Dopo una stagione di alti e bassi si chiude in “bruttezza” una stagione con la sconfitta casalinga subita dall’ex coach Flores, by Marco Santagostino.

Si dice spesso che, in NFL, nessuna partita è decisa in partenza: purtroppo questa volta sono i Patriots a dimostrare che questo refrain è corretto, andando a perdere in casa contro i Miami Dolphins e mandando all’aria il 1st round bye ai playoff. Si tornerà in campo sabato alle 02.15 ora italiana per la Wild Card contro i Tennesse Titans dell’ex Mike Vrabel. Edelman è rotto molto più di quanto si possa immaginare (per Mike Giardi); non siamo mai arrivati al SB partendo dalle Wild Card… Diciamo che le prospettive non sono delle più rosee.

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OFFENSE

Per una volta, le parti si invertono. La offense propone una prestazione sicuramente accettabile, diciamo a metà tra quanto espresso contro Buffalo in week 16 e il nulla assoluto visto per la seconda metà di stagione.

Il peggiore risulta essere proprio TB12, il cui presunto infortunio al gomito sembra causare sempre più problemi. Spesso impreciso, anche stavolta si “mangia” dei completi già fatti o quasi anche in endzone sparacchiando la palla sopra la testa dei compagni. Lancia anche uno degli intercetti più brutti in cui lo abbia mai visto incappare, mettendo il pallone esattamente a metà tra Edelman (ma troppo indietro) e Michel (troppo avanti). Rowe ringrazia e infila sei punti che risulteranno decisivi. La prestazione migliora con l’andare del match ma, diciamocelo, da un certo punto in poi non è più stato il TB12 a cui siamo abituati.

Male, secondo me, i ricevitori. Edelman è davvero conciato male con gli infortuni al ginocchio e, soprattutto, spalla. Non ha la rapidità e la cattiveria a cui siamo abituati e non è difficile notarlo. Non parte nemmeno titolare, viene abbastanza risparmiato e chiude con 3 ricezioni su 7 targets per 26yds. Male anche Mohamed Sanu, ancora una volta troppo spesso vittima di sanguinosi drop. Il ragazzo ha evidentemente la fiducia di Brady e dello staff, ma ancora una volta non dimostra che sia ben riposta.

Nemmeno Harry riesce a splendere, non sempre per colpa sua. Il rookie viene cercato sette volte da Brady ma converte in ricezioni solo 3 delle occasioni che gli vengono date, per 29 yds.

Si rivede anche Dorsett, finalmente, ma combina davvero troppo poco (1 sola ricezione su 4 target per 50yds).

Le note positive vengono dal running game e dalla OL. Quest’ultima protegge bene Brady, un solo sack subito e 3 QB hits e apre degli ottimi varchi per le corse. Per la prima volta da novembre in poi non ricordo di aver visto una sola azione in cui ho pensato che uno degli OL abbia “dormito” mandando all’aria la buona esecuzione dello schema – forse solo sul sack dove Cannon è lento ad arretrare e viene superato da Harris.

Bene, come dicevamo, anche il running game con Michel (18x74yds e un TD) e Burkhead (6x48yds) ancora una volta efficaci e utili nel muovere la palla quando, ad inizio partita, i passaggi non funzionavano. White viene cercato solo nel passing game, dove converte il 100% delle occasioni (3 target, 3 ricezioni, 33yds e un TD).

Impossibile non menzionare Elandon Roberts, il LB/ST/FB che tanto ci sta esaltando. Riceve il suo primo TD in carriera (una ricezione tra l’altro davvero molto difficile) e tiene ancora fede al suo mantra “I want to run through a Motherfucker’s face” ). Davvero un giocatore di quelli a cui Belichick farebbe una statua fuori dal Gillette.

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DEFENSE

Male, male, male. Partita davvero oscena della nostra difesa, a mio modo di vedere una prestazione inaccettabile. Ovviamente non c’è pretesa di annullare, ogni partita, l’attacco avversario come spesso è stato quest’anno. Ma non è nemmeno accettabile che l’attacco avversario muova palla facendo due cose a ripetizione senza che si riesca a porre rimedio.

Se da un lato DL e LB offrono una prestazione discreta la sofferenza arriva, in maniera anche un po’ “terrificante” in chiave Play-Off, dalla secondaria.

La DL e i LB tengono i Dolphins a 2,yds/portata, sintomo di una prestazione davvero ottima. Il punto dolente è la difesa sui passaggi.

Siamo una difesa che gioca principalmente a uomo. In stagione, quando ci siamo messi a zona, non ricordo abbia mai funzionato in maniera costante e convincente. Quando giochi a uomo però, o hai una pass rush devastante che in un istante arriva al QB (che non ricordo abbiamo mai avuto da quando seguo i Patriots) o tutto il peso della difesa è sulle spalle della secondaria. Se questa non rimane francobollata ai WR attaccanti abbastanza da permettere alla DL di arrivare al QB o alla secondaria stessa di impedire la ricezione, sono dolori.

Purtroppo, ieri, i nostri defensive backs sono rimasti a letto – o forse stavano ancora digerendo il pranzo di Natale. Sempre in ritardo di un passo per tutta la partita. Oltretutto, i Dolphins nei momenti chiave (quasi tutti i terzi down, a memoria), ci hanno punito con delle slant corse dallo slot receiver o delle crossing route su cui, appunto, eravamo sempre costantemente in ritardo. Ora, ma come è possibile che dei professionisti non siano in gradi di “aggiustarsi” e prevenire la ripetizione ad libitum della stessa giocata? Oltretutto, fino alla ricezione profonda a fine partita di Parker, i Dolphins non hanno mai avuto successo attaccandoci in verticale.

Apro una parentesi, premettendo che sicuramente se loro sono coach NFL e io l’NFL la vedo in TV, c’è sicuramente un motivo.

Ok le colpa dei giocatori, ma il coaching staff a cosa stava pensando? Non è possibile non riconoscere che l’attacco avversario ci sta ripetutamente punendo allo stesso modo e non prendere delle contromisure.

Qualunque sia la risposta, purtroppo siamo riusciti a complicare ulteriormente una stagione già abbastanza difficile di per sé. Siamo i Patriots e non ci considero morti finché non ci hanno sepolto, ma la strada già proibitiva verso (guarda caso) Miami ora è un vero e proprio Mortirolo.

Migliore in campo: Elandon Roberts

Peggiore in campo: Stephon Gilmore

 

Marco Santagostino@PatriotReign

Written by francescoc

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