La settimana che ha preceduto il match contro i Chiefs è stata una montagna russa di eventi e sensazioni; i Chiefs arrivavano in una condizione particolarmente positiva ma come spesso accade, ultra sponsorizzata dai media, che hanno incensato quasi come imbattibili, un team che ha sì fatto molto bene, 10 vittorie consecutive per concludere la stagione dopo essere partiti 1-5, e un blowout al Wildcard contro Houston lasciata a 0 punti, ma che a dire il vero in questa streak di successi ha sconfitto franchigie non esattamente imbattibili (Chargers, Raiders, Texans) e al turno di playoff ha incontrato un Brian Hoyer squallido che ha lanciato qualcosa come 5 intercetti e 3 fumbles, non esattamente un tabellino che sa di dominio assoluto, ma piuttosto di un ottimo team guidato da una fenomenale difesa e un buon attacco.

Abbiamo letto su qualsiasi sito, copertina, portale, di questa sequenza di vittorie, ma ci si è dimenticati che si giocava a Foxborough, casa dei Patriots che da 15 anni sono in cima alla NFL, quella è una streak che va rispettata. Tom Brady apparirà al suo DECIMO Championship in 14 anni di carriera e lui e Belichick guidano nei rispettivi ruoli la classifica delle vittorie in post-season sia come individuale sia come coppia.

A casa di Brady non si scherza.

 

C’è stata poi la vicenda di Chandler Jones, che nel weekend si è presentato alal stazione di polizia del suo quartiere in visibile stato confusionale, si sospetta sotto effetto di droghe leggere; da lunedì si è allenato con regolarità e la squadra sembra non aver dato attenzione al tutto (al contrario ovviamente dei rotocalchi come ESPN che ormai ad oggi sono più paragonabili a riviste come “CHI” o “Novella2000” che una testata sportiva). La situazione di Gronk è stata un altra che ha destato qualche dubbio, dopo che al problema al ginocchio si è aggiunto un mal di schiena che sembrava mettere a rischio la sua presenza contro Kansas City.

L’ho detto più volte, sia qui sulle pagine di Patriot Reign, sia nell’ultima puntata di Playbook, che i Chiefs avrebbero avuto qualche problema a muovere il pallone contro di noi, perchè la nostra difesa meglio si presta a contrastare la offense dei Chiefs rispetto a quella di Houston, e perchè a livello di ricevitori i Chiefs sono una squadra mediocre. Ad alzare il livello di questo attacco aereo, ci sarebbe dovuto essere Maclin, che dopo l’infortunio contro i Texans, è stato schierato più per dare un grattacapo ai nostri che per essere utilizzato veramente, perchè si è visto da subito in maniera evidente che se fossimo stati in stagione regolare Maclin la gara l’avrebbe vista da casa. Sappiamo anche come la nostra difesa faccia un ottimo lavoro sui tight ends, lo ha fatto in tutta la stagione con l’eccezione della gara contro i Titans dove Walker ha fatto una partita ottima; il protagonista in questa fase di gioco è Chung, a cui va il merito di essere uno dei giocatori più cresciuti e migliorati, e dopo la parentesi a Philadelphia è tornato da noi dove lo stesso Belichick ha detto “adesso sappiamo meglio cosa può fare e come utilizzarlo” e si è visto, senza contare il famoso discorso che facevamo qualche pezzo fa, ovvero che i Patriots riescono a cancellare la tua prima arma offensiva e ti costringono a batterli utilizzando tutto il roster. In questo caso l’arma dei Chiefs è il tight end Travis Kelce, una specie di Gronkowski in erba, che però nel match di ieri ha vestito la museruola, postando solamente 6 ricezioni per 23 yards. Coach Reid ha dovuto infatti scavare e tirare fuori dal cappello il coniglio di nome Jason Avant, anche lui come Maclin vecchia conoscenza che Reid si è portato in Missouri, che chiuderà il match dopo alcune catches fenomenali, per scrivere sul tabellino 69 yards in 4 ricezioni anche se  afarci male e segnare un TD sul finale di gara sarà Albert Wilson, 23enne alla seconda stagione in NFL, che riceverà in totale 5 palloni per 60 yards scarse. Un aspetto che ci ha messo in difficoltà più di quanto avrebbe dovuto è stato la mobilità di Alex Smith, che ha dimostrato di essere un ottimo quarterback da tasca e di avere una mobilità capace di completare dei drive “incastrati” e di prendere spesso qualche yards importantissima, nello specifico saranno 44 le yards corse da Smith, che però, sui lanci profondi, ha dimostrato di essere parecchio impreciso, e l’aver completato 29 passaggi su 50 tentativi testimonia proprio come spesso lui abbia cercato il lungo passaggio senza trovare mai il compagno, anzi spesso posizionando il pallone a qualche metro dalle mani del suo ricevitore; è vero che un bravo QB non mette il difensore in condizione di fare una giocata, ma è anche vero che deve permettere ai suoi di arrivare al pallone.

Difesa sugli scudi ancora una volta, e Hightower fa tutta la differenza del mondo.

Cambiando argomento passiamo a quello che doveva essere il nostro cruccio, il nostro tallone d’Achille, ovvero la linea offensiva; ieri i nostri ragazzi sono stati fenomenali. E’ vero che dobbiamo sempre guardare a tutti gli aspetti e va detto che i migliori pass rushers di KC non erano molto in forma, lo stesso Justin Houston verrà rimosso dal campo subtio per non rientrare nemmeno, ma vedere una marea infinita di zeri sotto la colonna dei sacks fa onore ai nostri ragazzi; Vollmer, al rientro, dimostra quanto conti averlo in campo nel ruolo di left tackle, riesce a reagire alle varie “swim moves” che la difesa mette in opera per cercare di arginare la linea, e anche Stork ha fatto un ottima partita, ordinata, e dopo essere uscito per un problema alla caviglia rientra in campo, quando in sua assenza lo ha sostituito benissimo il rookie Andrews. Per quanto riguarda il nostro lato di questa moneta, 1 solo sack per Chandler Jones, che lascerà il match per un problema al ginocchio, anche se ne abbiamo lasciati almeno un altro paio per strada, merito per carità di Smith che è stato abile a sgusciare ed evitare il takedown, ma rimane il fatto che la nostra linea è stata capace di mettere costante pressione e spesso far arretrare di metri la loro offense salvo non completare la giocata.

Ecco la giocata sulla quale Chandler Jones, senza contatto, subirà un fastidio alla gamba destra.

Il nostro attacco ha performato in maniera chirurgica, se passiamo sopra a qualche drop sanguinoso nella prima parte di gara, prevedibile però visto il periodo di assenza di Edelman, che è stato anche il target preferito di Brady, ma anche lo stesso Amendola aveva bisogno di ritrovare il timing col numero 12. Il primo drive è esplosivo, dalle mani di Brady partono dei laser fulminei e precisi, e la prima segnatura della gara è di Rob Gronkowski che squote un acceso Gillette Stadium con la prima “Gronk spike” (saranno poi 2 i TD’s di Gronk a fine gara).

Il primo tempo si concluderà col punteggio di 14 a 6 per i padroni di casa, dopo un TD su corsa di Tom Brady, ad evidenziare come Smith nonostante riuscisse a muovere il pallone, si dovesse poi scontrare col muro difensivo che non concedeva di più di un semplice field goal. Nella ripresa il gameplan di Kansas City è obbligatoriamente più aggressivo, e gli ospiti metteranno a referto un touchdown nel terzo ed un touchdown nel quarto quarto, senza però dimostrare di avere le chiavi per aprire una difesa che conferma quanto di buono fatto in stagione, con la tendenza di chiudersi a riccio nella “red zone” di proprietà e far sudare anche pochi metri agli avversari. Il nostro running game non è esistito, con Steven Jackson che totalizzerà 16 yards su 6 portate e James White con 5 yards su 1 portata. Ma lo abbiamo detto spesso, il nostro running game, per quanto paradossale, è fatto di tracce brevi e completi che sfruttano l’abilità di Amendola e Edelman di liberarsi nel breve, e per fortuna diciamo, visto lo scarso successo sulle corse, anche se credo che non ci sarebbe stato bisogno di stabilire un gioco di portate migliore, perchè coi lanci funzionava bene quasi tutto. Al suo ritorno dall’infortunio Minitron (Julian Edelman) riceve 10 palloni per 100 yards, e si dimostra fondamentale per il nostro sistema offensivo; questo secondo me è un nostro grosso limite e un grosso problema, il quasi dipendere da Edelman. Io onestamente avrei piacere di vedere i ragazzi funzionare ugualmente anche senza di lui, invece abbiamo notato in questo finale di stagione che conta troppo averlo in squadra, non resta che sperare perciò che possa completare questa post-season senza intoppi. Dopo Edelman e Gronkowski, che hanno dominato il passing game, troviamo qualche sorpresa, stupenda come Martin, che nel giorno del suo rinnovo contrattuale mette in mostra la sua velocità e regala 57 yards con sole 2 ricezioni, ma anche una sorpresa in negativo, questo LaFell che io ho sempre difeso ma inizio a non farcela più; 3 ricezioni per 6 yards, e spesso si dimostra confuso sulle chiamate e chiede a Brady cosa deve fare, inammissibile a mio avviso dopo il tempo trascorso in maglia Patriots.

La gara sarà di fatto conclusa da qualche stand difensivo convincente che terrà a bada la rimonta ospite, condizionata però da una pessima gestione del cronometro di coach Reid, che dimostra ancora una volta come questo sia un grosso difetto del suo modo di allenare. I Chiefs nonostante il giocare in velocità continuano comunque a svolgere un minimo di huddle prima delle chiamate, perdendo tempo, ma soprattutto non chiamano mai nessuno dei 3 timeouts a disposizione prima del 2 minutes warning, e la gara si chiuderà definitivamente dopo che un pallone vittima di un rimbalzo fortunoso, dopo aver urtato un paio di giocatori finisce tra le mani di Edelman per la conquista del primo down che ci concederà di inginocchiarci e uccidere la partita archiviando il risultato.

chung

il lavoro fenomenale di Chung su Kelce.

I Patriots appariranno al loro quinto Championship consecutivo, che è record NFL a pari-merito (credo lo detengano anche i Raiders dal ’73 al ’77).

 

Cosa mi è piaciuto – TOP

  • Tom Brady : 28 completi su 42 – 302 yards – 2 touchdowns; a questo punto la discussione non è se lui sia il migliore di sempre o no, ma la differenza è tra chi lo vuole ammettere e chi per antipatia lo nega. stop. punto. discussione finita.
  • Keshawn Martin : Arrivato in punta di piedi e si è messo a lavoro zitto; riceve poco ma riceve, veloce e preciso nelle tracce, e farsi trovare pronto al primo lancio è più difficile del farsi trovare pronto alla ennesima traccia dedicata.
  • Difesa : Tutta senza esclusioni; Ryan e Butler compiono un lavoro egregio, col numero 21 monumentale nel deflettare i palloni senza nemmeno toccare l’avversario. Hightower e Collins sono i due protagonisti che spero recuperino a pieno per il championship. la line aha giocato alla grande con Brown (il rookie) Hicks e Branch in spolvero. Spezzo una lancia per Dekoda Watson, chiamato a far rifiatare Chandler Jones e nel ruolo di end di destra riesce sempre a cavarsela e a mettere pressione su Fisher, giovane e fortissimo left tackle di KC.

 

Cosa non mi è piaciuto – WORST

 

  • Brandon LaFell : sono convinto che dovremo godercelo da qui alla fine della nostra stagione perchè non sono così convinto che lo rivedremo.
  • Justin Coleman : qualche errore di troppo, sicuramente dettato dalla giovane età del rookie ma che sono costati in alcuni casi dei completi che potevano rivelarsi pesanti.

Conclusione

In campo si è vista la differenza tra chi a questi palcoscenici ci è abituato e a chi, pur con una squadra ottima, ci arriva con emozione e forse un pò di paura. Adesso che sia Pittsburgh o che sia Denver poco cambia, o meglio cambia perchè fossero gli Steelers giocheremmo in casa, ma non cambia perchè se siamo al completo e se siamo i veri Patriots, conta più cosa facciamo noi rispetto a chi abbiamo davanti.

Written by francescoc

1 Comment

Luca

Grande partita! Sabato sera migliore non poteva esistere.. Riposo sul divano godendomi i miei amati Patriots che accedono al Championship… Che dire se giochiamo come sappiamo abbiamo le carte in regola per battere i Broncos e volare così al grande ballo.
Felice per il ritorno di JE e dei vari ex-degenti dell’infermeria.

Go Pats!

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