Oggi apriamo una nuova rubrica, dove aiutiamo chi si avvicina al football a muoversi dentro questo fantastico mondo.

Ciao a tutti ragazzi! Tra i vari feedback che riceviamo da voi, e per i quali vi ringraziamo, spesso ci viene chiesto di approfondire le basi del football americano, alcuni concetti, e più in generale cose che magari per tanti sono scontati ma che alcuni non osano chiedere. Per cui, ci siamo detti, perché non farlo? Eccoci qui dunque! Partiremo oggi dalle basi, dall’ABC del Football Americano.

Una precisazione: le regole prese in esame si riferiscono alla NFL – la NCAA utilizza regole diverse che sono le stesse utlizzate anche dai vari campionati europei, inclusa la nostra IFL.

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Il football americano è uno sport che trova le sue origini nel rugby, in cui due squadre si contendono il possesso di un pallone ovale lungo un piede (da cui il nome “foot”, piede, e “ball”, palla) con l’obiettivo di portarlo nell’area di meta avversaria o di calciarlo tra i pali. La sostanziale differenza con il “cugino” inglese è che nel football è consentito un passaggio in avanti – cosa vietata nel rugby. Curiosità: nelle sue origini, il lancio in avanti era vietato anche nel football americano. Il pallone, all’epoca rotondo, non poteva essere raccolto nè “trasportato” a mano: poteva essere calciato, colpito con le mani e la testa. Quella che è considerata la prima partita ufficiale di football americano fu giocata nel 1869 tra le squadre delle università americane di Princeton e Rutgers.

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Con il passare del tempo, come tutti gli sport, furono introdotti vari cambiamenti per rendere più “ordinato” e meno letale (sì, avete letto bene!) il gioco: furono inseriti via via lo snap, la neutral zone, il passaggio in avanti e, soprattutto, l’equipaggiamento protettivo per i giocatori – nei primi anni erano frequenti le morti sul campo da football e si decise quindi di proteggere i giocatori con dei caschetti, prima di cuoio e poi via via con materiali sempre più resistenti.

IL CAMPO DA GIOCO

Il gioco si svolge su un campo di 100 yards (abbreviato: yds) di lunghezza per 53 yds di larghezza alle cui estremità sono “aggiunte” due aree di meta (endzone) lunghe 10 yds ciascuna.

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Partendo da ogni endzone, sul campo sono segnate 19 righe che lo percorrono per tutta la sua larghezza, distanti ognuna 5yds dalla precedente. Inoltre, a cavallo di ogni riga rappresentante le “decine” sono disegnati i numeri corrispondenti alle stesse (10yds, 20yds, ecc). I numeri crescono da 10 fino a 50 (la metà campo) per poi andare a calare di nuovo fino a 10. Tra due righe segnalanti le 5yds sono presenti delle tacche più piccole (chiamate hashmark) che rappresentano la singola yard. Queste tacche sono riportate lungo le linee laterali e all’interno del campo, per aiutare gli arbitri a sistemare la palla nel punto corretto al termine di ogni azione. Al centro del campo, a 2yds di distanza dalla endzone, sono presenti due tacche più lunghe, che denotano il punto da cui viene messa in gioco la palla in caso di trasformazione da 2 punti.

Sul fondo di ogni endzone sono montanti i caratteristici pali gialli, la cui traversa si trova a 3 metri da terra. All’estremità della traversa, larga 5,64 metri, si estendono due pali le cui misure NFL sono di 10,6 metri.

IL GIOCO

Nel football americano si sfidano due squadre che possono schierare un massimo di 11 atleti contemporaneamente (ovviamente possono schierarne di meno – ma perchè mai dovrebbero farlo volutamente?). Il gioco è diviso in tre fasi: attacco, difesa e i cosiddetti special teams. Il football americano è uno sport ad alto tasso di specializzazione, ossia i giocatori che giocano in attacco raramente giocano anche in difesa e viceversa, mentre gli special teams sono formati da giocatori che spesso e volentieri invece vengono utilizzati anche in una delle due fasi precedenti.

La squadra che ha il possesso dell’ovale ha a disposizione 4 tentativi (down) per avanzare il suddetto pallone di almeno 10yds. Per questo, in TV, vedete sempre la sovrimpressione 1&10: primo down, 10 yds da guadagnare.

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Ogni down inizia con lo snap, ossia il tipico passaggio all’indietro che viene effettuato attraverso le proprie gambe dal centro per consegnare la palla al Quarterback. I guadagni possono essere effettuati attraverso corse palla in mano (run o rush, i termini sono equivalenti) o attraverso un lancio in avanti (pass). Immaginiamo che, a seguito del primo down, la squadra in attacco abbia guadagnato 4yds: essa si troverà quindi a giocare un secondo down con 6 yards da guadagnare – 2nd&6, e così via. Se, dopo aver giocato quattro down, la squadra in possesso dell’ovale ha guadagnato le agognate 10yds, essa ripartirà con primo down e 10yds. Se, invece, non ha guadagnato almeno 10yds, l’ovale passa agli avversari nel punto in cui l’azione si è conclusa. Per questo è solo in casi eccezionali che una squadra gioca alla mano il quarto tentativo, che è spesso utilizzato per effettuare due tipi di calcio: il punt o il field goal, che insieme al calcio d’inizio (kickoff) rappresentano il palco su cui si esibiscono gli special teams.

Il field goal è il tentativo di calciare la palla in mezzo ai pali. Un tentativo riuscito porta tre punti. Un tentativo fallito riconsegna la palla agli avversari nel punto da cui è iniziata l’azione. Il punt viene giocato quando la posizione di campo non permette nè di giocare il down alla mano nè di calciare la palla tra i pali, andando quindi a “rinviare” la palla consegnandola agli avversari nel punto più lontano possibile dalla propria endzone. Una serie di down, siano essi 4 o più, si chiama Drive (quello che in italiano chiameremmo “possesso”).

Nel caso in cui una squadra riesca con successo a portare l’ovale nella endzone avversaria la squadra segna un touchdown (TD) e guadagna 6 punti. L’attacco può, come detto, segnare un TD correndo o lanciando il pallone, ma anche la difesa può farlo: intercettando “al volo” un lancio dell’attacco senza che il pallone tocchi terra (interception, abbreviato INT) oppure raccogliendo (ricoprendo) un fumble e portando il pallone in meta. Un fumble si ottiene facendo perdere il controllo del pallone all’attacco mentre ne ha il possesso e impadronendosene.

A questo punto la squadra può scegliere di aggiungere 1 o 2 punti al proprio bottino:

  • Può decidere di eseguire un calcio (PAT – Point-After-Touchdown) mettendo in gioco il pallone dalle 15yds e, in caso di successo, guadagnare un punto.
  • Oppure può decidere di giocare un singolo down dalle due yards avversarie e cercare di segnare quella che a tutti gli effetti sarebbe una meta aggiuntiva e, in caso di successo, guadagnare 2 punti (2 point try – 2PT)

Esiste un altro modo in cui la difesa può segnare un touchdown e si chiama safety: una safety si ottiene placcando il portatore di palla (nella maggior parte dei casi, il Quarterback) all’interno della sua area di meta. Una safety da alla squadra che l’ha ottenuta due punti, oltre alla possibilità di mantenere il possesso per il successivo drive d’attacco. 

Eccone alcuni esempi :

E gli special teams, direte voi, non possono segnare un touchdown? Certo che sì, il football è uno sport democratico e dà a tutti la possibilità di giocare e di fare meta (a quasi tutti, ma ci ritorneremo).

Abbiamo detto che gli special teams calciano il pallone, certo. Ma di fronte allo special team che ha il possesso del pallone e lo calcia, c’è lo special team avversario. Nei punt, lo special team “difensivo” ha il compito prima di provare a bloccare il calcio mentre viene effettuato e poi, tramite il proprio ritornatore (punt returner) di ricevere al volo il calcio stesso e avanzare poi la palla il più possibile. Se così facendo portasse il pallone in endzone, si aggiudica i sei punti più la possibilità di giocare un PAT o una trasformazione 2PT.

Gli special teams possono anche cercare di bloccare un FG avversario e recuperare l’ovale: nel caso in cui il calcio venisse bloccato, ma non si riuscisse ad avanzare il pallone, il risultato sarebbe lo stesso di un quarto down giocato alla mano senza guadagno: palla all’avversario (in questo caso alla squadra che ha bloccato il calcio). In caso la palla fosse portata in endzone, 6 punti e trasformazione.

E se viene bloccato un PAT? Se il blocco ha successo senza che la palla sia ritornata nella endzone avversaria, si ripartirà dal kickoff. Altrimenti, se la palla viene riportata in endzone, la squadra guadagna due punti – stesso risultato si ha nel caso in cui una trasformazione da due punti fosse intercettata e riportata nella endzone avversaria.

È anche possibile segnare una meta riportando il kickoff nella endzone avversaria!

Per oggi è tutto, ci vediamo nella prossima puntata in cui affronteremo i ruoli dei giocatori e le formazioni della difesa e dell’attacco!

Marco Santagostino@Patriot Reign

Written by francescoc

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