La stagione dei nostri beniamini volge al termine, in maniera deludente e ancora una volta per mano dei Broncos in Colorado. Abbiamo più volte già sottolineato come mai in NFL, tra salary cap, infortuni e altri motivi, sia davvero complesso ripetersi e cercare di difendere il titolo in prima persona dopo il trionfo in un Super Bowl, e quest’anno ci fermiamo un match prima del grande ballo, che vedrà protagoniste i Broncos di Manning contro quella che sembra la squadra più in forma degli ultimi 15 anni di football, i Panthers di Cam Newton. Proprio i Panthers a mio avviso hanno dimostrato, spazzando via prima i Seahawks e poi i Cardinals, di essere pronti per il grande palcoscenico e di poter arrivare in fondo, dove troveranno un Manning che conferma anche contro di noi un “declino controllato”, ma i primi a saperlo sono i Broncos stessi, che scegliendo di circondare di talento il veterano, con il game planning di Kubiak, un gioco di corse buono e la migliore difesa per numeri in NFL, hanno reso materialmente possibile per Peyton il giocarsi l’eventuale secondo anello della sua carriera al Super Bowl numero 50 in California, dove molto probabilmente chiuderà la sua carriera.

Anche oggi come fatto altre volte preferisco sorvolare sulla partita nella misura di giocata per giocata o statistiche e numeri, ricezioni e quant’altro, perchè onestamente vi annoiereste e non credo che chi si siede dedicando 3 minuti al mio pezzo abbia voglia di sentirsi dire quante yards ha ricevuto tizio e quante corse caio. Il match lo abbiamo visto tutti e ognuno sa come sono andate le cose; cerco invece di discutere con voi di qualche aspetto del gioco, della nostra squadra in generale.
Per prima cosa lo ripeterò fino alla morte, è già stato un miracolo essere arrivati fino a qui con tutti gli infortuni che abbiamo subìto, alcuni in posizioni davvero critiche; ieri il reparto che ha sofferto di più è stato indubbiamente la nostra linea offensiva, ma vedrete che contro questa front 7 di Denver faranno fatica anche i Panthers. La nostra linea, se la prendiamo punto per punto, ha visto nella posizione più importante, quella del left tackle, una continua rotazione data dall’infortunio di Nate Solder ad inizio stagione. Solder non è ancora un Hall of Famer, ma è un buon giocatore, veloce giovane e fisico, che garantisce una certa tenuta, e alla sua grave perdita si aggiunge quella della guardia titolare Ryan Wendell; qualcuno di voi magari sosterrà che Wendell non è un gran giocatore anzi a volte ha patito contro difensori mediocri, mi sta bene, ma Wendell è a roster da anni, conosce playbook e audibles alla perfezione, e un giocatore com e lui ieri, nel frastuono dello stadio “Mile high” avrebbe potuto fare la differenza data la difficoltà che aveva Brady di comunicazione coi suoi. A queste aggiungiamo altre 2 assenze, quelle di Tre Jackson, guardia rookie che comunque figurava tra i titolari in regular season, e quella di Waddle, che è arrivato poco tempo fa in uscita dai Lions e ha di fatto giocato solo contro i Jets, ma lo ha fatto come left tackle e non aveva per nulla fatto male, e sarebbe stato fondamentale averlo per spostare Vollmer a tackle di destra, dove invece si sono alternati Cannon e Fleming col medesimo risultato, ovvero quello di esporre Brady a 20 colpi tra takedowns e sacks, record stagionale di colpi subiti da qualsiasi QB. La linea però, al contrario di quello che può sembrare da una rapida reazione, non è da rivoluzionare e vi spiego perchè : inanzitutto, nei passati drafts abbiamo già utilizzato tantissime picks per uomini di linea, e con l’imminente draft dove saremo senza la scelta al primo giro per la buffonata chiamata “deflategate” siamo costretti ad andare a coprire altre needs, pescando magari qualche prospetto a fondo del draft. Secondo aspetto, ma questa rimane un opinione personale, la nostra linea al completo e in salute non è così male come è apparsa contro i Broncos. Con, torno a ripetere, Solder e Vollmer come tackles, Stork centro e Kline/Jackson come guardie la linea è perlomeno decente, se non valida. Se proprio si dovesse decidere di intervenire credo servirebbe un colpo di spicco nella free agency ma è un ruolo dove di giocatori liberi davvero validi ce ne sono pochi e Belichick non è mai sembrato interessato a svenarsi per un lineman offensivo quando questi erano liberi, come ultimamente Incognito o Mathis.

troppo evidente la disparità di livello tra linea difensiva di casa e OL ospite.

Un altro aspetto su cui voglio concentrarmi è quello dei ricevitori e dell’attacco in generale; se non hai un running game non vinci mai. Questo può sembrare un concetto forte se pensiamo che i Pats che hanno battuto Seattle non avevano esattamente un Marshawn Lynch o un Marshall Faulk in campo, ma quello che davano Blount e Vereen in quel frangente di gioco era sufficiente per creare nelle difese avversarie il dubbio, ed esporle a una qualche brutta interpretazione sul cosa aspettarsi. Non capisco il bisogno di correre a firmare Steven Jackson, che se ne stava comodo sul suo divano dal febbraio scorso, se poi lo fai correre 4 volte per 8 yards, con 1 touchdown addirittura da distanza ravvicinata. A quel punto bastava un Bolden o un Montee Ball che già avevi a roster per impiegarli in quel modo. Onestamente qualcosa di più con Jackson lo avrei provato, in linea di massima un paio di blocchi lui li rompe, invece siamo diventati monodimensionali, quasi sempre in empty formation per contrastare i loro blitz, ma senza risultati visto che a Brady ci arrivavano comunque prima che lui si liberasse dell’ovale. Qui è inutile e superfluo sottolineare come Dion Lewis sia mancato tantissimo a questo attacco, ma mi sento di spezzare una lancia per James White, che ha messo a referto circa 60 yards tra corse e ricezioni, e si conferma come probabile erede di quel tipo di ruolo ibrido Vereen/Lewis. Ma la vera nota dolente, arriva da quella che dovrebbe essere la “deep threat” ovvero la minaccia sul profondo, quel ricevitore fisico che ci manca tantissimo da dopo Randy Moss, e lo avevamo trovato in quel teppista maledetto di Aaron Hernandez.

Io, ormai lo sapete, tendo a dare non 2 o 3 possibilità ma 10 o 15 chances ai giocatori di rifarsi, ma c’è un trio di players che credo non abbiano mostrato nulla per convincere lo staff di tenerli, e sono Scott Chandler, Aaron Dobson e Brandon LaFell. Chandler lo reputo un fallimento totale per quello che avrebbe potuto essere, senza mai esser stato capace di conquistare la fiducia di Tom, ed è davvero un peccato perchè lui e Gronk potevano arrivare a formare una coppia davvero importante. Per quanto riguarda Dobson, gli infortuni non possono più essere una scusa; questa è la National Football League e la forma fisica, la forza e la capacità di “durare” sono aspetti fondamentali e lui non li ha purtroppo. Uno o due infortuni possono essere combinazioni o sfortuna, ma dopo 3 stagioni giocare la metà delle partite e finire la stagione a Novembre no, è un problema serio, significa che il tuo corpo da atleta nel passare dal livello collegiale al livello Pro non regge questi allenamenti e questi ritmi e temo che la sua carriera sia fortemente a rischio. Per concludere sul reparto, io ricordo benissimo che questa estate, una delle critiche che si muovevano a Carolina fu che non avevano ricevitori, che dopo Olsen (TE) ci fosse il vuoto, e tutti puntavano il dito sull’aver lasciato andare LaFell con troppa sufficienza, mentre questo indossava un anello e beveva spumante. A conti fatti, forse loro avevano visto una discontinuità che non li convinceva, ed è quello di cui siamo testimoni noi oggi. Un ricevitore che al Championship, con un QB che compie 56 lanci, riceve 0 vuol dire che non è stato in grado di entrare nel gameplan e rendersi fondamentale, come invece ha fatto piano piano Amendola o lo stesso White, divenendo parte integrante della offense. Questo potrebbe essere il reparto più difficile da sistemare, perchè col draft non siamo mai stati capaci a selezionare ricevitori di questo tipo, e in free agency c’è un certo signore, il mio personale sogno bagnato, che risponde a nome di Alshon Jeffery, che sarà il vero e proprio diamante conteso di questo mercato. Lui dai Bears sa che può aspettarsi solo soldi, mentre noi potremmo dargli un concreto biglietto per i playoffs, ma non siamo soliti fare degli “splash” così forti in estate; Jeffery è uno dei top 5 ricevitori nella lega, e renderebbe il nostro reparto infallibile, e sognare non costa nulla. Anche perchè sistemare questo reparto tramite una seconda o terza scelta significa nuovamente compiere un percorso di inserimento di un rookie dentro uno dei sistemi offensivi più complessi di tutta la NFL con un Qb come Brady che pretende moltissimo dai suoi ricevitori, sarebbe deleterio e di tempo da sfruttare con TB12 in campo non ne rimane molto; mi aspetto pertanto che qualche firma in free agency arrivi ma temo siano nomi di basso rilievo, poca spesa e tanta resa come magari già visto nell’operazione Keshawn Martin.

Simms su BleacherReport aggiunge oltre allo stesso Jeffery, dei nomi molto interessanti come quelli dei Bengals Sanu e Jones, e al cleveland Brown Benjamin; Sanu sarebbe davvero un colpaccio.

Jeffery in maglia Patriots è un matrimonio talmente funzionale sulla carta, talmente bello, che temo non lo vedremo mai.

Veniamo ora al reparto che più di ogni altro rappresenta una vittoria per coach Belichick, la difesa; in estate ci siamo strappati i capelli per aver perso due come Revis e Browner, anche se il primo è in netta parabola discendente e il secondo è una macchina da flag. Se nel match di ieri togliamo il grosso completo di Manning su Sanders dove comunque Butler ci aveva messo le mani, rimane solo il doppio TD di Owen Daniels, tight end ex Houston, dove però qualche colpa la possiede Collins in copertura in un inizio di gara per nulla facile per i nostri, anche perchè il secondo touchdown nasce da un intercetto di Brady lanciato su Von Miller, che regala il possesso ad un fresco e carico Manning a poche yards dalla endzone. Per il resto, la nostra difesa ha dimostrato di esserci, fenomenale nel chiudere sui ricevitori dopo la eventuale catch, notevole nella pass rush, con 3 sacks, 2 di Collins e 1 di Branch, che hanno spesso costretto Manning a giocarsi dei terzi down con più di 15 yards da conquistare. La soddisfazione non è solo quella di avere avuto una stagione difensiva splendida, ma è quella di avere un “core”, un nucleo di talento giovane e purissimo che è qui per rimanere.

Brown, Collins e Branch. credits Gettyimages.

Il reparto di linebackers è perfetto, con Jamie Collins (mio personale MVP dei Pats di ieri assieme a Gronkowski) che risulta essere una vera e propria “steal” del draft di un paio di stagioni fa, assieme ad Hightower che nel fermare le corse è uno dei top 3 LB’s in NFL, rimane l’incognita Mayo, ma dal momento che Hightower e Collins si sono gia dimostrati capaci di indossare il pallino verde sul casco, nel ruolo di middle potrebbe bastare uno alla Freeny o un qualche altro da promuovere come Bostic per prendere il ruolo di Mayo dovesse andar via o smettere di giocare visti i numerosi infortuni. Per chi non lo sapesse, il pallino verde sul casco indica che quel casco è dotato di cuffie per ottenere le indicazioni dai coordinatori, e di solito si da al difensore col compito di “settare” la difesa prima dell snap. La linea difensiva ha altrettanto valore, con le certezze Chandler Jones e Ninkovich, le piacevolissime e positive addizioni di Jabaal Sheard e Hicks, e i veterani Siliga e Branch. Ai giocatori nominati vanno aggiunti il rookie Malcom Brown, che è andato in costante miglioramento alla sua prima stagione NFL, tanto da essere secondo la testata PFW il lineman migliore tra quelli selezionati a questo draft, e Dominique Easley, che ad inizio stagione ha fatto vedere cose egregie e l’augurio è quello di ritrovarlo così ad inizio stagione prossima.

La secondaria è un lock nelle posizioni di safety e cornerbacks 1 e 2, con McCourty, Butler e Ryan che hanno dimostrato tutto l’anno di potersela giocare anche coi ricevitori migliori della lega, e con Chung che entra direttamente nel discorso di MVP difensivo della stagione per i nostri. Potrebbe essere una valida opzione quella di aggiungere un cornerback più fisico dall’altra parte del campo, dove quest’anno siamo stati “costretti” a schierare Coleman, quando presumibilmente per quel ruolo era stato draftato Darryl Roberts, cornerback di Marshall, selezionato con la scelta 247 overall; atleta grandioso con enormi margini di miglioramento, ma che ha saltato la stagione per infortunio.

Serve tantissimo un runningback, e questo potrebbe essere il ruolo a cui verrà dedicata più attenzione in estate a mio avviso. Con tutta probabilità perderemo Steven Jackson e LeGarrette Blount in estate, ma a noi serve qualcuno di più esplosivo, e la free agency ne è piena anche se come già detto in precedenza non mi aspetto grandi manovre in questo senso. Tanto per farvi venire l’acquolina in bocca vi cito alcuni nomi che completerebbero la nostra offense in maniera esplosiva, uno su tutti : Doug Martin (Buccaneers). A Martin a volte è mancata totalmente la voglia, sembrava un giocatore finito, ma in quell’eterno cantiere che è Tamp Bay è risucito ad avere un 2015 stellare. Il secondo nome è Lamar Miller (Dolphins) che non riesco a spiegarmi come mai sia stato utilizzato così poco dai Dolphins; a soli 25 anni il suo corpo non ha preso molte botte, lui è capace di ricevere fuori dal backfield e sarebbe un investimento sicuro. Ci sono poi altri due nomi, che hanno “PATRIOTS” scritto in faccia, e così come per Jeffery, sarebbero delle firme troppo sensate per avvenire, ovvero Matt Forte, tuttofare in uscita dai Chicago Bears, e Alfred Morris, Bruise back senza paura dei Washington Redskins. Questi sono 4 nomi dai quali pescarne uno a caso sarebbe fenomenale.

Insomma, c’è tantissima carne al fuoco, tanto a cui lavorare ma anche tanto talento a disposizione per permettere a Tom di cercare il quinto anello; la nostra stagione è finita con una cavalcata per la quale altre squadre appenderebbero un banner (…coff Colts coff…) ma per noi, consci del nostro potenziale, non può e non deve essere considerata altro che una amara sconfitta. Onore a Denver e in particolare modo alla loro difesa, costruita in off-season col piano maestro di fermare noi e ci sono riusciti davanti al pubblico amico, aspetto che noi abbiamo preso troppo sotto gamba, preferendo recuperare i giocatori fondamentali rinunciando di fatto a giocare a football nelle ultime settimane di regular season.

Ovviamente il lavoro di PATRIOT REIGN non si ferma, continuando a coprire tutto il periodo da qui al prossimo Agosto con news, approfondimenti, rubriche e tanto altro. Ricordatevi di aderire al fan club ufficiale PATSNATION ITALIA tramite la registrazione al link qui sotto :

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Un grazie a tutti quelli che hanno dedicato tempo a leggere i miei pezzi e per aver seguito la stagione tutti insieme.

#OnToTheFifth

#GoPats

Written by francescoc

10 Comments

Riccardo

Grazie Francesco come sempre per il tuo puntuale, obiettivo e esaustivo commento all’ultima partita, che questa volta sigh sigh è proprio per quest’anno l’ultima…

Io ero come Te sin dall’inizio convinto che non era il nostro anno, troppi infortuni e tante difficoltà anche esterne vedi deflagate etc.

Ma nonostante tutto ciò siamo arrivati al championship e avendo viste tutte le nostre partite (ed anche parecchie altre) le uniche 5 nostre sconfitte non sono mai state in nessun modo nette, nessuno ci ha soverchiato mai mai.

Quindi è vero, il boccone è parecchio amaro, perdere non è sopportabile soprattutto per il mondo Patriots abituato in questi ultimi anni ad essere sempre parecchio vincenti, ma secondo me è stato fatto tutto il possibile ed addirittura di più (vedi reparto difensivo) di quello che sulla carta potevamo fare.

Sono triste ed amareggiato, ma orgoglioso di essere un Patriots perché anche quest’anno Belichick-Brady & C., ci hanno fatto sognare e godere sino all’ultimo, o quasi.

Grazie ragazzi comunque!!!!

Per il futuro un RB è imprescindibile, e per Miller o Morris occorrerebbe che il buon Kraft faccia un sacrificio…. magari lo facesse anche per Jeffery (sogno non solo tuo caro Francesco) giuro!! torno a FOXBORO per vederli una volta il prossimo anno.

Grazie ancora a Te e Go Pats sempre!!!!

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Michele

Grazie Francesco, per i tuoi commenti sempre puntuali, mi piace molto l’analisi tecnica che fai delle partite giocate dai Pats sia quando sono vinte che perse.
Speriamo in una prossima stagione più fortunata per questa squadra che tanto mi esalta, non solo per le ottime eccellenze individuali, ma specialmente per il Team in generale, che è compatto e anche ben amalgamato fra loro, in questo credo sia la bravura di Belichick e Staff ,nel motivare gli uomini e trasformarli nei nostri beniamini “Patriots”
Un saluto e sempre!
Go Pats!

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Salvatore

Grazie a te per i recap e i commenti sempre puntuali e precisi, non mancherò di seguirti anche in off season.

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Eddy

Allora Francesco, innanzitutto fammi dire che come al solito hai fatto un analisi molto lucida e attenta della stagione dei nostri Patrioti.
Personalmente ho impiegato un paio di giorni a digerire questa sconfitta, perché a mio modo di vedere questa gara più che averla vinta Denver l’abbiamo persa noi e l’unica personale soddisfazione che avrò sarà vedere i Panthers fare un “mazzo così” ai Broncos al Superbowl.
Tornando a noi è evidente che il reparto che ha funzionato meno quest’anno è stata l’OL con il povero Brady che proprio in quest’ultima partita, contro la difesa più forte del campionato, è stato letteralmente massacrato, con pochissimo tempo per rilasciare il pallone (e noi sappiamo che è uno dei più veloci in assoluto nella lega) e trovare una soluzione adeguata, finendo per forzare molte volte il lancio con i conseguenti intercetti. E’ vero che l’OL è stata cambiata più volte nel corso della stagione alternando rookie a titolari o a giocatori arrivati direttamente dalla practice squad, è vero che abbiamo pagato infortuni di peso come il LT Solder e Wendell, ma è anche vero che negli ultimi due anni abbiamo perso dei giocatori di spessore come Logan Mankins e Dan Connelly e in questo senso non è stato fatto nulla per sostituirli. E’ inutile che ci giriamo intorno, ma gli OT e gli OG più forti vengono presi ai primi giri del draft, mentre noi negli ultimi due anni (e, ahinoi, anche il prossimo dove non potremo scegliere) abbiamo privilegiato la difesa; per carità può capitare che qualcuno di forte venga tralasciato o si riveli poi un giocatore di talento successivamente, e le eccezioni non mancano, ma, statistiche alla mano, finisci sempre per prendere dei giocatori che non sono un sicuro investimento, ma su cui ci devi lavorare su e non è detto che questo avvenga in tempi rapidi, secondo il nostro motto che “noi i campioni non li prendiamo, ma li creiamo”. Detto questo se non hai un OL che sia in grado di reggere la pressione avversaria vai poco lontano anche se hai un attacco stellare e un fenomeno come Brady in cabina di regia. Pertanto io qualche investimento sulla OL lo farei in modo da dare il tempo ai rookie (Mason e Jackson) di crescere, perché in più di un’occasione mi sono sembrati ad andare a farfalle. Su Waddle non mi pronuncio, l’ho visto pochissimo in azione. Uno che invece non vorrei più vedere neanche in cartolina è Cannon, uno dei giocatori più mediocri che mi sia capitato di vedere in campo e per il quale si potrebbe fare lo stesso discorso che hai fatto su Wendell, con noi da anni e che conosce playbook e audibles alla perfezione, ma non è assolutamente in grado di fare la differenza. Un giocatore così è dannoso, mentre per esperienza avrebbe dovuto essere il braccio destro di Vollmer in campo, mentre invece si è dimostrato il classico panchinaro riproposto quando gli altri devono rifiatare o sono infortunati, ma che non incide assolutamente. Anche io sono come te, propenso a dare più chance ai giocatori (e poi basta che indossino per un minuto la jersey dei Pats e già me ne innamoro), ma questo a 27 anni le ha sprecate tutte.
Comunque, a parere mio, il quintetto titolare dovrebbe essere Solder e Vollmer tackle, Wendell con Stork spostato a guardia e Andrews centro. I rookie e Kline al momento li vedo come riserve abili e arruolabili.

Un altro punto dolente dell’attacco sono i TE. Premetto che mi ero innamorato del gioco di New England con il doppio TE (Gronkowski e Hernandez) in campo e, data la brutta fine del teppista di Bristol, speravo che si volesse ricreare questo tipo di gioco, ma è chiaro che mi sono sbagliato (avevo ripreso a crederci con la firma di Fauria nella practice squad, ma ovviamente le cose non sono andate come speravo). I sostituti che si sono succeduti, con l’unica eccezione di Tim Wright (per il quale porto ancora il lutto al braccio per la perdita), di fatto, non sono stati mai impiegati per questo tipo di gioco, ma più che altro come bloccatori e, ti confesso, che ogni volta che vedo il Gronk volare per aria ho sempre paura che non si rialzi. Lui è un fenomeno e se gli affianchi qualcuno di valido potremmo fare sfracelli, ma niente… Su Chandler concordo con te, ha finito per fare la fine di Mulligan dello scorso anno, non ha conquistato la fiducia di Tom e di fatto ha finito per sparire dai radar dell’attacco. Un’altra perdita che mi ha fatto piangere il cuore è stata quella di Hooman, anche come uomo squadra, sacrificato forse in una delle poche trade azzeccate quest’anno, quella con Hicks, mentre ho trovato demenziale quella che ha portato da noi Asante Cleveland al posto dell’OG Jordan Dewey che quest’anno poteva fare tranquillamente il titolare nella OL, invece in un colpo solo abbiamo indebolito sia la OL sia il reparto TE dove di fatto Cleveland, ora ai Chargers, non ha mai giocato. Sugli altri due elementi a rooster vorrei stendere un velo pietoso, Micheal Williams ha la stessa agilità di un elefante in un cristalleria e più o meno la stessa utilità, il rookie Derby mah.
Per quanto riguarda il resto dell’attacco non riesco a capire il crollo di LaFell, ha fatto veramente schifo tutta la stagione e a ragion veduta si è visto scavalcare nelle gerarchie della squadra da Martin e da White che si sta dimostrando un ottimo ibrido alla Vereen, anche se contro i Broncos non gli avrei affidato tutte quelle responsabilità. Il discorso su Dobson è un po’ più complesso ed è vero che l’anno scorso era stato ribattezzato “Dropson”, ma io gli vorrei dare un’altra possibilità considerando il fatto che pure Amendola è uno che veniva sempre criticato per i suoi continui infortuni, ma alla fine si è dimostrato prezioso.
Per quanto riguarda i RB non ho ancora capito se il mitico “Hurricane” Jackson rimane con noi oppure torna sul divano. Sicuramente Blount lo perderemo, ma abbiamo comunque a rooster Bolden, White e un Lewis si spera tornato in forma. Se Hurricane ci saluta abbiamo bisogno sicuramente di un power back che sfondi i blocchi, a meno di incominciare a concepire degli schemi che non prevedano solo lo sfondamento centrale. Per la cronaca ho visto quelli dei Panthers per Stewart contro i Cardinals e mi è venuto il magone…

Concordo con te sul fatto che la vera vittoria è stata la difesa, quest’anno avevamo perso dei giocatori del calibro di Big Vince, Revis, Browner e, perdonami se aggiungo anche uno che di talento ne avrebbe, solo che viaggia di pari passo alla delinquenza, Dennard. Detto questo la scelta al draft di Malcom Brown è stata azzeccatissima con a fianco un veterano come Branch formano una coppia solidissima che può essere ottimamente sostituita dall’altra coppia Siliga-Easley, peccato che quest’ultimo mi sembri un Mayo 2.0 ovvero un injury prone. Lui è Mayo sono due incognite per il futuro, quest’ultimo in un ruolo come il MLB che non andrei a sottovalutare, speravo che Bostic potesse essere un valido sostituto, ma l’ex Bears non mi ha convinto per nulla dato che l’ho visto più in campo con lo special team che con la prima squadra, a differenza dell’altro acquisto di metà stagione, Hicks, che dopo un inizio in sordina si è guadagnato un posto stabile in difesa.
Un altro giocatore che mi ha impressionato molto è stato Jabaal Sheard, validissimo elemento, molto intelligente a cercare non solo i sack fini a se stessi, ma anche i fumble. Con lui, Ninko, Hightower, Collins, “Sackman” Jones abbiamo una difesa da paura. Nella secondaria ho riscontrato una crescita esponenziale di Malcom Butler. A inizio stagione con le varie partenze e dopo averlo visto sbeffeggiato da Antonio Brown contro gli Steelers temevo il peggio, ma poi ha avuto una crescita esponenziale di partita in partita andando ad annullare giocatori molto più quotati. Ha un attitude pazzesca, lui e Ryan sono un’ottima coppia, mentre Coleman e Johnson possono essere dei buoni rincalzi. Sicuramente lo spot da CB porterà qualche nuovo arrivo con la prossima stagione.
Vorrei concludere spezzando la lancia a favore di uno di quei giocatori che si vedono poco perché giocano negli special team, ma che io sinceramente vorrei vedere prima o poi anche in campo. Sto parlando di Brandon King, una SS, che ha una grinta pazzesca e una voglia di dimostrare le sue capacità che diversi titolari si sognano. Magari non avrà mai la sua occasione, ma per me resta comunque un grande.

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francescoc

Ciao eddy! dalle cose che scrivi direi che siamo in totale sintonia, con al riserva sul ruolo di tight end dove A.J. Derby direi non valutabile visto l’infortunio precoce, e su Williams, benchè sembri più un lineman che un TE, credo sia stato preso apposta per la sua versatilità, è agile per essere un ciccione, ed è molto piazzato e fisico per bloccare sulle corse, a me veniva solo da ridere quando lo hanno schierato in solitaria a bordo campo come ricevitore n. 1 era ridicolo. Bostic credo che avrà modo di ritagliarsi lo spazio necessario e penso sia stato preso, come scrissi all’epoca, come cuscino in caso di caduta di Mayo, vedremo in estate, e su King ti dico che anche a me entusiasma il suo lavoro nello ST ma bisognerebbe seguire gli allenamenti per capire se ci può essere dell’altro oltre ad un grandissimo gunner da ritorni.

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Luke

Per carità, alibi fortissimo per gli infortuni, ma sicuramente un game plan non all’altezza (o una realizzazione del game plan non all’altezza ). I Patriots si aspettavano che i Broncos concentrassero le loro option sulle corse e Kubiak è stato bravo a cambiare le previsioni, spingendo sui lanci ed innalzando l’intensità difensiva. Quello che non ha fatto Bill, che “in corsa” non ha mutato alcunché, mentre Tom continuava a prenderle da ogni dove. Troppa superbia.

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R78

Ho letto l’articolo solo oggi per far passare la delusione e dopo aver visto il SB..
Bell’articolo e ottima analisi.
Però volevo fare due valutazioni in merito alla gara di finale di conference :
– il calcio addizionale sbagliato (non voglio colpevolizzare il grande Gostkowski) ma ci ha portato a non fare l’overtime
– e secondo me, punto fondamentale, è l’errore di Bill nella scelta di giocarsi il 4&1 invece di calciare sulle 16y avversarie a 6 minuti dalla fine…
Questo in particolare lo ritengo un grosso errore…
Gli ultimi minuti di partita potevano essere ben diversi…
La difesa di Denver è una delle migliori ma pur avendo surclassato la OL dei Pats ci siamo ritrovati con la possibilità di vincerla quindi non Colpevolizzerei troppo la OL.
L’anno prossimo ci possiamo ancora provare…

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