La prodezza di coach McDaniels nei minuti decisivi dell’ultimo Super Bowl.

Abbiamo letto in tutte le salse ormai che questo ultimo Super Bowl è stato una delusione per gli amanti dei punteggi alti e degli attacchi inarrestabili, con due difese sugli scudi ed il tabellone bloccato per quasi tutto il match; ma quando contava e quando bisognava vincerla ecco che in campo è sceso il solito Brady, ma soprattutto il solito McDaniels, che ancora una volta si dimostra forse il migliore offensive coordinator presente nella lega ad oggi.

Risultati immagini per mcdaniels drawing schemes on the sideline

Spesso immaginiamo che i vari gameplan vengano preparati a puntino giorni prima di un match, soprattutto nel caso di un Super Bowl, e che vengano attuati poi in partita, e così è, ma la principale caratteristica che rende un coach vincente è quella di sapersi adattare, di capire e correggere in corsa gli errori dei suoi ragazzi e metterli in condizione di vincere la partita, e questo ha fatto McDaniels; per i più attenti, o per chi lo abbia notato rivedendo i vari documentari prodotti dalla lega dopo il match, il cosiddetto “winning drive”, ovvero la sequenza di azioni dove i Patriots muovono palla a fine match senza apparenti difficoltà, che li porterà poi a segnare l’unico touchdown della gara, ebbene quello è stato ideato e disegnato sul momento, in panchia da McDaniels.

Come dirà James White intercettato dai microfoni di NFL Films : ” ho visto il coach disegnare lo schema 2 minuti fa… incredibile, lo ha fatto adesso..”.

Ma nello specifico, in cosa consiste ciò che ha disegnato il coach e che i Rams proprio non hanno saputo controbattere?

il Drive

La sequenza si apre con la prima trovata interessante : fino a quel punto nel match, sui primi down i Patriots avevano corso nella quasi totalità dei drive precedenti e di conseguenza i Rams si aspettavano una corsa, come anche la formazione faceva pensare. Con Edelman unico ricevitore sul lato sinistro, il fullback ed il runningback schierati in ” I formation ” ed il tight end sul lato destro.

I Rams cascano nella trappola dedicando l’intero corpo dei linebackers alla corsa e lasciando andare tutto solo Rob Gronkowski che dopo una iniziale finta di run block (assieme alla play action giocata da Brady che finge di dare palla a Michel ), va a ricevere indisturbato in testa al malcapitato marcatore.

Dopo questo bel completo la trovata : lo “smash-seam concept

Come si evince dallo schema illustrato, la formazione schierata per tutto il resto del drive nasce dal concetto di Smash-Seam, con una formazione “empty”, ovvero senza alcun giocatore dietro a Brady, e con 5 elementi schierati per ricevere, il che non avrebbe nemmeno nulla di così tanto speciale, se non fosse per la scelta degli uomini utilizzati.

Questa è infatti una formazione che tutte le squadre nella lega utilizzano, ma non con questo personale : H e W sulla carta sarebbero i ricevitori esterni, mentre nel nostro drive sono stati utilizzati i runningbacks ( RB + Develin); X e Y sono i TE’s, e Z è lo slot receiver ovvero Edelman.

Cosa ha dunque di geniale questa chiamata?

La cosa geniale è stato sapere che i Rams a questo personale rispondevano con il loro personale base, una 4-3 con i 3 linebackers, che dovevano però vedersela a turno o con Rob Gronkowski oppure con Julian Edelman dallo slot. Questo creava un evidente mismatch perchè nessun linebacker dei Rams, reparto oltretutto tra i più deboli della rosa dei gialloblu, aveva la capacità di marcare a dovere nè Gronk nè tantomento “minitron”.

Il drive si apre con un completo nel mezzo del campo per Edelman, seguito da una curl (la traccia di W nello schema) eseguita da Rex Burkhead, sulla quale si evince la possibilità di sfruttare anche una situazione su Gronk, che verrà servito l’azione immediatamente successiva.

Nella foto che segue vedete come Burkhead sia talmente rapido nella traccia da guadagnare 7 o 8 yards dal suo marcatore (Peters) e Gronk (situato all’altezza delle 30 yards) sia in 1vs1, che spesso significa essere libero per il nostro #87.

Il resto è storia, un completo splendido lanciato in doppia copertura da Brady laddove solamente Gronk poteva arrivare, ed il rookie Sony Michel che la spinge dentro, timbrando ufficialmente il suo TD numero 6 nei playoffs ed il titolo n.6 per la nostra franchigia.

Ma la capacità di Josh McDaniels di trovare una soluzione, al volo, così valida ed efficace sfruttando un concetto di mismatch così sulla carta semplice e banale, è stata la vera ragione del nostro trionfo.

 

Francesco Cugusi@PatriotReign

 

Written by francescoc

1 Comment

Giancarlo Boromei

Giusto. Diamo a McDaniels quello che è suo: così come era stato criticato nei due precedenti SB adesso merita i riconoscimenti che ha.
Resta il dubbio su come mai abbia fallito nella sua esperienza da Head Coach dei Broncos: forse è solo un ottimo coordinator dell’attacco oppure era il personale sia di staff sia di giocatori a non essere adatto a lui.
Io ricordo che dopo l’esperienza a Cleveland anche di Belichick si diceva fosse solo un genio della difesa ma è bastato trovargli collaboratori adatti ed ambiente giusto x farlo diventare il coach +vincente della storia.
Tornando a McDaniels spero rimanga ancora con noi e non risponda alle sirene che inevitabilmente lo dovessero attirare.

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