Tom Brady ha appena comunicato che lascerà i Patriots.

Questo è un articolo che ho sempre saputo avrei dovuto scrivere prima o poi, ma non mi sarei aspettato sinceramente di farlo in quarantena costretto a fare i conti con un ultima azione che ai tabellini andrà annotata come un pick-six a favore di una squadra come i Titans che ci ha così eliminato dai playoffs. Forse non si è mai veramente preparati a queste cose, per quanto l’età avanzata (sportivamente) di Brady abbia fatto balenare in testa ai tifosi da qualche anno l’idea di un suo possibile addio, nessuno di noi poteva effettivamente essere razionalmente preparato a questa cosa.

Tom Brady vuol dire Patriots, e Patriots vuol dire Tom Brady; questo è un legame che non potrà scomparire e non potrà rompersi certo con qualche partita o al massimo qualche stagione giocata altrove. Montana ha vestito la casacca dei Chiefs, Michael Jordan quella dei Wizards, e così anche Brady, un altro dell’olimpo sportivo che ha sposato o che almeno sembrava dedicare tutta la sua vita sportiva a sempre e solo lo stesso team, concluderà la carriera altrove. Ma così come Montana vuol dire 49ers, e Jordan vuol dire Chicago Bulls, Tom Brady  vuol dire e vorrà dire sempre New England Patriots.

La legge del salary cap è una legge dura, che non ammette scorciatoie, ed è quello che rende la NFL lo sport più divertente ed imprevedibile di tutti.

E’ una regola, un paletto messo proprio perchè le dinastie come quella dei Patriots non possano avvenire. Eppure questo è avvenuto. E’ avvenuto grazie ad uno dei coach migliori mai visti sul gridiron, ma oggi non parliamo di lui, perchè è stato possibile anche grazie a Tom Brady, un professionista esemplare, che al contrario di quello che hanno fatto tanti suoi colleghi, ha sempre capito e rispettato la necessità di stare sotto un tetto spese dove, per vincere, occorreva condividere un pochino di ricchezza con altri giocatori altrettanto necessari.

Questo ha permesso ai Patriots di diventare una delle società sportive più importanti e vincenti del mondo, ed ha permesso a Brady di diventare il giocatore più vincente di tutti i tempi.

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Ci sarebbero un mare di considerazioni da fare su questo suo addio. Considerazioni fisiche, qualitative, tattiche, salariali, chi verrà dopo, ma nulla adesso ha senso.

Oggi vogliamo cercare di digerire la notizia, perchè badate bene è dura per tutti. Perchè anche chi da qualche anno sosteneva fosse ora di cambiare (sbagliandosi, lo ammetto, perchè gli anelli parlano anche per quello), non può essere certo felice di questo addio.

Brady non è stato solo il simbolo della nostra squadra, ma è stato un simbolo di impegno, abnegazione, correttezza, sportività, ed è ciò che rende tutto questo ancora più faticoso da accettare, perchè non perdiamo solo il quarterback più vincente di tutti i tempi, ma perdiamo prima di tutto un ragazzo onesto che si è sempre impegnato a fondo ed ha sempre fatto di se stesso l’esempio per gli altri.

La cosa più bella di tutta questa storia però sono le emozioni vissute ogni domenica, quando col numero 12 sulla schiena superava il tunnel e correva dalla parte opposta del campo e tu già sapevi che quella partita ti avrebbe permesso di assistere alle gesta del migliore di sempre. Rimarranno le vittorie, gli anelli, e le emozioni vissute insieme, perchè Brady non lo sa ma è stato per anni un nostro compagno di vita, un fratello maggiore, a cui auguriamo nella maniera più sincera di vincere ancora e di concludere al meglio la sua carriera.

“Forever a Patriot”

 

Francesco Cugusi@PatriotReign

Written by francescoc

2 Comments

Roberto Marchesin

Il superbowl della rimontona… non me lo scorderò, e nemmeno di Tommy, finche vivo ! E ce ne sarebbero altri di ricordi di Tom, quante ce ne ha fatte vedere ?

Forza Pats! 😀

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Giancarlo Boromei

Coi lucciconi agli occhi ripenso a tutto quello che ci è successo di bello da quella fine settembre 2001 quando, non mi vergogno a dirlo, ho bestemmiato x l’infortunio di Bledsoe ed eravamo costretti ad affidarci al ns terzo Qb scelto al sesto giro!!
Sono bastate tre o quattro gare x farmi capire che avevamo trovato una gemma in mezzo al letame; da allora quante vittorie ci ha regalato TB12: il drive vincente contro St.Louis, la scazzottata coi Panthers ( nel senso di segnature e contro segnature) con Vrabel un discreto LB diventato il ns miglior ricevitore in endzone, poi la stagione quasi perfetta del 2007, e subito dopo l’infortunio che lo tenne fuori x tutta la stagione 2008, il ritorno nella gara coi Bills( che voi ci avete di recente fatto rigustare), poi di nuovo i Giants sulla ns strada a rovinarci un altro sogno anche se in quel caso Gronk andò vicino a prendere quell’ultima palla, e poi di nuovo al SB contro Seattle, la grandissima rimonta contro Atlanta, poi infine ancora i Rams a chiudere un cerchio che si era aperto 17 anni prima!!
Ecco secondo me quello era il momento giusto per Brady di lasciarci da vincitore quale è e sarà sempre ed invece ci rimarrà il brutto ricordo di quel drive nella red zone dei Titans allenati da quel Vrabel che da giocatore spesso ci dava soluzioni in quella porzione di campo.
Comunque non possiamo che dire centomila volte grazie a Brady x tutte le volte che ha rinegoziato il suo contratto x permettere al team di rinforzarsi nel mercato!
Adesso ha deciso di andare a Tampa non una squadra vincente ma del resto nemmeno noi nel 2000 lo eravamo; lo ha fatto x soldi? Per ben figurare in una squadra mediocre? O perché crede di costruire veramente qualcosa anche lì?
Non lo so e non mi interessa più di tanto, ora è il tempo di essere grati al miglior QB della storia del Nfl e sicuramente dei New England Patriots.
Ciao Tom ti auguro il meglio x la tua nuova avventura e grazie ancora di tutto!!!

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