Le settimane frenetiche di Febbraio hanno portato Bill Belichick ad operare assieme al suo staff per muovere molti pezzi sullo scacchiere del gridiron; alcuni se ne sono andati come jabaal Sheard, Chris Long o Barkevious Mingo, assieme allo spassoso tight end Martellus Bennett, ed altri sono arrivati, come il giovane edge rusher Ealy, uno dei top wide receivers della lega come il giovane Brandin Cooks, ed il talentuoso tight end Dwayne Allen tra gli altri. Tutta questa serie di movimenti ci lascia, ad oggi, con la prima selezione disponibile al prossimo draft targata n.72.

La nostra prima assoluta (32) assieme alla pick al terzo giro sono andate appunto ai Saints, mentre siamo dovuti scendere di 8 posizioni, cedendo la nostra pick n.64 ai Panthers da cui abbiamo ricevuto appunto la n.72 che stando alla situazione attuale sarà la nostra prima pick a disposizione, seguita da una seconda scelta al terzo round alla posizione n.96.

Ora, io non credo che arriveremo alla lotteria in questa situazione; ci sono tutta una serie di manovre ancora possibili per ottenere scelte più alte anche se il nostro roster è più competitivo che mai e non stiamo esattamente morendo dalla necessità di avere scelte alte, ma facciamo finta di credere che tutto rimarrà invariato, e proviamo a pensare a come potrebbe agire la squadra. In che modo? ripercorrendo i draft passati ed analizzando, in posizioni simili, cosa abbiamo ottenuto.

 

Draft 2011

Nel 2011 i Patriots utilizzarono il loro terzo giro per portarsi a casa Stevan Ridley; il progetto può dirsi vincente anche se la carriera in Massachussetts del giovane running back è terminata forse anzitempo. Ridley però, a parte qualche problemino coi fumbles, ha sempre fatto il suo sporco lavoro e lo testimonia il fatto che adesso bazzichi ancora la lega nei paraggi dei New York Jets.

Interessante annotare come la classe dei RB’s di quest’anno sia ottima e profonda, e proprio il terzo giro potrebbe essere un momento ottimale per tentare un progetto Ridley 2.0.

Draft 2012 

Nell’anno 2012 ci fu un vero e proprio gap dove passammo dal selezionare la safety Tavon Wilson con la 48 assoluta, a scegliere poi con la n.90 il pass rusher Jake Bequette che dopo due stagioni da figurante uscì dai piani del team e risulta free agent ancora oggi senza che nessun altro team abbia provato a giocare 50 cents su di lui.

La situazione però mi intriga perchè molto simile a quella odierna, ovvero con Belichick che a detta dei media a stelle e strisce si sta concentrando moltissimo sulle safeties (il buon Chung va per i 30 anni ed il giovane Richards sembra non garantire il livello di prestazioni richiesto) ed al tempo stesso abbiamo decisamente bisogno di profondità nel reparto dei pass rushers. Questi sono dunque due ruoli che sicuramente figurano nelle prime posizioni dei nostri need e delle papabili scelte.

 

Draft 2013

Draft decisamente fortunato quello del 2013, dove con la scelta numero 83 portammo a casa Logan Ryan, cornerback autore di stagioni ottime ora in forza ai Titans, e poco dopo con la pick n.91 selezionammo colui che è divenuto titolare della nostra secondaria ed è da poco stato “rinnovato”, Duron Harmon.

Di nuovo safety dunque, con lo staff che questa volta ci ha visto lungo ed è stato abile, all’interno di un solo round di quel draft, nel portarsi a casa due che divennero titolari della nostra difesa. Il tema ricorrente di selezionare safeties in questo punto del draft non è casuale, ed è una costante da tenere d’occhio.

 

Draft 2014

Stagione molto particolare quella del 2014, che vide Belichick operare per puntare dritto al titolo con gli innesti di due fenomenali difensori come Darrelle Revis e Brandon Browner; tuttavia, in questa “zona” del draft le scelte furono particolari, col quarterback Jimmy Garoppolo che arrivò alla 62esima scelta assoluta, seguito, decisamente dopo, dal centro Bryan Stork alla n.105.

La parabola di Stork è davvero curiosa anche se dal finale amaro, col giovane che nella sua stagione da rookie diventa titolare di quel team che porterà il quarto anello a Tom Brady; lascia però a desiderare la sua stagione di conferma, dove un meno blasonato David Andrews gli ruba il posto, ed il 26enne proprio qualche settimana fa ha dichiarato di volersi ritirare dalla NFL.

La situazione di Garoppolo invece è ben più articolata ma il focus di questo pezzo è un altro, diciamo solo che non credo arrivi un altro quarterback quest’anno.

 

Draft 2015

Draft meno florido di altri quello del 2015, dove a parte la prima scelta assoluta utilizzata al meglio su Malcom Brown, altri esperimenti si sono rivelati inefficaci; Arriva la safety Jordan Richards con la scelta assoluta numero 64 come anticipavamo prima, seguito dal pass risher Geneo Grissom alla pick n.97 (scelta di compensazione).

Entrambi i giovani progetti sono ancora a roster ma con situazioni ben distinte; se mentre per Grissom si dice che lo staff punti anche su di lui in situazione di pass rush sperando che la prossima possa essere la sua stagione di fioritura, Richards le volte che è stato chiamato in causa ha disputato prove altalenanti e proprio questo potrebbe essere il draft nel quale si cerca nuovamente una giovane safety capace di magari scalzare dal roster proprio il prodotto di Stanford.

 

Draft 2016

Il draft dello scorso anno è quello dove siamo andati più vicini allo slot di pick che abbiamo quest’anno (72) scegliendo alla posizione 78 la guardia Joe Thuney, seguito alla posizione 91 (simile alla 96 di quest’anno) dal quarterback Jacoby Brissett.

Thuney si è rivelata una vera e propria “steal” seguendo il percorso del suo predecessore Stork, ovvero venendo catapultato in linea titolare subito e concludendo la stagione con un anello al dito. E’ molto difficile che un terzo round si riveli così efficace, ma non c’è ragione per non essere ottimisti. Le selezioni recenti di uomini di linea come lo stesso Thuney, o Ted Karras, prima ancora Shaq Mason e Tre Jackson, mi fanno pensare che difficilmente investiremo scelte su linemen a meno che non arrivi al momento giusto sul tabellone uno “Standout” che la società ritiene da scegliere a tutti i costi.

Mi tengo più vago sul discorso QB; abbiamo già detto come sia raro che ai Patriots si investa molto nella posizione, ma è anche vero che le voci sulle eventuali trades di Garoppolo lasciano ogni possibilità aperta.

 

Conclusione

Questa più che una analisi è semplicemente un pensiero su quanto fatto nelle scorse stagioni attorno a quell’ordine di scelte, giusto per buttare giù un idea di come potrebbe operare lo staff. Continua il modus operandi di voler avere più scelte al terzo giro, una alta ed una bassa, strategia che sembra essere il vero filo comune negli ultimi draft disputati da Belichick ed il suo staff.

Benchè come ripeto, la vedo molto difficile che arriveremo al draft senza scelte precedenti, la situazione ad oggi è questa e spero che queste righe possano esservi utili per almeno immaginare cosa potrebbe accadere, o anche solo togliervi la curiosità sulla evoluzione di alcune scelte passate.

_ Francesco

Written by francescoc

2 Comments

Salvatore

Volevo condividere con te una considerazione: rispetto al draft NBA, in cui i migliori prospetti si esauriscono ben prima della fine del primo giro, la NFL, complice la maggiore diversità di ruoli rispetto al basket, è più ricca di talento, per cui anche al terzo giro si può “pescare” bene, come hai evidenziato nel tuo articolo. Di conseguenza rimanere con le scelte attualmente a disposizione non è un male, visti i rinforzi appena arrivati dal mercato.
La necessità di salire di posizioni c’è solo se si individua uno specifico obiettivo (giocatore) per cui è necessario effettuare mosse di mercato per scalare il draft, altrimenti credo proprio che rimarremo così.
La dirigenza vuole provare a continuare a vincere intorno alla coppia BB/TB, e solo con le scelte non sei competitivo subito, visto l’alto rischio insito nel passaggio ai pro: in quest’ottica apprezzo molto le scelte di mercato fatte finora, volte a rinforzare il roster con giocatori già collaudati, e riservando al draft un ruolo marginale per il presente (prossima stagione) ma essenziale per il futuro, con la scelta di talenti da sgrezzare in una squadra in cui bazzicano campioni in ogni ruolo.

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