Seconda gara in preparazione della regular season.

Facendo a botte col sonno che, inevitabilmente, in una notte di mezza estate cerca, spesso riuscendoci, di avere la meglio sulla nostra encomiabile ed integerrima dedizione verso i nostri prodi col casco argentato ed i colori della terra della libertà sul petto, riusciamo a portare a casa anche questa piccola conquista : aver visto Carolina vs New England di questa bizzarra preseason 2022.

Di seguito alcuni pensieri completamente random senza nessun filo logico, che mi ha lasciato la partita.

1- Nessuno mette “Piccolo Jordan” in un angolo.

La preseason è fatta esattamente per i giocatori come Humphrey, che al suo ormai quarto anno in NFL si trova ad un bivio e deve capire cosa ne sarà della sua carriera.

I più attenti di voi sanno che nella giornata del match io scrissi nella nostra chat telegram alcuni punti da attenzionare durante la gara ed uno di questi era proprio vedere se Humphrey sarebbe stato in grado di costruire una altra bella prestazione e continuare a rendere impossibile ai coaches di tagliarlo.

Con la assenza di Wilkerson (out per concussion rimediata in allenamento) e la sorpresa di un Kendrick Bourne inattivo, per Piccolo Jordan l’occasione era ghiottissima e lui ha risposto presente, non solo con 5 ricezioni su 6 targets per 71 yards, di cui la ricezione più “lunga” la trovate nel tweet precedente, ma anche una copertura su un punt che avrà fatto fare sogni frizzanti al buon coach Belichick, ne sono sicuro.

Non abbiamo la sfera di cristallo e non possiamo certo prevedere cosa ne sarà del buon Humphrey al momento dei tagli per il roster dei 53, ma se come dice Belichick “availability is the best ability(l’essere a disposizione è la migliore delle abilità) e, sempre lo stesso coach questa notte ha aggiunto “glad we have him” (contento sia con noi), diventa davvero difficile non immaginarselo a roster. Il fatto che sia poi un mix interessante di stazza, velocità e fisicità, lo rendono un jolly importante.

2- Sam I am

Sam Roberts è una delle soprese di questo pre-campionato; arrivato in sordina al sesto round di un draft con pochi fuochi d’artificio, in uscita da Northwest Missouri State, non esattamente Alabama, sta mettendo in campo delle prove costantemente di livello, è sempre più forte della competizione che si trova davanti, e raggiunge con costanza il backfield avversario.

Aveva già mostrato ottime cose nel primo match con i Giants :

E ieri sera ha continuato scherzando con la OL di Carolina, riuscendo addirittura a ricoprire il pallone del touchdown che fisserà poi il punteggio sul 20 a 10 finale.

Probabilmente Roberts sarà un candidato alla practice squad, ma è un rischio perderlo, perchè sta davvero facendo bene, certo non contro le primissime linee ma per un rookie è sufficiente quanto visto fino ad ora per capire di essere sulla buona strada. Potrebbe diventare per noi quello che purtroppo non è diventato Byron Cowart.

3- J.J. Taylor deve fare il roster

Il coach Ivan Fears, che ha allenato i runningbacks dei Patriots da quando io ho memoria, parlando di Taylor ha detto ” lo scorso anno non potevamo metterlo in situazioni di tasca passaggio a protezione del qb, per il suo bene e per il bene di Mac..” ed è evidente che questo sia un aspetto su cui il ragazzo ha lavorato molto :

Quello che mi fa dire che debba fare il roster però, è ciò che abbiamo tutti sotto gli occhi da un paio d’anni, e cioè quello che gli americani chiamano Burst, ovvero una capacità di esplodere nel breve e diventare una scheggia impazzita, che nessun altro back del seppur notevole reparto a roster ora possiede.

In questa clip, si vede come da quasi fermo riesca a partire in un “fazzoletto” e lasciarsi dietro chiunque prendendo ben 15 yards, e rappresenta quel runningback capace con una sola azione di spaccare una partita, di cambiare il tempo di gioco e magari funzionare da “closer”, per prendere in prestito un termine dal baseball, ovvero magari entrando in campo quando le gambe degli avversari sono appesantite e provate da un ora di gioco o più, e spezzare loro il fiato con qualche accelerazione fulminea. Non possiamo privarcene, sarebbe un errore.

4- shotgun is the way

Dei 3 drives concessi a Mac Jones questa notte, l’unico che ha funzionato e che ha fatto sembrare il nostro attacco capisse cosa stava facendo, è stato il terzo, quello dove Mac Jones ha giocato la stragrande maggioranza degli snaps in “shotgun”, formazione che ha trovato la sua sublimazione in questo cioccolatino per Nelly :

Alcuni coaches sostengono che per i quarterbacks giovani giocare “under center”, e cioè con le mani sotto al sederone del centro, sia meglio perchè hanno la palla in mano subito e non devono preoccuparsi di ricevere bene lo snap. Personalmente dissento, e sono un fermo sostenitore del fatto che per un quarterback ad inizio carriera, soprattutto per chi al college ha giocato quasi esclusivamente in Gun, che questa sia la soluzione migliore.

Prima di tutto il giocatore osserva fin da subito lo sviluppo della azione, senza dover compiere i primi passi di dropback di schiena al gioco, ed ha quindi la possibilità di scaricare prima il pallone leggendo meglio la reazione della difesa.

Non è un caso infatti che anche per Zappe sia stato grosso modo lo stesso, con alcuni dei suoi passaggi migliori arrivati dalla gun :

Sarebbe fantastico essere nella stessa stanza di Belichick, Judge e Patricia e sapere se nel nostro playbook ci sia una presenza maggiore di un concetto piuttosto che un altro, o se anche loro abbiano notato questa cosa, ma sarà sicuramente interessante vedere come affronteremo i drives offensivi d’ora in avanti con questo aspetto a mente.

5- Linebacking speed

E’ apparso evidente a tutti che (finalmente con la F maiuscola) uno dei traits principali del nostro reparto linebackers sia la rapidità.

Mac Wilson quasi completava un pick 6 grazie alla sua rapidità laterale, mentre Raekwon McMillan, in una azione di cui purtroppo non ho reperito le immagini, ha recuperato in brevissimo tempo la distanza che lo separava dal runningback dopo una ricezione ed ha fermato un guadagno che, non me ne voglia il buon Dont’à, ma che in passato con Hightower abbiamo visto diventare veri e propri big plays.

A questi si aggiungono elementi come McGrone, ma anche lo stesso Dugger che ormai come “zona del campo” sta più nel front seven che nel backfield.

A proposito di Dugger, ormai ha fatto il giro completo, passando da sorpresa, a rivelazione, ed ormai siamo arrivati a darlo per scontato, ma cose come questa, scontate non lo sono per nulla, contro una linea che pesa 100 pounds più di lui :

o questa, placcando il runner fermandolo quasi all’istante :

Questa non è stata una draft pick indovinata, questa è stata un homerun.

Considerazioni finali

Fa sempre bene, preseason o meno, non concedere touchdowns con la difesa. Fa sempre bene compiere sacks, ancora meglio se sono 4 come questa notte, come fanno bene anche gli intercetti. Insomma, fa bene vedere una difesa così aggressiva e così capace di fare giocate e creare turnovers.

L’attacco stenta, ma non abbiamo ancora visto l’attacco dei Patriots.

Francesco Cugusi@PatriotReign

Written by francescoc

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *