Il Sunday Night Football presentava un vero e proprio test per i Patriots ma soprattutto per la testa della conference.

Trey Flowers in tackle sul fullback avversario / Kansas City Star

A tale of two games

Che la NFL sia una delle più spettacolari leghe sportive in circolazione è risaputo, e le sue partite ricche di pathos e cambi improvvisi rendono questo sport secondo a nessuno in termini di spettacolarità ed imprevedibilità, ma che addirittura potesse regalarci due partite in una, questo era davvero troppo aspettarselo.

Perchè se è vero che è finita come quasi tutti ci aspettavamo, ovvero uno “shoot-out” tra due attacchi magnifici dove l’ultimo ad avere la palla allo scadere avrebbe avuto la meglio, è vero anche che nel primo tempo il campo aveva detto tutt’altro; una prova sontuosa della difesa di casa, che diventa la prima difesa in questa stagione a non aver concesso alcun touchdown alla compagine di Mahomes, che chiuderà il primo tempo con solo 9 punti a tabellone, nonostante abbia iniziato parecchi drives da posizione favorevole.

Il secondo tempo invece sembra stregato, quasi come se il famoso tè caldo negli spogliatoi fosse un elisir di football perfetto quello servito ai ragazzi di coach Reid, mentre la truppa di Belichick sembra abbia bevuto un intruglio indigeribile che li ha appannati e rallentati; il risultato è un esplosione dell’attacco ospite che tutti abbiamo imparato a conoscere, ed una gara totalmente riaperta dopo il momentaneo 24-9 che ci aveva portato all’intervallo. La fortuna per noi è che, al contrario di quanto successo in week 1 della scorsa stagione, Tom Brady e soci riescono comunque a continuare a produrre e mantengono, con grande difficoltà, il risultato a contatto, fino a gestire, in maniera sublime va detto, il possesso finale, portandosi a distanza di un field goal che l’impeccabile Gostkowski disegnerà come un punto esclamativo su una vittoria tanto sofferta quanto fondamentale.

 

Not so “special” team

Uno degli aspetti che ho sottolineato meno ma che ho notato da subito in questa stagione è come la copertura sui kick off del nostro special team lasci spesso a desiderare; ero sicuro fosse un aspetto che avremmo corretto nel corso della stagione ma arrivati ad oggi inizia ad essere preoccupante. Ci siamo fatti grosse risate sulla mia mania per Brandon Bolden in quanto vero e proprio Ace del reparto, ma, che sia la sua cessione a pesare così tanto o altro, rimane il fatto che sui ritorni avversari stiamo davvero facendo troppa fatica e proprio questo aspetto ha tenuto, anzi direi rimesso più che tenuto, in partita gli ospiti, che con grandi guadagni di campo dai loro ritorni permettevano al giovane Qb di dover coprire meno campo per arrivare alle segnature. Tremon Smith arriverà a riportare l’ovale anche per 97 yards in un episodio, e le parole del capitano Slater che definisce la prova di reparto “orribile” sottolineano come ci sia da lavorare in questo reparto, che negli anni scorsi era fiore all’occhiello del team.

Va detto però che nel fango c’è un diamante, ovvero Stephen Gostkowski; in una stagione a dir poco imbarazzante per i kickers in giro per la lega, “Gost” sembra confermare la sua posizione di sicurezza nel team, e ieri notte, zitto zitto, ha giocato una partita perfetta, col consueto ghiaccio nelle vene che ogni “calciatore” deve avere, chiudendo la notte con un sontuoso 5 su 5, il più lontano da 50 yards.

 

Sony Michel dopo un buon guadagno / Adam Glanzman

 

OFFENSE :

In una notte in cui Tom Brady guadagna una serie di milestones incredibili come le 200 vittorie in carriera in regular season, oppure l’essere il giocatore NFL con più vittorie in assoluto (227, superando una vecchia conoscenza, Vinatieri con 226), regala anche sprazzi del Brady distratto e poco concentrato che abbiamo visto in questa stagione. Serata per lui da 24 completi su 35 per 340 yards ed 1 TD (a cui va aggiunto un suo TD su corsa) ed il fatto che la offense ne metta a referto 43 (di punti) con un solo touchdown pass del #12 per noi deve essere confortante, ma lo sono meno il fumble, che di fatto rischia di regalare il match agli ospiti, ed una serie di lanci completamente fuori target o addirittura nelle mani avversarie che per miracolo non completano l’intercetto.

A splendere invece è la stella del rookie Sony Michel, ormai consacrato nel sistema Patriots e nell’attacco di coach McDaniels; il runningback da Georgia colleziona 106 yards su 24 portate e 2 touchdowns, con 4.4 yards di media a portata, ma quello che sorprende e che i numeri non dicono, è la pazienza quasi da veterano che ha nell’aspettare dietro ai suoi blocchi ed attendere il varco giusto per esplodere, una cosa che si vede fare a pochissimi oggi, uno dei pochi che viene in mente è Bell di Pittsburgh.

Certo aiuta avere una offensive line che sta facendo un lavoro egregio e che, coadiuvata dall’operato mostruoso di gente come Gronkowski, Develin e Allen in run blocking, apre varchi tipo questo :

Per tutta la partita viene dimenticato in ricezione Gronkowski, che su un terzo down e 6 yards da completare viene addirittura usato solo in blocking, ma la grandezza di un campione si evince anche dal saper farsi trovare pronto dopo due ore di botte e di lotta in trincea, ed infatti l’ #87 chiuderà come il migliore dei suoi, complici due ricezioni in particolare in campo aperto, una condita da uno stiff-arm d’annata, con 3 catches per 97 yards, seguito a ruota dal redivivo Chris Hogan che rientra nel “circle of trust“di Tom Terrific collezionando 4 passaggi per 78 yards.

Bene anche Julian Edelman, che riceve l’unico touchdown lanciato da Brady, e James White, mentre prosegue l’inserimento di un Gordon ( 5 recs per 42 yards) che riceve il pallone con una naturalezza davvero mai vista, sembra nato per fare questo mestiere, ma Brady lo cerca un poco troppo spesso ed in alcune situazioni riesce comunque a dare fastidio all’avversario costringendoli a commettere un infrazione.

 

DEFENSE :

Qui davvero non so cosa dire, né da dove cominciare. E’ complicato descrivere una partita che ha vissuto momenti così diversi, dove un reparto domina il primo tempo sbalordendo in mondovisione contro l’attacco più esplosivo della lega, e nel secondo tempo sembra tornato ai fasti dei tackles mancati di Cassius Marsh nella tragicomica sconfitta della passata stagione.

Partiamo allora da cosa ha funzionato : l’ossatura dei cornerbacks sta andando a delinearsi verso una piuttosto solida compagine con Stephon Gilmore ormai a primeggiare in man to man (cancella completamente Sammy Watkins dalla partita, l’ex Buffalo chiuderà con 0 catches) che si mette in mostra nel primo tempo per questa difesa sensazionale in endzone :

Assieme a Gilmore c’è un Jason McCourty davvero in spolvero in questo inizio stagionale; ieri è il più attivo ( 5 tackles + 1 assist) e sembra ormai essersi assicurato lo spot n.2 sopra un Rowe ancora limitato dagli infortuni, ed un Jonathan Jones ancora positivo.

In una serata appannata di Kyle Van Noy, che commette troppi errori in fase di tackle, torna finalmente in auge il capitano Dont’a Hightower; partita iniziata in sordina la sua, ma che viene fuori con l’incedere del match grazie anche ad una delle giocate sulle quali nessuno avrebbe scommesso 1 euro, ovvero un suo intercetto in copertura, aspetto del gioco che da sempre lo penalizza.

Questa giocata non simboleggia solo la buona serata di Hightower, ma più in generale ci dice come Belichick ha deciso di affrontare questo giovane quarterback. Non è un caso che nell’era di Brady e Belichick, gli starting Qb’s sotto i 25 anni siano 0-24 a Foxborough. La ricetta è piuttosto semplice, almeno sulla carta, ovvero non far capire agli avversari quale tipo di difesa stai schierando, come per esempio fingendo un blitz, il termine corretto per questa tecnica è “disguise” ed è proprio quello che fa Hightower nella clip qui sopra, finge di giocare la corsa su Hunt e poi arretra difendendo la zona centrale dove Mahomes non lo vede più e gli lancia dritto nelle mani, oppure lo si vede anche da altri fattori come per esempio Chung che in pre-snap seguiva Hill in motion dando l’idea di averlo a uomo per poi, una volta lanciato il pallone dal centro, sganciarsi e arrettrare nella zona.

Questo ha funzionato nel primo tempo, mentre nella ripresa l’incantesimo si è rotto e per capire come mai dovrei mettermi a studiare i filmati per qualche giorno, ma soprattutto spero che lo faccia il coaching staff perchè il drop in rendimento è davvero preoccupante. Quello che però posso dirvi da subito senza dover studiare e rivedere il match è che la fase calante di Devin McCourty esiste, è reale, ed anche ieri come contro Indianapolis, concede due segnature evidenziando una mancanza di sprint che gli avversari stanno riuscendo a sfruttare spesso e con facilità. E’ paradossale come J-Mac fosse ad inizio anno una scommessa che veniva a fare coppia col fratello D-Mac, una certezza nell’ambiente, e che ora si sia ribaltata la situazione, con Jason che si è guadagnato lo spot da titolare e con invece Devin che si candida per essere il prossimo protagonista del reality show preferito dalle parti di Foxborough, ovvero quello nel quale Belichick cede un veterano e viene ricoperto di guano dai tifosi per poi sentirsi dire, dopo qualche tempo, che come al solito aveva ragione lui (Solder lo ha visto giocare nessuno? Butler? Dion Lewis?).

Scherzi a parte, il reparto safeties è senza ombra di dubbio uno dei principali su cui mettere mano, dopo che alcuni esperimenti, uno su tutti Jordan Richards, sono falliti miseramente, perchè ci ritroviamo con i vecchietti D-Mac e Chung che mostrano i segni del tempo (soprattutto il primo), ed il solo Harmon che sembra pronto a raccoglierne l’eredità, ma farlo in corso di stagione sarebbe forse troppo rischioso.

 

Conclusione

Era importante vincere anche per il fattore campo, Kansas City ha perso quindi l’eventuale tie break con noi, che dal canto nostro recuperiamo qualche step anche su Jacksonville che cade ancora ed è ora sul 3-3. Ma il campo ha anche detto che se dovessimo incontrarli ancora, magari all’Arrowhead, la missione sarebbe quasi impossibile, perciò che questo match serva da monito, ancora una volta, per registrare le cose (tante) che sono ancora lontane dal funzionare.

 

Francesco Cugusi@PatriotReign

Written by francescoc

1 Comment

Giancarlo Boromei

Caro Francesco fai bene a sottolineare tutto quello che non è andato domenica ma io sono soddisfatto della capacità di reazione della squadra quando nel secondo tempo si è vista raggiunta e superata da un team ancora imbattuto; sono cose che possono far cadere il morale anche ai più ottimisti dopo il bellissimo primo tempo dei nostri invece Brady &co hanno reagito in maniera encomiabile da campioni quale sono ed è da qui che bisogna ripartire per consegnare un’altra stagione positiva alla già leggendaria epopea dei Patriots del nuovo millennio.
Sono veramente orgoglioso di questi ragazzi! !!!

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