inquadrava Kyle Van Noy e io ho avuto un pensiero, mi sono detto ” cazzo questa squadra non lo merita… è davvero un ottimo team, ben assemblato”.

Nell’ultimo Super Bowl perso coi Giants avevamo una difesa ridicola, una di quelle che diciamocelo, solo tu potevi portare ad un Super Bowl, e la sconfitta ci stava pure, era un gruppo acerbo ed un giovane Gronk zoppo provava a giocare più per figura che per altro. Ma questa no, questa squadra aveva tutto, anche se non aveva Gronk, ironia della sorte, ed era davvero un peccato lasciare l’argenteria a Houston ma tu questo lo sapevi fin troppo bene.

A noi tifosi dei Patriots ci deridono quando vi adoriamo e veneriamo come delle divinità, ma cosa c’è dico io, di più religioso, di costanti manifestazioni di speranza, di resilienza, di crederci sempre e di avere fiducia. Cosa c’è in questi insegnamenti che ad ogni match Belichick ci regala, di più simile alle dottrine religiose, questi sono continui episodi in cui ti butti a terra e loro ti ricordano che la vita va giocata tutta, dal primo all’ultimo minuto, e che se hai fiducia e lavori bene il risultato lo ottieni.

 

5

Nel 2001 eravamo la sorpresa, gli “underdogs” simpatici a tutti che erano stati in grado di compiere il miracolo fermando lo show più spettacolare mai apparso su un campo da football, i Rams del duo Faulk-Warner.

Nel 2003 ci affermavamo nell’olimpo della NFL, 2 titoli in 3 anni per il duo Belichick-Brady, un bel traguardo, una bella storia, ora via, sotto con altre compagini, altri colori, altre emozioni.

Nel 2004 adesso basta, terzo titolo in altrettante apparizioni di questa gestione, Vinatieri cementava il suo nome come kicker migliore forse di sempre nei primi due, mentre contro gli Eagles la difesa disegnata dal coach l’aveva portata a casa. Bene così. Bravi. Ora basta.

Negli anni successivi hanno trovato l’inghippo. Un video assistant del team riprende la sideline dei Jets durante un match e veniamo multati. Ripeto : Spygate non è altro che un filmato della sideline avversaria durante un match. Da lì le dietrologie…allora chissà da quanto lo facevano…chissà che cosa non hanno fatto prima. Ed infatti Eli Manning era il giustiziere che ci ha ricordato ben due volte, che “senza barare non siete nessuno”.

Nel 2014 si sgonfiano i palloni, contro i Colts che di aria ne avevano già poca di loro nei polmoni, dominati e distrutti. Arriva il quarto anello, quello del “se avessero corso” quello del “l’ha perso Pete Carroll“.

Oggi, nel 2017, si conclude la stagione 2016 con ancora noi sul podio. Li state notando anche voi, che già escono quelli del “suicidio Falcons” quelli del “non l’avete vinto lo hanno perso loro”, sapete cosa? lasciateli dire, lasciateglielo credere, lasciateli fare. Lasciate che ancora una volta si illudano, lasciate che ancora una volta cerchino una scusa, una motivazione, una ragione per questo dominio incontrastato, lasciate che, ancora una volta, passino un estate a creare teorie, tanto ci penseremo noi il prossimo anno in questo periodo, a smontarle nuovamente.

lo sapete cosa mi fa rabbia e cosa mi dispiace davvero? Che non fai in tempo a comprare un cappellino con scritto “4 times SB champs” che ti diventa vecchio subito.

_ Francesco

 

Written by francescoc

4 Comments

Salvatore

Francesco, in occasione dell’ultima partita del campionato vorrei ringraziare te e i tuoi amici: mi avete permesso di seguire i Patriots da vicino, partecipando emotivamente alle loro imprese, da un punto di vista privilegiato.
Vista la scarsità di materiale che si trova sul web in italiano, il vostro lavoro vale il triplo!
Avrei dovuto scriverlo ogni partita, non l’ho fatto per non assillarti ma ora è più che giusto apprezzare quanto hai / avete fatto nel corso di tutto il campionato.
E meno male che il cappellino non l’avevo ancora comprato! 😉

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franz6201

Ho seguito con piacere durante tutto l’anno i vostri commenti e li ho trovati come sempre precisi puntuali e soprattutto molto passionali..Siete stati GRANDI.. Un abbraccio grande .. e oramai siamo anche tutti noi fratelli di fede nella leggenda..

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Roberto

Bellissmo andare a letto alle 5:30, dopo che il collegamento su mediaset premium è concluso… mettere italia 1 in differita di 30 minuti per rivedere il finale…
ihihihi

Svegliarsi dopo 2 ore di sonno con ancora la adrenalina e non avere manco sonno…ce lo avrai alla sera verso le 19:30…stanco ma felice ! 😀
cmq articolo top, hai racchiuso tutte le sensazioni di quel giorno

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