Game review : regular season week 17

Si conclude la stagione con un record di 11-5, cosa preventivabile sicuramente, un pochino meno il “come”, ma si chiude in bellezza con una prova di forza sui Jets.

Serviva una vittoria per assicurarsi il bye, e vittoria è stata. Partita che purtroppo ha avuto davvero poco da dire, soprattutto per l’avversario che è arrivato al Gillette senza nulla per cui giocare e con la maggior parte dei propri playmakers fuori per infortunio.

Da sottolineare rimane l’ennesimo traguardo di Brady, che diventa il quarto QB nella storia con 6.000 completi, e il fatto che i Pats siano l’unica franchigia in questa stagione rimasta imbattuta fra le mura amiche, nonchè il record di 9 stagioni consecutive con il bye conquistato.

Proprio per il fatto che la partita ha avuto poco da dire ma che, soprattutto, non è un campione valido per valutare le prestazioni della squadra, oggi vi offrirò un pagellone globale della regular season, ruolo per ruolo.

QUARTEBACKS: 7 ½

Tom Terrific chiude la stagione con 4.355 passing yards, 29 TD, 11 INT e il 65,8% di completi. In generale, le statistiche raccontano di una stagione migliore di quella che appare all’occhio nudo dello spettatore. Tom è sembrato solo a tratti il “vero” TB12, mentre molto più spesso è apparso un po’ titubante e insicuro, per così dire. Se nel calderone inseriamo anche le difficoltà in red-zone, l’errore marchiano a fine primo tempo contro Miami e il fatto che alcuni degli intercetti ricadano sempre sotto la categoria “non c’è nessuno aperto oddio arriva la pass rush la sparo a caso”… ecco che la stagione di Brady sembra meritare un voto più basso del 7 ½. Poi però bisogna anche vedere che il QB Passer rating è migliore di quello del 2014, che ha lavorato con un reparto WR “complicato” (per così dire) ma, soprattutto, il fatto che per la nona stagione consecutiva abbia guidato la squadra al Bye nei playoff. Insomma, non il Tom del 2007 o del Super Bowl dell’anno scorso, ma nemmeno un disastro come sembra. E i playoff sono il suo palcoscenico preferito.

Girano voci secondo cui possa essere infortunato (in particolare, al collaterale mediale), infortunio rimediato contro i Titans in occasione di quella ricezione su trick play. Se così fosse, il bye week dovrebbe risolvere i problemi o quanto meno alleviarli.

RUNNING BACKS: 8+

Stagione in crescendo del nostro reparto “Cavalli da corsa” con il Rookie Sony Michel sugli scudi nonostante abbia saltato alcune partite per infortunio, e non abbia praticamente preso parte all’off-season. Solo il futuro potrà dire la sua ma sembra essere una pescata davvero di qualità. 209 portate per 931 yds e 6 TD in 13 partite. In generale il prodotto di Georgia mi è spesso sembrato un “mini-Bell”: paziente dietro la linea ad attendere l’apertura del varco giusto ma deciso e “violento” nel colpire lo spazio aperto quando si presenta.

Sempre affidabile anche James White, che anzi per lunga parte della stagione ha tenuto in piedi quasi da solo le sorti dell’attacco, basti pensare che finisce la stagione regolare con 94 portate per 425 yds e 5 TD a cui si aggiungono 87 ricezioni (team leader!!!) per 751 yds e 7 TD.

Importante, una volta tornato dalla IR, l’apporto di Rex Burkhead, che risulta essere un po’ un “Jack of all trades” in grado di sostituire sia Michel che White in ogni fase del gioco. Da sottolineare anche l’apporto di Patterson, che quando è servito si è fatto trovare pronto in un ruolo non suo ma con ottimi risultati (5.3yds/portata).

E poi c’è Develin. Siamo riusciti a riportare in primo piano il ruolo del Fullback. Questo corre, segna TD, blocca nel running game come se fosse un trattore e quando serve riceve, sia dal backfield che allineato come WR.

WIDE RECEIVERS: 6 ½

Nessun ricevitore oltre le mille yards. Il miglior ricevitore della squadra è un RB. Insomma, non l’anno migliore per i nostri wide receiver. Prima la squalifica di Edelman, poi l’esperimento fallito di Josh Gordon, che per quanto abbia dato molto quando è stato dei nostri non ha portato i frutti sperati e a conti fatti ha tolto spazio a gente che ora dovrà giocare i playoff. Poi però andiamo a vedere le statistiche, e scopriamo che il numero di ricezioni di Hogan è in linea con quelli passati, che anche le prestazioni di Edelman a livello statistico sono in linea con gli anni precedenti della sua carriera – il tutto con Gordon che per più di metà stagione “occupava spazio”. Insomma, una stagione non scintillante ma anche qui, come per Brady, è più qualcosa di visivo che di effettivo. Sicuramente è tutto il passing game nel suo insieme a non essere al top della forma, con alcuni drop evitabili, intercetti evitabili, un po’ di timing che è mancato come se ci fosse un po’ di sabbia negli ingranaggi Tutto sommato, una stagione “normale”.

TIGHT ENDS: 5

Qui invece non mi sento di salvare nessuno. Gronk è l’ombra di sé stesso, gioca da OL aggiunto e per quanto in quel frangente faccia la differenza, non è abbastanza per meritare una sufficienza. Da Gronk ci si aspetta sempre un dominio incontrastato, l’unica speranza (ormai ridotta a un lumicino) è che sia stato “conservato” per il mese di Gennaio. Un’annata da dimenticare per Gronk.

A mio avviso ingiudicabili sia Allen che Hollister. Il primo funge solo da bloccatore (3 ricezioni in 16 partite), l’altro ha giocato il 50% delle partite, e delle 8 giocate solo in 2 ha registrato un qualsiasi tipo di statistica.

OFFENSIVE LINE: 8 ½

Stagione splendida quella della nostra OL. Nessuno pensava che la trade per Brown potesse dare questi frutti ed, effettivamente, qualche inciampo in pass protection c’è stato. È però vero che correre dietro una montagna con le gambe aiuta non poco i Running Backs. Positivo, anche se un po’ meno continuo nel rendimento, anche Marcus Cannon. Ma il vero fiore all’occhiello quest’anno è stata l’Interior O-Line, il terzetto Mason-Andrews-Thuney.

Mason è la prima Guardia della NFL secondo Profootball Focus, Thuney non ha perso uno snap in tutta la regular season, Andrews è il settimo centro della lega per rendimento e ha perso solo 12 snap (di cui buona parte credo fossero ieri quando è entrato l’attacco guidato da Hoyer). In generale, la nostra linea ha fatto un lavoro incredibile soprattutto nella seconda parte della stagione, aprendo varchi per i Running Back e permettendoci di affidarci di più alle corse e meno a un passing attack un po’ titubante. Davvero una stagione da incorniciare e un altro indizio (se ne servissero) su che razza di coach incredibile sia Dante Scarnecchia.

DEFENSIVE LINE: 7

È sempre difficile valutare davvero l’operato della nostra DL. Le statistiche, soprattutto quella dei sack, direbbero che sia stata una stagione fallimentare. Invece sappiamo tutti che la nostra difesa punta a piegarsi, senza spezzarsi e a generare turn-over nel momento giusto. Sicuramente sugli scudi Trey Flowers, un DE che non eccelle in nulla (non è, per dire, una macchina da sack come Khalil Mack, non è Miles Garrett, non è Joey Bosa) ma che fa davvero tutto perfettamente per quello che ci serve. Meno bene l’acquisto estivo Clayborn, spesso zoppicante in fase di contenimento delle corse, mentre mi aspettavo un progresso molto maggiore da Deatrich Wise, molto valido come elemento di rotazione ma – al momento – nulla di più.

Ancora ottima, invece, la stagione di Lawrence Guy, arrivato senza troppe fanfare ma che da quando ha indossato la maglia dei Patriots ha mantenuto dei livelli di eccellenza davvero altissimi. Bene, quando ha giocato, anche Danny Shelton. La sua assenza si è fatta sentire soprattutto in fase di run stop e, sebbene non sia solamente merito suo, se due indizi fanno una prova il fatto che le yds su corsa concesse siano diminuite da quando è tornato deve pur voler dire qualcosa. Male, molto male secondo me invece Malcom Brown, che mi arrischierei quasi a definire l’ennesimo DT preso al primo giro sprecando una pick. Davvero poco efficace sulle corse, e un fattore relativo in pass rush.

Un lampo di luce in un buio pesto è stato il sack di ieri di Derek Rivers, giocatore su cui punto tantissimo che finora ha pagato dazio agli infortuni. Positiva, anche se con presenze limitate, la stagione di John Simon, arrivato a metà stagione ma subito inserito nelle rotazioni.

LINEBACKERS: 6 ½

Stagione un po’ tra luci ed ombre quella dei nostri Linebackers.

La nostra punta di diamante, Hightower, è sembrato lento e impacciato per buona parte della stagione. Nelle ultime settimane, però, sembra essere tornato sui suoi soliti standard d’eccellenza. Ottima, invece, la regular season di Kyle Van Noy, sempre pronto a inseguire i QB avversari quando viene mandato in blitz o a scalare in copertura lasciando pochi varchi scoperti.

Molto buone, secondo me, le prestazioni di Elandon Roberts: utilizzato solo ed esclusivamente in situazioni di run game, il ragazzo dimostra di essere un “thumper” coi fiocchi e di poter compiere il lavoro di “atterra-RB” alla perfezione.

Avrete notato che finora non ho menzionato gli infortunati. L’unico per cui vorrei fare un’eccezione è Ja’Whaun Bentley: il ragazzo, prima di infortunarsi, stava giocando a livelli fantastici e sono speranzoso che possa essere una pedina fondamentale del reparto per gli anni a venire.

DEFENSIVE BACKS: 10

Forse esagero, ma penso che per prestazioni questa sia una delle secondarie migliori che ho visto giocare a Foxboro da quando seguo i Patriots. Gilmore ormai è diventato un vero top-CB, se ne sta sulla sua isoletta contro il WR1 di turno e lo elimina dalla partita. Jonathan Jones sta proseguendo il suo percorso di crescita ed è ormai un buonissimo nickel cornerback.

Ma la vera perla del roster 2018 dei Patriots è J.C. Jackson. L’idolo incontrastato di casa Cugusi ormai si è preso il posto da titolare a suon di prestazioni di grandissimo livello e non sembra proprio avere intenzione di mollarlo. Molto bene anche il new-arrivato Jason McCourty, forse un po’ meno regolare degli altri compagni di reparto nelle prestazioni ma solido e sempre pronto quando chiamato in causa.

Di alto livello, ma questa non è per niente una novità, le prestazioni delle Safety. McCourty è da anni una sicurezza, Chung continua a giocare in maniera solida e Harmon continua a piazzare intercetti quando la palla scotta.

SPECIAL TEAMS: 6 ½

Ai limiti della sufficienza la stagione di Gost, autore di qualche errore di troppo. Il voto del reparto viene alzato da Allen, sempre un sicurezza quando si deve rendere palla agli avversari il più lontano possibile dalla nostra endzone, ma soprattutto dalla FG Block unit – che con l’arrivo di McClellan è diventata una vera macchina infernale.

Come tutti gli anni, le coverage unit sono tra le top NFL con Slater e King sempre sugli scudi.

Andiamo ora a dare ufficialmente i premi di migliore in assoluto tra attacco e difesa :

MVP Offense: Sony Michel

MVP Defense: Stephon Gilmore

Marco Santagostino@PatriotReign