Ovvero, come mai giocare ai Patriots come ricevitore sembra un compito arduo per chiunque.

Questo è un argomento spinoso, che abbiamo sempre trattato, dal 2015 da quando ho aperto Patriot Reign, in maniera superficiale, abbiamo solo sfiorato l’argomento senza mai approfondirlo; mi sono reso conto che in più di un occasione, nei vari articoli e nelle varie interazioni, spesso dico “giocare da noi in quel ruolo è difficile” ma non sono mai sceso nello specifico a provare a spiegare il perchè. Approfitto dunque di questi ultimi giorni di “clausura” per provare a mettere insieme i pezzi e raccontarvelo, perchè ritengo possa essere argomento di profondo interesse.

Che cosa fa un wide receiver?

Il ricevitore è colui che allo snap del pallone, corre in una direzione del campo per liberarsi dalla marcatura e raccogliere l’ovale che gli viene lanciato, e possibilmente proseguire la sua corsa e portarlo fino alla endzone avversaria.

Questo avviene, e lo diciamo per chi si affaccia a questo sport da poco, non a caso, o a sensazione, ma seguendo precise indicazioni dettate dagli schemi che vengono pronunciati nell’ huddle, ovvero il capannello formato dai giocatori dell’attacco dove il quarterback comunica appunto lo schema ai suoi giocatori.

Il “route tree“, o albero delle tracce, è l’insieme delle tracce che può correre un WR, e le potete vedere ben raffigurate nello schemino seguente.

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Il motivo per cui quando i rookies eseguono soprattutto alcuni drill alle combine come gli esercizi sui coni, il 40 yards dash e altri, c’è molta attenzione, è proprio perchè da quelli si può intuire la propensione di un ricevitore verso le tracce a lui più congeniali.

Julian Edelman per esempio, ha una abilità fenomenale nel cambio di direzione nello stretto, nel piantare il piede perno a terra e virare istantaneamente verso la direzione opposta rispetto a quella intrapresa inizialmente; va da se che questo lo renda particolarmente efficace nel correre tracce che comprendono dunque cambi di direzione, come una comeback, oppure una traccia definita “Pivot” (che non vedete nell’albero base delle tracce), che non è altro che la traccia utilizzata nel Super Bowl contro i Seahawks per segnare un touchdown.

https://www.youtube.com/watch?v=edwQnL-BYAI

Al contrario Edelman non è un “burner” oppure uno speedster alla Tyreke Hill per dirne una, non sarà mai quello per intenderci che corre dritto per dritto e lascia il suo uomo 4 metri dietro.

Ci sono poi i ricevitori più grossi e fisici, come N’Keal Harry, Josh Gordon, che data la loro mole e la loro fisicità possono andare in cielo a prendere la palla sulla testa dei difensori, aggiudicandosi così le famose “contested catches”, ovvero quelle specie di jump ball (per usare un termine cestistico) dove si deve lottare in aria per il pallone, magari correndo una traccia “corner” oppure “out”.

Questo poi ovviamente va considerato nell’insieme di uno schema generale dove ogni traccia ed ogni compito dei singoli va a disegnare uno schema completo.

Ecco di seguito un esempio di schema, questo nello specifico è lo schema che ci ha portato a muovere il pallone negli ultimi minuti del Super Bowl contro i Rams e vincere la partita, e si chiama “Hoss Y Juke” :

Evan Lazar ar Twitter: “Here's a good diagram of “hoss y juke ...

I nomi degli schemi sono spesso cifrati, parole in codice, per essere brevi ma al tempo stesso dire a tutti gli 11 giocatori cosa devono fare. La parola HOSS per esempio racchiude il lavoro dei ricevitori, con gli esterni che correranno delle “Hitch” (che alcuni chiamano Curl), lo slot receiver che corre una “Seam” (ecco spiegate le due S di HOSS, Slot Seam), mentre Y rappresenta il tight end che avrà una traccia Fly o Go dove si troverà in 1 vs 1 con un linebacker verosimilmente.

Ecco la Hoss Y Juke in movimento (in questo video Edelman, dallo slot, corre una Pivot non una Seam ma il concetto rimane):

Questo avviene in tutte le squadre, ogni team usa le stesse tracce ed ha degli schemi di questo tipo.

 

Allora perchè per un WR è così complesso giocare da noi?

Ci sono varie spiegazioni per questo, ma ne voglio elencare due principali.

1- l’esigenza chirurgica di Tom Brady

Brady pur essendo il quarterback più vincente e forse più forte della storia NFL, non era esente dall’avere difetti; uno di questi, uno dei pochissimi, soprattutto negli ultimi anni, era quello di non avere pazienza, soprattutto verso i giovani.

Ci sono state tante partite nelle ultime stagioni dove si fissava su un ricevitore, tendenzialmente Gronk o Edelman, e targhettava solo loro, spesso lanciando anche in double coverage con soluzioni discutibili. Molti sono gli esempi che ricordo a memoria, riguardando i filmati delle partite, di ricevitori liberissimi e palloni lanciati verso Edelman con 3 uomini addosso.

Brady semplicemente non ne voleva più sapere di stare dietro ai ragazzini con 20 anni in meno di lui e spiegare loro esattamente come voleva fossero corse le tracce, e ne aveva tutti i diritti, il problema è che questo rendeva il compito dei nuovi arrivati (veterani e non) davvero ostico.

Brady, (a detta sua, non lo inventiamo noi) dopo un drop o una traccia corsa non correttamente da parte di qualcuno, andava da Belichick a dire “non metterlo più in campo, non mi fido di lui, non gliela lancio più” e voi potete capire quanto questo tenda ad alienare un ricevitore che a quel punto per 1 errore viene estraniato dal gioco, e soprattutto quanto questo cozzi con la NFL odierna, dove i quarterbacks di maggiore successo, i vari Russell Wilson, Patrick Mahomes, Lamar Jackson, Deshawn Watson, sono anche atleti molto mobili e agili capaci di tenere vive le azioni coi loro piedi, consentendo ai ricevitori più tempo per sviluppare le loro tracce.

 

2- il teaching point di New England

Lo staff dei Patriots rispetto ad altri in NFL è molto rigido su cosa debbano fare i receivers, aggiungendo loro competenze che in altre squadre non esistono (ed anche qui non ce lo stiamo inventando noi ma sono tutte cose dichiarate da ex ricevitori NFL come Chad Ochocinco, Brandon Lloyd e altri).

Ci sono 3 step principali per un WR in partita : il n.1 è ricevere lo schema, che vale praticamente da quando il quarterback lo comunica in Huddle a quando ci si schiera; lo step n.2 è capire che tipo di difesa si ha davanti ed eventualmente cambiare la traccia (questo lo fanno bene o male tutti), ma lo step n.3, che differenzia di molto i Pats rispetto alle altre squadre, è che una volta partita la palla, ed una volta in movimento, il ricevitore deve essere in grado di capire i movimenti delle safeties, dei linebackers, ed adattare la traccia da correre, che sia la prima originariamente chiamata in huddle, oppure la traccia “aggiustata” in corso.

Molti altri ricevitori in NFL fanno tutto questo, ma in molti casi fanno un lavoro “freelance”, ovvero una volta rotto lo schema iniziale, se la giocano in campo aperto cercando il varco giusto o la zona libera in quel momento. E’ un gioco molto più libero, che da ai ricevitori più libertà di azione, anche perchè (e qui torniamo al punto precedente) molti QB sono in grado di muoversi dalla tasca ed andare loro a cercare i ricevitori che stanno cercandosi spazio.

In New England invece è tutto schematizzato, tutto calcolato : se devi correre una “GO”, ma il tuo cornerback sta a 5 yards da te, quella deve diventare una “POST”, ma se mentre corri la post, vedi che la safety ripiega in aiuto al tuo cornerback verso di te, quella post deve diventare una “POST-IN”. Attenzione però perchè siamo in NFL ed anche i difensori si stanno evolvendo; magari il corner finta una zona, rivolge le spalle al bordocampo e guarda il QB, salvo poi girarsi all’ultimo e rivelare che sta difendendo a uomo, e via così, una splendida partita di scacchi a chi è capace di ingannare una volta di più il proprio avversario, semplicemente, per altre squadre questo aspetto è decisamente lasciato più libero ai ricevitori, mentre ai nostri viene insegnato in un complesso schema di azioni e reazioni che richiede, ovviamente, maggiore tempo per essere assimilato.

Questo è un esempio perfettamente illustrato da Brian Baldinger, con Josh McDaniels che prima utilizza una combinazione di tracce, concludendo un passaggio; in seconda istanza, ripropone la stessa identica combinazione (questo è quello che pensano i Texans, che reagiscono diversamente dalla prima volta) ma questa volta c’è l’aggiustamento da parte di Hogan, a cui è stato detto di correre la OUT se la difesa non avesse reagito, ma di cambiare la traccia se invece la safety ed il corner avessero provato a chiudere su di lui (cosa che è successa).

Ripeto, questi sono elementi del football presenti più o meno in tutte le squadre a diversi livelli di responsabilità, quello che cambia in New England è la mole di lavoro a monte che il ricevitore deve immagazzinare prima che venga ritenuto capace di scendere in campo e giocare al meglio per i Patriots, motivo per il quale abbiamo ragione di credere che ci vada pazienza e tempo quando si parla e si analizza chi deve ricevere il pallone in New England.

Francesco Cugusi@PatriotReign

 

Written by francescoc

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