Torniamo online dopo una vacanza che mi ha portato a seguire il team da vicino come molti di voi sapranno, ma non voglio dilungarmi troppo su questo argomento di cui magari faremo due parole in altre sedi, e torniamo a bomba sulla stagione regolare ormai ampiamente avviata coi nostri che mettono in archivio tre partite, partite dove mancava Tom Brady ma anche Jimmy Grappolo per infortunio, da circa metà della seconda contro i Dolphins fino a saltare per intero proprio il match contro Houston, con il ruolo da titolare affidato al rookie Jacoby Brissett.

Entrambe le squadre arrivavano al Thursday night con un record immacolato di 2-0, New England avendo sconfitto a sorpresa Arizona nello stadio dell’ultimo Super Bowl vinto e poi Miami in casa, e i Texans che battono di misura Bears e Chiefs. Sinceramente rimango stranito, ancora una volta, nel vedere lo scarso, scarsissimo merito che si attribuisce a coach Belichick sul web, con molti “esperti” e allenatori da tastiera, che smantellano una facile vittoria dei Texans. Ma Houston doveva comunque vedersela con una difesa come la nostra che ha iniziato col piglio giusto e che non molla un centimetro.

Man of the match

Visto che da quest’anno il buon Marco “Santa” collaborerà con noi stilando una classifica dei migliori e peggiori del match, ho deciso che personalmente mi concentrerò, per questo “titolo”, su aspetti non meno importanti ma quantomeno particolari, premiando il lavoro più sottotraccia di alcuni. Quest’oggi la palma va al coaching staff, che dopo aver imbastito un gameplan perfetto per sorprendere i Cardinals e aver fatto apparire Garoppolo il nuovo Brady contro i Dolphins, riescono in circa 2 giorni, a preparare il rookie Brissett ad un match così difficile come il thursday night con gli occhi di tutta l’America addosso e la maglia da titolare dei Patriots in un ruolo non proprio aperto ai nuovi arrivati. Ci sono allenatori che per anni pur draftando loro stessi il QB che vogliono o anche ottenendolo via trade o free agency, non riescono a capire come mettere in campo un team sufficiente, mentre il nostro staff ha dimostrato di poter vincere e dominare con qualsiasi dei 3 “registi” ed è un aspetto che pone soprattutto Belichick due spanne sopra gli altri allenatori attuali. Come ogni anno J.J. Watt viene a Foxboro da spettatore non pagante e questo è un altro dei meriti da attribuire ai nostri.

Va chiaramente sottolineato anche il lavoro perfetto di coach Patricia che prepara una difesa cucita addosso alla offense ospite praticamente senza falle; i texans ci mettono 3 quarti a superare la linea della metà campo, ma concluderanno comunque a zero punti. Gli accorgimenti messi in atto dal coach sono stati semplici ed efficaci, come quello di fermare la tendenza principale di Osweiler, ovvero i lanci verso le sidelines. Dopo due settimane di NFL infatti Houston era uno dei teams che più ha cercato il lancio sul profondo ma soprattutto il lancio verso il bordo del campo (ne abbiamo visto anche qualcuno completato da Hopkins con catches di pregevole fattura) e Patricia non ha fatto altro che far giocare le due safeties, in situazioni di passaggio, profonde ma in costante aiuto sui cornerbacks, senza che Houston riuscisse a porre rimedio.

Finalmente il draft!

Erano anni che, a memoria, non vedevo una classe di matricole in maglia Pats contribuire immediatamente alla causa della squadra; a partire da Jacoby Brissett, che si conferma un ottimo giovane sul quale lavorare, selezionato al terzo round da NC State, così come la vera “steal” Joe Thuney, guardia che ormai si è preso di prepotenza il ruolo di starter alla sinistra del centro. Quanto mostrato da Garoppolo e dallo stesso Brissett ci mette nella invidiabile posizione di avere due giovani e promettenti quarterbacks, merce rara che farà sicuramente recapitare a Foxboro offerte di mercato succulente da parte di squadre con problemi in cabina di regia (si Cleveland parlo soprattutto di te…). A loro si aggiungono il cornerback Cyrus Jones, titolare anche lui in difesa e special team, Vincent Valentine, per il quale Knighton ha speso parole al miele in settimana, quando gli è stato chiesto come mai non ha funzionato in New England e “Potroast” ha dichiarato : ” ..giocano una tecnica che io non ho mai giocato e non sono riuscito ad impararla, e poi hanno draftato un ragazzino che farà strada perché davvero bravo…” ed infatti Valentine figura come titolare nelle situazioni di corsa avversarie. Completiamo il quadro con Mitchell, Foster, Karras e Roberts, tutti elementi che ad oggi sono a roster e che ben figurano, soprattutto il ricevitore.

Special teams davvero “special”

Mentre Marco si è giustamente concesso uno spazio nei suoi “TOP” per il puntare Ryan Allen, autore di un match perfetto che ha aiutato la nostra difesa a partire sempre da posizione vantaggiosa, io voglio sottolineare la prova dello S.T. tutto, Bolden ed Ebner, i due assi, sugli scudi, entrambi capaci di creare fumbles poi capitalizzati in touchdown.

Questo è un aspetto del gioco che Belichick cura più di altri allenatori nella lega e si vede, con la prova di ieri notte da incorniciare.

Running game e linea offensiva

Non è un mistero che a mio avviso uno dei migliori “acquisti” fosse il ritorno in squadra di James Devlin dopo l’infortunio dello scorso anno; è molto romantica la storia del tryout del fratellino di Gronk (fullback anche lui) ma io mi tengo Devlin tutta la vita. Il nostro gioco di corse ha patito molto senza di lui, ed il suo ritorno è stato fondamentale e anche ieri sera si notavano le praterie dietro alle quali Blount si infilava a dovere. Un altro attore protagonista in questo revival delle corse è Shaq Mason, tornato anche lui da un infortunio alla mano e sempre determinante in fasi di gioco di questo tipo. Io non so se vi ricordate tutti i santi che la OL ci ha fatto nominare lo scorso anno, ma per adesso è uno dei reparti che sta andando meglio, anche perché io a memoria ricordo parecchio tempo a disposizione per i nostri quarterback per decidere a chi servire il pallone; si dice che la linea offensiva faccia bene il proprio lavoro se non se ne parla, ma non la vedo così ed è giusto sottolineare i meriti, anche del martoriato Cannon che a sostituzione di Vollmer non sta sfigurando.

Chiudiamo la parentesi con Blount, non ci si può esimere dal commentare l’inizio di stagione di un altro elemento che da sempre divide i tifosi in chi lo ama e chi non lo può vedere; chi mi legge da un pochino sa bene che ho sempre sostenuto che non fosse colpa sua il running game sterile dello scorso anno, benché nel breve yardaggio (che brutto termine) qualche sua scelta in passato non mi abbia convinto. Ma quest’anno, per dare respiro e serenità ai giovani Jimmy e Jacoby, si è lavorato molto su questo aspetto e Blount ne è il principale artefice che beneficia di tutto ciò.

Nelle prime 3 partite sigla 75 portate (decisamente sopra la sua media coi Pats) per 298 yards e 4 touchdowns (nella stagione scorsa INTERA ne segnò 6). Spesso siamo abituati a vedere Blount come un power back ( e lo è) ma si nota come abbia lavorato sulla velocità e agilità perché a me risulta più snello e veloce degli anni scorsi.

Conclusione

Nemmeno nella più rosea delle ipotesi mi sarei aspettato di commentare un 3-0 ancora meno dopo l’infortunio di Garoppolo ma siamo qui, con la sfida prossima coi Bills che ci separa dal ritorno di Brady successivo contro Cleveland. A rendere il tutto più sorprendente c’è la nostra notoria abitudine a partire lenti in stagione, cosa che almeno quest’anno sembra non palesarsi.

A questo punto voglio essere ingordo, e dico che contro Buffalo in casa bisogna obbligatoriamente vincere, allungare ancora di un match sui rivali divisionali e dare a Brady un team imbattuto. Per anni mi sono sentito ripetere che vincevamo solo grazie a Brady e che quando non ci sarebbe più stato lui non avremmo combinato nulla, bene queste prime 3 gare dimostrano il contrario, ed il futuro sembra roseo anche per il post-12 sperando di tenere a roster la coppia di giovani QB’s.

 

I PIU E I MENO DI MARCOSANTA

Voto alla squadra: 9. Giocare così, senza le due star indiscusse dell’attacco… non si può chiedere di più.

+ BILL BELICHICK, JOSH MCDANIELS, MATT PATRICIA

Non che sia una novità, intendiamoci. Ma non si può rimanere indifferenti al lavoro svolto dal coaching staff in preparazione a questa partita. Settimana corta, resa ancor più breve dall’indisponibilità di Jimmy Garoppolo. E allora si prepara un gameplan adeguato a Brissett, e come sempre Josh McD è perfetto nelle chiamate, non si abbandonano mai le corse anche se è palese che Houston se le aspetti, si usano le play-action il giusto e si sfruttano i punti di forza del giovane QB. Il coach rispolvera un playbook quasi universitario …options, riverse di Edelman, riverse di Bennett…no seriamente, la riverse di Bennett geniale!

Sulla difesa c’è poco da dire. Assatanata. Certo, ci mettono del loro i Texans. Ma tenere a zero una franchiga NFL, senza permettere loro di superare la metà campo fino a terzo quarto inoltrato… chapeau.

Al Felpa potete già assegnare il coach of the year award per quanto mi riguarda.

+ RYAN ALLEN, P

7 Punts. 6 dentro le 20 dei Texans. A memoria, questi sei erano tutti dentro le 15. Prestazione mostruosa del nostro punter, che lascia sempre quantità infinite di campo da percorrere al gia improduttivo attacco Texano.

+ LA OFFENSIVE LINE

JJ Watt: 0 tackles (!), 2 assist, 0 sacks; J. Clowney: 1 tackle, 1 assist, 0 sacks; W. Mercilus: 0 tackles, 4 assist, 0 sacks; V. Wilfork 2 tackles, 5 assist, 0 sacks.

L. Blount, 24 carries, 104 yds, 2 TDs.

Maglie del QB da mandare in lavanderia: ZERO.

Prestazione davvero sontuosa del nostro reparto sulla carta più debole. Menzione d’onore ai Tackle: se Solder è una garanzia quando sano, Cannon lo è molto meno ma stasera davvero perfetto. Ah, ricordiamo che la linea interna non è proprio fatta di veterani. Dante is back, e si vede.

+ JAMIE COLLINS & JONATHAN FREENY, LB

Senza il compagno di merende Hightower, il peso della difesa là nel mezzo finisce tutto sulle spalle di Jamie.  E dov’è il problema? 8 tackle, 6 assist, 1 INT. La prima volta che Osweiler si dimentica di guardare dove sta il nostro ILB, Collins appare dal nulla a pizzicare il lancio. Molto, molto bene anche Freeny, che silenziosamente infila 4 tackle e 3 assist.

+ JACOBY BRISSETT, QB

All’esordio non si fa spaventare dalla pressione e fa il suo. Un po’ impreciso sui lanci profondi, ma il ragazzo ha il braccio per stare in NFL (i lanci esterni per i WR sono una bellezza da vedere). E finalmente abbiamo un QB che corre (si, lo so, corre anche Brady… ma questo corre più veloce!). Ora può tornare in sideline a imparare dai due che ha davanti. Sicuramente uno tra lui e Garoppolo, prima o poi, verrà trasformato in picks al Draft.

– LOGAN RYAN, CB

Difficile, praticamente impossibile trovare dei giocatori che hanno giocato male. Ryan ha la sfortuna di dover marcare un fenomeno vero come Hopkins. A voler essere pignoli, sul primo completo di Hopkins si fa fregare coprendo spudoratamente la chiusura del down sul corto. Hopkins col primo passo lo ha già bruciato. La sensazione è che Hopkins rimanga a 4 ricezioni più per gli stenti dell’attacco di Houston che per meriti di Ryan.

Written by francescoc

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